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Peter Hess: tabacchi che scottano

Peter Hess vuole evitare possibili conflitti d'interesse Keystone Archive

Il presidente del Consiglio nazionale Peter Hess si è dimesso con effetto immediato dal consiglio di amministrazione della «British American Tobacco», multinazionale del tabacco sospettata di essere implicata nel contrabbando di sigarette. Le dimissioni fanno seguito ad un articolo pubblicato dal «SonntagsBlick».

Domenica il settimanale della Svizzera tedesca aveva riferito dei sospetti attorno alla «British American Tobacco» (BAT), rivelando la presenza, nel consiglio d’amministrazione della multinazionale, di Peter Hess.

Confrontato con le informazioni del «SonntagsBlick» già venerdì – come sostiene lo stesso settimanale – il primo cittadino elvetico avrebbe esitato a prendere una decisione. Ma lunedì una nota dei servizi parlamentari ha annunciato le dimissioni di Hess dal mandato nella BAT.

Con questa decisione – indica la nota – «il presidente Hess vuole fugare qualsiasi dubbio quanto al suo appoggio alla lotta contro il contrabbando di sigarette e al rafforzamento della legge doganale svizzera in vista di impedire le attività di riciclaggio di denaro sporco».

Hess, prosegue il comunicato, «si è già espresso in questo senso in occasione di una seduta della Commissione delle finanze del 18 gennaio 2001 in cui ha chiesto al consigliere federale Kaspar Villiger di costituire un gruppo di lavoro interdipartimentale chiamato ad elaborare le necessarie modifiche legali».

Hess si è dimesso non solo dalla BAT, ma anche dal consiglio di amministrazione della Mabritab International Ltd, altra aziende attiva nel settore dei tabacchi. Le due società hanno sede a Zugo.

I due mandati di Hess non figuravano nel registro dei mandati nei CdA del Consiglio nazionale. A norma di legge, ogni deputato è tenuto a rendere pubbliche le sue funzioni negli organi di direzione e di sorveglianza di imprese e fondazioni svizzere o straniere, di diritto pubblico o privato.

Intervistato dalla radio svizzero tedesca DRS, il presidente del nazionale ha detto di non aver voluto nascondere nulla: ha semplicemente ritenuto che non fosse necessario annunciare “cariche minori” oltre agli undici mandati iscritti nell’apposito registro.

BAT , dal canto suo, ha tenuto a precisare in un comunicato che le dimissioni di Hess non sono da mettere in relazione con le recenti rivelazioni giornalistiche, ma sono invece da ricondurre a “possibili conflitti d’interessi politici nel quadro dei negoziati tra la Svizzera e l’Unione europea”. Dopo la sua elezione alla presidente della camera federale, il deputato di Zugo aveva già avvertito che “avrebbe riconsiderato il suo ruolo nel consiglio d’amministrazione di BAT”. Le rivelazioni di stampa non hanno fatto altro che accelerare questo processo.

BAT, sotto inchiesta in Gran Bretagna, Canada e Colombia, respinge peraltro le accuse di partecipazione al contrabbando internazionale di sigarette, affermando che la multinazionale del tabacco sta collaborando con le autorità del mondo intero. Le accuse formulate riguardano poi la società Rothmans, prima ancora che confluisse nel gruppo BAT. Ma Peter Hess era membro del consiglio d’amministrazione anche di questa società.

swissinfo e agenzie

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