Nasce il nuovo tribunale federale in Ticino
Con l’apertura della corte penale a Bellinzona, la Confederazione pone una pietra miliare nella lotta contro il crimine organizzato, il terrorismo e la criminalità economica.
Le opinioni degli esperti sull’efficacia del tribunale sono però ancora discordanti.
Aarau o Bellinzona? Al momento di decidere sulla sede del nuovo tribunale penale federale, nell’estate 2002, in parlamento gli animi si erano divisi.
La vicinanza ai centri dell’amminstrazione, la semplificazione delle procedure, i costi ridotti dal punto di vista logistico, avrebbero favorito la cittadina dell’altipiano svizzero tedesco. Ma alla fine l’ha spuntata la decentralizzazione, contro il parere del governo.
Il primo aprile, il nuovo tribunale federale ha iniziato la sua attività nella capitale del canton Ticino. Provvisoriamente, l’istituzione occupa un edificio di Swisscom, realizzato dall’architetto Mario Botta.
«Attualmente, il tribunale occupa 11 giudici, di cui tre donne», spiega Mascia Gregori, segretaria generale del nuovo tribunale.
Ma dal 2009, la sua sede definitiva – un edificio nuovo fiammante che dovrebbe costare 30 milioni di franchi – accoglierà 90 impiegati, di cui 35 giudici.
Grande interesse
«Abbiamo ricevuto molte candidature da tutto il paese», indica Mascia Gregori. Durante i dibattiti parlamentari erano stati in molti a temere un problema di reclutamento, visto che il Ticino è davvero molto lontano. La realtà dei fatti sembra smentire i timori.
«La maggior parte dei collaboratori del nuovo tribunale risiedono durante la settimana a Bellinzona per rientrare, poi, al luogo d’origine per il fine settimana», continua Gregori.
Il segretario generale del Sindacato del personale della Confederazione, Hans Müller, conferma : «Il numero di candidature corrispondere alle previsioni; reazioni negative e positive si eguagliano».
Il Ticino rende felici, anche se i funzionari non incassano che la metà dell’indennità di residenza (2’351 franchi) percepita nella più cara Berna.
Uno scacco previsto
Ma le critiche alla scelta geografica rimangono vivaci. Il consigliere nazionale friburghese Erwin Jutzet aveva sostenuto la candidatura di Aarau. Per lui la scelta di Bellinzona rimane «una cattiva decisione».
«Un imputato arrestato a Ginevra o a Zurigo, coinvolto in un caso di criminalità organizzata o per riciclaggio di danaro sporco, deve essere portato davanti al giudice a Bellinzona» osserva il deputato e ex-giudice federale supplente.
I giudici d’istruzione, i procuratori, gli avvocati, i testimoni e delle montagne di dossier devono a loro volta essere convogliati al sud delle Alpi.
Questo fa temere a Jutzet che ci sarà una maggiore complessità di ogni singola procedura. «Ci si renderà conto presto che così le cose non possono funzionare».
Una chiara ripartizione dei compiti
Il procuratore generale di Ginevra vede le cose diversamente. «La nuova istanza di Bellinzona chiarisce le responsabilità fra Berna e i cantoni», spiega Daniel Zappelli.
Fintanto che un caso ha dimensioni regionali, il caso è sbrigato nei cantoni. «Ma se tocca tutta la Confederazione, gli organi federali assumono la responsabilità per la procedura dall’inizio alla fine».
Daniel Zuppelli precisa che i cantoni perdono alcune competenze.«Se le inchieste sui fondi di Abacha o l’affare Borodin venissero aperti oggi, sarebbero competenza del tribunale di Bellinzona».
Solo le procedure già aperte rimarranno ancora nei singoli cantoni e potranno essere conclusi dove sono stati aperti prima della riforma.
Fra concentrazione e coordinazione
Grazie al nuovo tribunale federale, la Confederazione auspica una lotta più efficace contro il crimine organizzato, la corruzione o i crimini finanziari.
Questa era la volontà formulata già nel 2002 con la riforma giudiziaria. Tutta una serie di crimini sono passati d’ufficio all’autorità federale che si è assunta una serie di reati di dimensione nazionale o intercantonale.
La magistratura federale può anche aprire autonomamente dei procedimenti o seguire le indicazioni arrivate dai cantoni.
Arrivano i rinforzi
Visti i nuovi compiti, il ministero pubblico della Confederazione, l’Ufficio federale di giustizia e il giudice d’istruzione federale devono ormai assumere nuovo personale.
Nel 2001, il Ministero pubblico della Confederazione e la polizia criminale federale occupavano 125 impiegati. Alla fine del 2004 si aggiungono ulteriori 400 posti.
Il reclutamento è avvenuto soprattutto attraverso il recupero degli specialisti che prima lavoravano nei cantoni. Questo ha suscitato alcune animosità.
Inoltre il nuovo tribunale alleggerisce il compito del Tribunale federale di Losanna che da anni soffre di congestionamento. I 30 giudici non riescono a smaltire in tempi utili tutto il lavoro.
Secondo il giudice federale Hans Wiprächtiger, «quest’ultimo potrà finalmente occuparsi dei compiti che giustificano la sua esistenza, cioè il controllo dell’applicazione delle leggi in Svizzera».
swissinfo, Renat Künzi e Alexandra Richard
(traduzione: Daniele Papacella)
Il Tribunale penale di Bellinzona sostituisce l’attuale Camera d’accusa del Tribunale federale di Losanna.
La scelta del luogo dove aprire la nuova sede è stata oggetto di ampie critiche. Bellinzona l’ha spuntata su Aarau.
Bellinzona sarà l’istanza di primo grado. Questo richiede il rilevamento delle prove e tutte le procedure istruttorie per quel che riguarda i casi di terrorismo, la criminalità organizzata e i delitti economici.
Ulteriori compiti sono i procedimenti penali in questioni legate alla Confederazione, come gli scandali nell’amministrazione e le autorizzazioni per le intercettazioni telefoniche.
Rimangono i timori per la distanza di Bellinzona dalla maggioranza della popolazione, che vive nell’altipiano nordalpino, distanza che causerebbe grossi problemi logistici.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.