Più soldi per le vittime dell’Olocausto
Le vittime dell'olocausto, lavoratori forzati e rifugiati respinti al confine elvetico avranno diritto ad un indennizzo supplementare.
Grazie agli interessi della somma versata dalle banche svizzere con l’accordo globale firmato nel 1998.
Dall’agosto 1998, un miliardo e 250 milioni di dollari versati dalle banche svizzere sono depositati su un conto negli Stati Uniti. Un conto speciale esonerato dalle tasse dal Congresso americano. Si tratta del risultato dell’accordo tra le istituzioni svizzere e le organizzazioni ebraiche per risarcire le vittime della Seconda guerra mondiale. Vittime sfruttate o danneggiate dall’economia elvetica.
In un comunicato stampa pubblicato mercoledì, la “Conferenza delle richieste ebraiche contro la Germania”, più comunemente detta “Claims Conference”, ha annunciato che gli interessi del deposito hanno permesso di aumentare il capitale del 45 per cento.
Risarcimenti simbolici
I risarcimenti individuali – destinati a ex lavoratori forzati e a persone che durante la Seconda guerra mondiale furono respinte alle frontiere svizzere – oppure qui maltrattate o incarcerate – saranno dunque più sostanziosi. A partire da venerdì questa maggiore disponibilità verrà versata direttamente alle vittime.
Lo ha affermato mercoledì Hillary Kessler Godin della “Claims Conference” di New York, organismo incaricato di distribuire il denaro proveniente dall’accordo globale tra banche svizzere e organizzazioni ebraiche.
Gli ex «schiavi di Hitler» riceveranno così 1450 dollari contro i 1000 attuali, mentre agli ex rifugiati andranno 3’625 dollari al posto di 2’500. Ai sopravvissuti dell’Olocausto, che furono incarcerati in Svizzera o subirono maltrattamenti, verranno invece attributi 750 dollari, 250 in più rispetto ad ora.
“I risarcimenti rappresentano una dimostrazione di responsabilità da parte svizzera verso i sopravvissuti dell’Olocausto”, ha dichiarato a swissinfo Gideon Taylor, il direttore di “Claims Conference”. “Anche se i pagamenti non potranno mai risarcire veramente le vittime dei lavori forzati e i rifugiati, questi costituiscono un atto di giustizia il cui valore simbolico è apprezzato”.
Di più anche alle altre vittime
L’aumento dei versamenti ha un valore retroattivo, così che anche i sopravvissuti che hanno già ottenuto il contributo potranno beneficiarne. Secondo le indicazioni di Hillary Kessler Godin, grazie all’accordo globale è già stato possibile risarcire ben 115.000 lavoratori forzati e 528 rifugiati e respinti.
309 persone hanno potuto essere invece indennizzate per come titolari di conti in giacenza nelle banche svizzere e mai liquidati, per un valore complessivo di 31 milioni di franchi.
Non solo le vittime ebraiche fruiranno di un assegno più sostanzioso, ma anche le altre vittime del regime nazionalsocialista. La decisione è stata presa dal giudice di New York, Edward Korman, lo stesso che aveva deciso a fine settembre di aumentare la cifra destinata ai lavoratori forzati e ai rifugiati a 67 milioni di dollari (circa 100 milioni di franchi).
Anche “Claims Conference”, avrà diritto ad un risarcimento maggiore di dieci milioni di dollari. Questa somma verrà utilizzata per dei programmi d’aiuto alle persone anziane reduci dalla Shoa e bisognose d’aiuto, come ha precisato Hillary Kessler-Godin.
swissinfo e Marie-Christine Bonzom, Washington
L’organizzazione che gestisce la distribuzione delle indennità per le vittime dell’Olocausto, la Conference on Jewish Claims Against Germany, è stata creata nel 1951 da 24 associazioni ebraiche fra cui il Congresso ebraico mondiale. Gode del patronato dello Stato d’Israele.
I lavoratori forzati riceveranno 1450 dollari invece di 1000.
I rifugiati respinti alla frontiera otterranno 3625 dollari invece di 2500.
Ai sopravvissuti imprigionati o sfruttati in Svizzera andranno 750 dollari invece di 500.
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