Onore alla bandiera
Alla festa nazionale è sempre tra gli invitati d’onore. Stiamo parlando della bandiera rossocrociata. Ma da dove viene? E perché è quadrata?
Un ritratto dell’emblema svizzero per eccellenza, una storia che si snoda tra battaglie, rivoluzioni e colori.
Cosa sarebbe un primo d’agosto senza bandiere? Non è il caso d’interrogarsi sul senso profondo del patriottismo elvetico, sulla conoscenza della storia da parte del cittadino medio o sui valori incarnati dalla croce bianca in campo rosso.
Un primo d’agosto senza bandiere è come una torta senza la ciliegina, può essere altrettanto buona, ma delude il bambino che c’è in noi. Lo sanno bene anche i consiglieri federali a cui capita spesso di fare una capatina alla Fabbrica di bandiere di Berna.
“Samuel Schmid passa sempre personalmente a prendersi la sua bandiera di 2 metri per 2 per il primo d’agosto”, racconta il direttore Pierre Karlen. “Una volta, invece di mandare un assistente, è venuta di persona anche Ruth Metzler. Il più fanatico è stato certamente Adolf Ogi. Per ogni occasione esigeva un mucchio di bandiere come decorazione”.
Uniti da un pezzo di stoffa
La bandiera, che un tempo serviva soprattutto a distinguere gli eserciti in guerra, oggi scende in campo per le battaglie sportive e per dare allo Stato e al cittadino un simbolo dell’identità nazionale.
Gli svizzeri, divisi per cantone, cultura e regioni linguistiche, sembrano amare particolarmente questo fragile simbolo d’unità. “Solo in Scandinavia si trovano più amanti delle bandiere che nel nostro paese”, constata Pierre Karlen.
“La maggioranza dei 300’000 proprietari di case monofamiliari svizzeri ha un’asta da bandiera in giardino. E le bandiere che vendiamo di più sono proprio quelle rossocrociate”.
Un inizio in sordina
Sull’origine dello stemma svizzero, i pareri divergono. Imitazione della Legione tebana? Della bandiera di guerra del Sacro Romano Impero? Stilizzazione dei simboli della passione di Cristo che gli svittesi apposero sulle loro bandiere rosso sangue nel 1289, quando Rodolfo di Absburgo concesse loro questo diritto?
Certo è che la croce bianca perpendicolare fa la sua prima apparizione in un contesto federale durante la battaglia di Laupen del 1339, quando i Bernesi se la cucirono sui vestiti per evitare che i confederati li confondessero con gli Austriaci, che portavano la croce rossa di San Giorgio, e con i Lanzichenecchi, ornati di una croce di Sant’Andrea.
Da allora, la croce bianca, perlopiù apposta sulle bandiere dei cantoni, si afferma come simbolo confederale, anche se le sue dimensioni non sono regolamentate. I bracci si estendono spesso fino al bordo della bandiera, dando forma ad una croce continua.
Da quadrata a verticale
Visto lo spiccato senso d’autonomia dei cantoni, bisognerà attendere fino al 1798 per vedere nascere la prima bandiera nazionale, che in tempi di Repubblica elvetica – vale a dire d’importazione dei modelli postrivoluzionari francesi – non era una croce bianca in campo rosso, ma un tricolore (verde, rosso, giallo).
Il tricolore, però, non piacque per niente e già nel 1803 venne abolito. Più tardi, nel 1815, la Dieta federale sceglie come stemma ufficiale della Confederazione – da apporre al centro delle bandiere dei cantoni – la croce bianca quadrata, vale a dire con tutti i lati uguali, che il generale Niklaus Franz von Bachmann aveva adottato nel 1800 e nel 1815 per le sue truppe.
La svolta, sulla strada che porta alla bandiera nazionale, si ha nel 1840, quando il generale Dufour propone la croce bianca come simbolo unitario dell’esercito svizzero. Sette anni dopo Dufour porterà la bandiera rossocrociata nella guerra civile del Sonderbund. Da quel momento la bandiera comincia ad affermarsi anche tra la popolazione e diventa definitivamente il simbolo del nuovo Stato, nato con la costituzione federale del 1848.
Un ultimo cambiamento avviene nel 1889, quando il Consiglio Federale, forse annoiato da tanta regolarità, propone di sostituire la croce quadrata con una croce verticale. Da allora “lo stemma della Confederazione è una croce bianca verticale, libera, in campo rosso, i bracci della quale, eguali fra loro, sono di un sesto più lunghi che larghi” (articolo 111 della Raccolta sistematica del diritto federale).
Quando la tradizione non ha bisogno della legge
Il diritto federale parla delle proporzioni della croce – ne sa qualcosa il guru del design Tyler Brulé costretto a modificare il suo logo per Swiss, perché aveva scelto una croce troppo snella – ma tace sul rapporto che deve intercorrere tra la croce e le dimensioni della bandiera o dello scudo su cui viene riportata.
La bandiera svizzera, l’unica bandiera nazionale quadrata (Vaticano a parte), è quadrata per tradizione. E per tradizione si può ormai dire che il lato della bandiera equivale generalmente a 5 volte il lato breve dei bracci della croce. Solo sul colore sembra ancora regnare una certa anarchia. “Si dice che il rosso svizzero debba essere rosso sangue”, spiega Pierre Karlen.
“Ognuno però è libero di scegliere la sfumatura che vuole. A differenza di altri stati, la Svizzera non ha definito il suo rosso in base ad uno dei campionari di colore in uso”. Karlen, la cui fabbrica fornisce la Confederazione, ha optato per una tonalità di rosso piuttosto scura, “quella che mi sembra più simile al sangue”.
Rosso chiaro, scuro, stinto dal sole e dalle intemperie… Poco importa, la Svizzera ha la sua riconoscibilissima bandiera che per il giorno della festa nazionale troneggia un po’ dovunque, tra i gerani come sul pane.
swissinfo, Doris Lucini
La bandiera rossocrociata si afferma come simbolo nazionale dopo la Costituzione federale del 1848.
Le origini della croce bianca in campo rosso sono probabilmente medievali.
Nel 1889 si fissano le proporzioni attuali della croce (bracci un sesto più lunghi che larghi)
La bandiera nazionale svizzera è tradizionalmente quadrata.
Per la navigazione marittima, però si è adottata nel 1941 una bandiera rettangolare, il cui lato lungo corrisponde ad una volta e mezza il lato breve. Le proporzioni della croce, posta al centro della bandiera, corrispondono a quelle abituali.
In Svizzera esistono 6 produttori rinomati di bandiere.La produzione dei tessuti e la stampa avvengono generalmente all’estero. In Svizzera ci si occupa delle rifiniture.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.