Nuovo progetto per la Fondazione Paul Grüninger
La Fondazione Paul Grüninger, creata in omaggio all'ex comandante della polizia sangallese (1891-1972) che fu rimosso dal suo incarico per aver aiutato rifugiati ebrei, ha un nuovo progetto: trovare e rendere onore a persone sconosciute o dimenticare che durante la Seconda guerra mondiale salvarono o aiutarono profughi in difficoltà.
Grazie a questo progetto – per il quale la fondazione ha ricevuto una donazione straordinaria di 30mila franchi – verranno documentate azioni e destini di queste persone, rimaste finora senza un nome, ha indicato Stefan Keller, giornalista e vice presidente della Fondazione.
«Cerchiamo persone che non si sono lasciate ingannare dalle condizioni inumane che regnavano allora e che in un momento decisivo non si sono attenute rigidamente alle norme», ha aggiunto Keller. L’invito è rivolto a storici, istituti universitari e a chi è interessato al tema.
Dall’ambiente degli storici la Fondazione ha già ricevuto numerose segnalazioni che le hanno permesso di avere una visione chiara delle indagini attualmente in corso. In Romandia le ricerche si concentrano soprattutto sui rifugiati, in Ticino su quelle persone che sostennero la resistenza.
Lo stesso Paul Grüninger, contravvendendo alle direttive federali, aveva consentito nel 1938/39 l’ingresso in Svizzera di centinaia di ebrei falsificando le liste con i nomi e le date di arrivo. Fu licenziato in tronco e nel 1940 il tribunale distrettuale di San Gallo lo condannò per abuso d’ufficio e falsità in documenti a una multa di 300 franchi.
Privato anche della pensione, l’ex capo della polizia dovette vivere di lavori occasionali e morì in povertà nel 1972. Il Tribunale distrettuale di San Gallo lo ha riabilitato giuridicamente nel novembre del 1995. La riabilitazione politica da parte del governo sangallese era avvenuta già nel 1993, quella da parte del Consiglio federale un anno più tardi.
swissinfo e agenzie
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