Prospettive svizzere in 10 lingue

Per il momento nessuna evacuazione dal Ciad

I ribelli vogliono spodestare il presidente del Ciad Idriss Deby Keystone Archive

Nel Ciad i ribelli hanno attaccato la capitale. Le autorità svizzere hanno invitato i circa 130 elvetici espatriati a rimanere nelle loro case.

Secondo quanto comunicato da Berna, i progetti di sviluppo continueranno come da programma.

Violenti combattimenti sono scoppiati giovedì nella capitale del Ciad N’Djamena tra i ribelli e le truppe governative. Dopo uno scambio di colpi d’artiglieria durato ore, la situazione è tornata sotto controllo, ha dichiarato il presidente Idriss Deby.

La Francia – ex potenza coloniale che sostiene Deby – ha messo in stato d’allerta i suoi 1’200 soldati presenti nel paese. Un ulteriore contingente di 150 uomini è pronto a partire.

Il ministero degli esteri svizzero (DFAE) sta seguendo l’evolversi della situazione con una certa apprensione. “Per ora non è necessario evacuare i circa 130 cittadini elvetici sul posto”, ha dichiarato a swissinfo Lars Knuchel, portavoce del DFAE.

Elezioni in vista

I ribelli del “Fronte unito per il cambiamento” stanno cercando di spodestare il presidente Deby da molto tempo. L’attacco avviene a tre settimane dalle elezioni presidenziali del 3 maggio, elezioni che vedono in Deby – al potere dal 1990 – l’unico grande favorito, visto che i candidati dell’opposizione hanno boicottato lo scrutinio.

All’ora attuale, gli Stati Uniti e la Francia valutano la possibilità di portare al sicuro i loro cittadini e lo stesso sta facendo l’ONU per i propri dipendenti.

L’Unione Africana, dal canto suo, ha indetto una riunione d’urgenza per esaminare la situazione nel paese.

Precauzioni già prese

Le autorità svizzere sono in contatto con gli elvetici espatriati attraverso la rappresentanza diplomatica di N’Djamena. “Sono stati invitati a rimanere nelle loro case e a seguire l’evolversi della situazione”, ha spiegato Knuchel.

Grazie ai contatti esistenti – in particolare con le autorità francesi sul posto – qualora dovesse rendersi necessaria un’evacuazione, l’intervento a sostegno degli svizzeri è garantito.

Vista la situazione di crisi, da tempo il DFAE sconsiglia di intraprendere dei viaggi nel Ciad.

Aiuto allo sviluppo prosegue

Il Ciad è pure uno dei paese dove si focalizza l’aiuto allo sviluppo svizzero. Secondo quanto dichiarato da Joachim Ahrens, della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), nessuno è stato rimpatriato e il lavoro continua malgrado i combattimenti.

Nella capitale, la DSC ha una sede nella quale lavorano tre cittadini elvetici. Complessivamente, per portare avanti i suoi progetti nel paese l’ente della Confederazione impiega 140 persone del posto.

swissinfo, Renat Künzi
(traduzione di Daniele Mariani)

La DSC è attiva nel Ciad dal 1964
Dal 1993, il Ciad è uno dei paesi prioritari dell’aiuto allo sviluppo svizzero.
Nell’ufficio della DSC a N’Djamena lavorano tre cittadini elvetici.
In tutto il paese, la DSC impiega 140 collaboratori locali.
La Svizzera sostiene dei progetti agricoli, scolastici e sanitari.
Lo scorso anno la DSC ha destinato 16,5 milioni di franchi al Ciad.

Il Ciad è uno dei paesi più poveri del mondo, a causa in particolare della siccità e dell’insicurezza che regna da anni.

La sua superficie è pari a circa tre volte quella della Germania.

La popolazione è di 10 milioni di persone.

Il paese è dilaniato dalla guerra civile, cominciata immediatamente dopo la proclamazione dell’indipendenza dalla Francia avvenuta nel 1960.

Il presidente Deby è al potere da 16 anni e si ripresenterà alle elezioni del prossimo 3 maggio.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR