La San Pietroburgo «svizzera»
Lo scrittore Dostoevskij ha descritto la città sorta dalla palude, come «la più astratta e premeditata città del mondo».
Fra i protagonisti di quest’opera ciclopica ci sono quasi un centinaio di architetti ticinesi. Le loro impronte sono disperse ovunque nel calibrato sviluppo delle «prospettive», i viali della città.
In questa galleria fotografica si possono sfogliare alcuni esempi significativi dell'architettura della città, tratti dal DVD di Presenza Svizzera.
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La capitale degli zar
Il palazzo d’inverno è un simbolo della città. Iniziato da Domenico Trezzini nel 1711, come residenza per Pietro il Grande, viene riedificato almeno tre volte.
L’aspetto attuale, con la facciata turchese ornata da grandiose colonne bianche, è opera dell’architetto di origini fiorentine Bartolomeo Francesco Rastrelli.
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La «città degli eroi»
La Russia dei trionfi: un’allegoria della vittoria marcia verso il Palazzo d’inverno. Ricalcando modelli dell’antica Roma, il gruppo corona il Palazzo dello stato maggiore, realizzato da Carlo Rossi fra il 1819 e il 1829.
L’opera coagula funzione e rappresentatività, segnando con tono marziale un ideale classico di forza e virtù.
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La fede dello Stato
Già dai primi anni la Chiesa ortodossa prende posto nella nuova capitale del regno. Il convento Alexander Newskij è stato voluto da Pietro il Grande al centro della nuova «urbe».
Trezzini, ha provveduto a costruire dapprima una struttura in legno – materiale classico delle costruzioni russe – per passare poi ad un’edificazione in muratura.
Il complesso, pianificato nel 1715, comprende tre chiese e una serie di edifici per i monaci.
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Strutture ortodosse
Nel 1748, Caterina la Grande fonda un convento femminile. La struttura è direttamente influenzata dai modelli barocchi occidentali, portati dalle maestranze dell'Europa centrale, ma la struttura è tutta russa.
Come una croce ortodossa gli edifici si sviluppano interno alla chiesa. È stata la residenza dell'anziana monarca, poi prima scuola per le giovani donne della nobiltà.
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La fusione dello stile
All’interno della fortezza di Pietro e Paolo – cuore e origine della città – Domenico Trezzini ha potuto sviluppare il suo stile con gioiosa policromia.
Al centro della fortificazione, costruita su modelli francesi dall’architetto ticinese, c’era la chiesa che ottenne il suo carattere tutto europeo.
I colori pastello, diffusi all’epoca, assumono qui una riverente sfumatura verso i gusti russi.
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Il segno dello splendore
La Cattedrale di Sant’Isacco, è uno degli esempi più imponenti dell’architettura della città. Si tratta del quarto edificio costruito sullo stesso luogo.
All’ultima edificazione del 1817 non partecipano più maestri svizzeri, ma seguendo l’esempio portato soprattutto dal Ticino, anche la Cattedrale di Sant’Isacco, assume delle proporzioni tutte occidentali.
I classici attributi delle chiese ortodosse scompaiono. La monumentalità trionfa nei materiali e, soprattutto, nelle dimensioni.
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Destino variabile
Il Palazzo dei Tauri, costruito per Gregorij Potemkin, ha un carattere simbolico. Acquistato da Caterina la Grande, diventa sede di un’accademia militare.
Con Alessandro II, il Palazzo torna ad essere residenza signorile. È Luigi Rusca, nato nel 1762 presso Lugano, a ridefinire gli interni. Un'operazione che gli permette di distinguersi come architetto di interni.
La variabilità dell'utilizzazione è una sfida anche per il presente, chiamato a gestire i generosi spazi storici.
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Ozio d'altri tempi
Nata come capitale per lo zar, la città offre tutta una serie di piccoli paradisi – grandi parchi, padiglioni per le ore del ristoro, ma anche teatri e locali – che dimostrano la volontà di creare una città a misura di nobiltà.
Quella stagione è ormai definitivamente tramontata, ma le necessità della società urbana rimangono.
Rispetto ai centri delle altre metropoli europee, San Pietroburgo offre lo spazio, la «grandeur» d’altri tempi.
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La città si rinnova
Con un imponente programma di recupero urbanistico, lo Stato russo ha promosso un riordino del centro storico.
Inviso dal sistema sovietico, perché testimone di un passato feudale, il patrimonio storico è stato in gran parte abbandonato a sé stesso per poco più di settant’anni.
Il convento, poi istituto femminile di Smolnyj ne è un esempio.
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In viaggio verso il futuro
Come l'imbarcazione di questa stampa storica, San Pietroburgo cerca di salpare verso il futuro.
Il turismo e il rilancio delle attività commerciali e culturali sono i nuovi punti forti di una città carica di storia.
A 300 anni dalla costruzione si riparte.
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