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Per un divieto dei simboli estremisti

La croce uncinata e altri simboli estremisti sono già fuorilegge in Germania e in Austria Keystone

L'utilizzazione in pubblico di simboli razzisti ed estremisti deve essere perseguibile penalmente. Lo chiede una mozione adottata dalla Camera bassa.

In tal modo il Consiglio nazionale intende accelerare la procedura di elaborazione del nuovo dispositivo di legge destinato a rafforzare la sicurezza interna.

Adottando tacitamente una mozione della sua commissione, il Consiglio nazionale ha invitato lunedì il governo a presentare rapidamente una legge, il cui avamprogetto risale a due anni fa.

Il divieto di portare distintivi che incitano alla violenza e al razzismo sarà integrato nella revisione del Codice penale (CP), ha garantito il ministro della giustizia Christoph Blocher.

Priorità agli Europei 2008

Il governo ha adottato questa decisione dopo aver preso atto in dicembre della procedura di consultazione sulle nuove disposizioni previste per lottare contro il razzismo, l’hooliganismo e il terrorismo.

Tuttavia, la chiara approvazione della mozione della Camera del popolo non dovrebbe accelerare la procedura.

Il Consiglio federale vuole dare infatti la priorità alla lotta contro l’hooliganismo, per essere pronti in vista dei campionati europei di calcio del 2008, organizzati congiuntamente da Svizzera e Austria.

Le revisioni legislative in materia di razzismo, hooliganismo e la propaganda estremista saranno dunque suddivise in tre parti.

Critiche da sinistra

La mozione del Consiglio nazionale fa seguito a una petizione della Sessione dei giovani del 2003.

I giovani si preoccupavano in particolare dei simboli fascisti o nazisti, mentre la mozione coinvolge tutti i simboli estremisti che incitano alla violenza o alla discriminazione razziale.

Lo schieramento rosso-verde si è detto preoccupato di fronte a questa «inevitabile volontà di simmetria degli estremi», come ha dichiarato Anne-Catherine Menétrey.

L’ecologista vodese si è chiesta se, con la nuova legge, saranno vietate anche la bandiera con la falce e il martello, quella degli anarchici con la «A» circondata da un cerchio o quella multicolore con la parola «pace».

Riserve da destra

Il deputato dell’Unione democratica di centro Jean Henri Dunant e il rappresentante dei Democratici svizzeri Bernhard Hess hanno invece rilevato che simboli come la croce uncinata non richiamano necessariamente alla violenza o al razzismo.

La svastica è di gran lunga antecedente all’uso che ne hanno fatto i nazisti e rappresenta la ruota del sole nel buddismo o induismo, hanno ricordato i due parlamentari.

«Ma non dovete interpretarmi male – ha aggiunto Hess – io stesso mi sento a disagio quanto questi simboli sono usati per esortare alla violenza».

Definizione delicata

Il Consiglio federale è cosciente che è delicato definire l’estremismo, ha dichiarato Cristoph Blocher. E la legge non è chiamata a lottare contro le ideologie.

Perciò è importante chiarire la nozione d’estremismo che, per il Consiglio federale, consiste nel rimettere in discussione la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto, impiegando la violenza per raggiungere questi obiettivi.

Un dibattito analogo si sta svolgendo anche all’interno dell’Unione europea. Tra i suoi membri, soltanto la Germania e l’Austria hanno già vietato finora la croce uncinata ed altri simboli estremisti.

swissinfo e agenzie

Il governo svizzero intende introdurre a tappe tre revisioni legislative per garantire la sicurezza interna:

La prima revisione riguarda il rafforzamento delle misure contro la propaganda violenta e la violenza nel corso di manifestazioni sportive, in vista dei campionati europei di calcio 2008 organizzati congiuntamente da Svizzera e Austria.

Con una revisione del Codice penale s’intende in seguito introdurre una norma aggiuntiva al dispositivo di lotta contro il razzismo: il divieto di simboli razzisti ed estremisti.

Il terzo progetto di revisione concerne il miglioramento della prevenzione nel campo della protezione dello Stato, in particolare nella lotta al terrorismo.

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