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ONU: riforme per un mondo «libero dalla paura»

Peter Maurer, l'ambasciatore elvetico all'ONU. Keystone

Le Nazioni Unite discutono a New York sulle riforme per rendere il mondo più sicuro. La Svizzera è favorevole a una strategia di sicurezza globale.

La Confederazione sostiene un rafforzamento degli strumenti di controllo degli armamenti, in particolare nucleari, biologici e chimici.

La Svizzera è favorevole all’adozione d’una strategia globale di sicurezza nel quadro delle proposte di riforma dell’ONU discusse giovedì a New York.

Per lottare contro il terrorismo e la proliferazione degli armamenti, è importante rafforzare il sistema multilaterale di controllo e di disarmo per le armi nucleari, biologiche e chimiche, ha dichiarato davanti all’assemblea generale l’ambasciatore elvetico all’ONU Peter Maurer.

Questi provvedimenti – ha aggiunto – dovrebbero rendere il mondo «libero dalla paura».

Il desiderio espresso dalla Confederazione è che le agenzie delle Nazioni Unite competenti per il controllo della proliferazione di questo tipo di armi, tra cui l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), informino regolarmente il Consiglio di sicurezza su quanto constatano nei loro campi d’attività.

Armi leggere inquietano

A preoccupare la Svizzera sono però anche le armi di piccolo calibro illegali: Berna si sta impegnando per creare uno strumento che faciliti la loro identificazione e la loro tracciabilità. Il gruppo di lavoro incaricato di studiare la problematica è presieduto dall’ambasciatore svizzero in Canada, Anthon Thalmann.

La proposta di Kofi Annan di creare uno strumento giuridico per lottare contro il commercio illegale di questo tipo di armi è giudicata positivamente dalla Confederazione.

Berna si è pure detta favorevole alla strategia di lotta contro il terrorismo del segretario generale dell’ONU. Nel suo discorso, Peter Maurer ha lanciato un appello agli Stati membri affinché concludano i negoziati sulla «Convenzione globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo» prima della fine della 60esima assemblea generale in settembre.

Sì alla lotta al terrorismo, ma con dei limiti

Maurer ha però pure indicato che la lotta al terrorismo dovrà rispettare i diritti dell’uomo. A tale scopo, la Svizzera caldeggia la nomina di un relatore speciale incaricato di esaminare la conformità delle misure di lotta con le norme internazionali di protezione dei diritti umani.

Un’altra idea sostenuta da Berna riguarda la creazione d’una Commissione di consolidamento della pace, istituzione che dovrebbe migliorare la coordinazione tra misure di cooperazione allo sviluppo e, appunto, di consolidamento della pace.

Infine, la Svizzera è pure dell’avviso che il sistema delle Nazioni Unite per prevenire i conflitti dovrà essere rafforzato. Il personale e le risorse finanziarie a disposizione del segretario generale dovrebbero essere aumentate, ad esempio costituendo un corpo di esperti composto da 100 poliziotti dell’ONU.

swissinfo e agenzie

La scorsa settimana, l’assemblea generale dell’ONU ha adottato la convenzione contro il terrorismo nucleare. Questo accordo dovrà essere siglato il prossimo 14 settembre.

L’assemblea deve ora concludere i negoziati sulla Convenzione globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo.

La Svizzera ha chiesto agli Stati membri di terminare i colloqui prima della fine della 60esima assemblea generale, che si terrà in settembre.

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