Prospettive svizzere in 10 lingue

Pillola indiana amara per Novartis

"I brevetti uccidono i pazienti": protesta a Nuova Dehli contro la causa intentata da Novartis Keystone

È la vittoria di Davide contro Golia. La multinazionale farmaceutica svizzera Novartis ha perso la causa contro la legge indiana sui brevetti. Il Paese asiatico potrà continuare a produrre medicinali generici a basso costo.

Il verdetto della corte di Chennai apre nuove speranze per milioni di malati, che potranno contare su prodotti «Made in India».

L’India, il più grosso produttore di medicamenti generici del mondo, può continuare a svolgere il suo ruolo di farmacia dei paesi poveri, in particolare nella lotta all’Aids. Almeno per ora.

Lunedì, un tribunale della città meridionale di Chennai (ex Madras) ha respinto il ricorso intentato da Novartis contro la legge indiana che non riconosce i brevetti per cambiamenti minori apportati a molecole già conosciute.

I giudici hanno ad ogni modo affermato che non rientra nelle loro competenze stabilire se la legislazione indiana sia compatibile con le regole sulla proprietà intellettuale fissate dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), cosa messa in dubbio dal gruppo farmaceutico basilese. Il dossier è quindi stato trasmesso all’OMC.

Investimenti futuri in dubbio

«Dobbiamo purtroppo prendere atto che i miglioramenti apportati ai medicamenti esistenti, tra le nostre attività più frequenti, in India non sono brevettabili», ha commentato Petra Laux, responsabile delle relazioni pubbliche presso Novartis.

Una constatazione che avrà delle conseguenze. «La nostra volontà di investire in questo campo in India perderà di vigore», rileva. Un cambio di strategia che potrebbe ripercuotersi sui pazienti indiani, i quali beneficeranno in futuro in minor misura di prodotti innovativi.

Le ripercussioni potrebbero farsi sentire anche al di fuori dei confini del grosso paese asiatico. «Riesamineremo i nostri investimenti in India e in altri paesi emergenti», commenta Laux.

Per le grandi multinazionali attive nel settore, una protezione estesa dei brevetti è infatti un elemento indispensabile. Soltanto in questo modo riuscirebbero ad ammortizzare gli elevati costi legati alla ricerca e allo sviluppo.

Una decisione «storica»

L’associazione di soccorso sanitario “Medici senza frontiere” (MSF) ha definito la sentenza dell’Alta corte di Chennai «una decisione storica» Si tratta di una vittoria importante per il diritto dei pazienti.

«Il tribunale ha ritenuto che l’attuale legge indiana sui brevetti è conforme alla Costituzione, ciò che darà nuovi impulsi alla produzione di generici», osserva Tido von Schön-Angerer, coordinatore della campagna sui medicamenti di MSF.

Se un giorno dovessero essere aboliti i brevetti sui miglioramenti apportati ai medicamenti contro l’Aids, le ripercussioni si farebbero sentire sull’intero ramo farmaceutico, spera Schön-Angerer.

Altrimenti, numerosi paesi in via di sviluppo rischiano di non potersi più permettere l’acquisto di medicamenti anti-HIV. Senza la concorrenza dei generici, risulterebbero infatti troppo cari.

Secondo MSF, i paesi più poveri e le agenzie internazionali, come l’UNICEF, dipendono ampiamente dai medicamenti a basso costo in provenienza dall’India. L’84% dei trattamenti anti-HIV utilizzati da MSF nel mondo sono forniti proprio da fabbricanti di generici indiani.

Niente ricorso?

L’organizzazione non governativa «Dichiarazione di Berna» ha già invitato Novartis e il governo svizzero a rispettare il verdetto e a rinunciare ad intentare una causa contro l’India presso l’OMC.

«Molto probabilmente non presenteremo appello alla Corte suprema – ha indicato Ranjit Shahani, presidente della direzione di Novartis in India – Aspettiamo comunque la decisione completa per comprendere meglio la posizione del tribunale».

Mercoledì, MSF ha consegnato una petizione corredata di 420mila firme alla sede centrale di Novartis, per chiedere la rinuncia ad ogni azione contro la legge indiana.

swissinfo, Renat Künzi
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

Dal 1995 è in vigore l’accordo dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sulla protezione della proprietà intellettuale.

Le disposizioni consentono ai paesi in via di sviluppo di produrre speciali medicamenti a basso prezzo, i cosiddetti generici, nonostante il prodotto originale sia protetto da un brevetto.

L’accordo permette inoltre le importazioni parallele di medicinali nelle situazioni di emergenza, come ad esempio in caso di allarme epidemia.

L’Ufficio brevetti indiano ha respinto nel 2006 la licenza per il Glivec (o Gleevec) di Novartis. Il gruppo farmaceutico elvetico ha fatto causa al governo indiano presso l’Alta corte di Chennai.

Nel mese di febbraio, il tribunale ha suddiviso il caso in due parti: la querela contro il rifiuto del brevetto sul Glivec (medicamento anti-HIV) e la causa contro la legge indiana sui brevetti in generale.

Con il verdetto di lunedì, i giudici di Chennai si sono espressi in merito alla legislazione. Rimane invece aperto il caso sul Glivec.

Un trattamento a base di Glivec in India costa oltre 30’000 franchi all’anno. Per il generico ci vuole invece meno di un decimo.

Secondo Novartis, il Glivec è distribuito gratuitamente a circa 7’500 indiani.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR