Piano di lotta contro un’eventuale pandemia
Programma d'intervento, ricorso all'esercito, telecamere ad infrarossi: la Svizzera si prepara ad affrontare un'ipotetica pandemia d'influenza aviaria.
Anche se finora nella Confederazione non si è registrato alcun caso di virus dei polli, ci si prepara ad ogni eventualità.
Nessun caso di trasmissione del virus dell’influenza aviaria da uomo a uomo è finora stato certificato. La pandemia resta dunque, per il momento, solo un’ipotesi.
La Confederazione sta tuttavia preparando un nuovo piano di lotta contro un’eventuale esplosione della malattia che dovrebbe essere presentato entro fine marzo dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Il “piano di pandemia” già esistente viene continuamente aggiornato, ha indicato il portavoce dell’UFSP Jean-Louis Zürcher.
Una pandemia, ossia una diffusione dell’epidemia a livello mondiale, sarebbe possibile, secondo gli esperti, soltanto nel caso in cui una variante del virus mutasse e iniziasse a trasmettersi da uomo a uomo.
Scorta di farmaci per un quarto della popolazione
Il nuovo piano di lotta fisserà le competenze della Confederazione, dei Cantoni e delle altre autorità interessate. Saranno rivisti anche gli aspetti concernenti la distribuzione di medicamenti e le raccomandazioni all’indirizzo della popolazione, ha precisato Zürcher, senza però fornire altri dettagli in merito.
La Confederazione dispone di scorte del farmaco antinfluenzale Tamiflu che basterebbero ad approvvigionare un quarto della popolazione svizzera. Gli stock sono immagazzinati presso il produttore basilese Roche, dove si trovano al sicuro, ha aggiunto il portavoce dell’UFSP. In caso di pandemia la loro distirbuzione sarà coordinata con i Cantoni.
“Se c’è il sospetto che una persona abbia contratto il virus, la porteremo subito all’ospedale per ulteriori controlli”, ha spiegato a swissinfo Patrick Mathys, epidemiologo presso l’UFSP. Il personale medico e paramedico avrà l’obbligo di segnalare qualsiasi caso di persona che risulta positiva ai controlli, ha aggiunto.
Telecamere ad infrarossi per misurare la febbre
Il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA-LPMR) di San Gallo ha iniziato a testare per conto dell’UFSP delle telecamere a raggi infrarossi che potrebbero essere utilizzate negli aeroporti per misurare la temperatura dei passeggeri.
L’EMPA ha ricevuto l’incarico di verificare se le immagini così ottenute siano un indicatore attendibile per determinare la temperatura corporea e rilevare gli stati febbrili.
I primi risultati dei test sono attesi per la fine di maggio, dopodicché l’UFSP deciderà se sia il caso o meno di acquistare simili telecamere, ha dichiarato Zürcher. Le telecamere ad infrarossi sono state utilizzate per la prima volta in Asia all’epoca dell’epidemia di Sars.
Risarcimenti limitati
Per gli allevatori i cui volatili dovessero essere uccisi a causa dell’influenza aviaria sono previsti risarcimenti, ha dichiarato da parte sua il portavoce dell’Ufficio federale di veterinaria (UFV) Marcel Falk.
I rimborsi potranno raggiungere il 90% del valore degli animali soppressi, ma non terranno conto delle perdite arrecate alla gestione dell’azienda.
Previsto anche l’utilizzo dell’esercito
In caso di crisi, le prime autorità ad intervenire sarebbero i Cantoni, che metterebbero in atto le misure previste dal piano di lotta. Questi potrebbero tra l’altro fare ricorso all’esercito che dispone di un proprio servizio veterinario, ha dichiarato Falk.
Alcuni Cantoni hanno pure previsto il ricorso ai vigili del fuoco e alla protezione civile. Compito dell’esercito potrebbe essere la delimitazione di aree protette o la costruzione di camere di disinfestazione.
swissinfo e agenzie
Dal 2003, il virus H5N1 ha fatto strage di polli in tutto il mondo, contagiando 170 persone e uccidendone 92, principalmente in Asia.
Il rischio di trasmissione della malattia dai volatili all’uomo è per il momento molto debole.
Gli esperti temono tuttavia che il virus possa mutare, divenendo trasmissibile all’uomo e scatenando così una pandemia.
Diffuso già da tempo presso i volatili, il virus H5N1 è stato rilevato per la prima volta su esseri umani nel 1997 a Hong Kong.
Negli anni seguenti si è esteso in una decina di paesi dell’Asia orientale e centrale.
Nel 2005 ha raggiunto la Turchia, la Romania e la Croazia.
A inizio febbraio del 2006 il virus è stato identificato per la prima volta in Africa.
Negli ultimi giorni ha toccato anche 6 paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, la Francia, la Germania e l’Austria.
In vista del ritorno degli uccelli selvatici dall’Africa, lunedì è entrato nuovamente in vigore in tutta la Svizzera l’obbligo di rinchiudere il pollame.
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