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Politica d’asilo aspramente criticata

Questi richiedenti d'asilo hanno trovato momentaneamente rifugio presso un parroco di Losanna Keystone

L'organizzazione svizzera d'aiuto ai rifugiati afferma che la nuova legislazione elvetica in materia d’asilo viola i diritti dell’uomo.

Criticati in particolare il progetto di soppressione degli aiuti sociali a tutti i richiedenti d’asilo respinti e la drastica riduzione dei termini di ricorso.

«Gli inasprimenti introdotti il 1. aprile 2004 nel settore dell’asilo e degli stranieri si prendono gioco della dignità umana e dello stato di diritto»: in un documento pubblicato martedì, l’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati (OSAR) ha nuovamente suonato la campanella d’allarme.

Il bilancio presentato alla stampa dopo un anno di applicazione delle nuove misure è completamente negativo. «La procedura d’asilo diventa sempre più rapida e il rischio d’errore è aumentato», ha denunciato Jürg Schertenleib, responsabile del servizio giuridico dell’OSAR.

Termini di ricorso

In caso di decisione di non entrata in materia (NEM), il termine di ricorso è stato ridotto da 30 a 5 giorni feriali. In pratica, ciò rende quasi impossibile ogni contestazione, secondo l’organizzazione.

Non la pensa così Dominique Boillat, portavoce dell’Ufficio federale delle migrazioni (UFM): «Quando abbiamo dei dubbi, non decidiamo subito. Tentiamo prima di dissiparli. Le NEM sono prese solo in caso di abusi lampanti, di evidente mancanza di collaborazione. Riguardo ai termini di ricorso, 5 giorni sono sufficienti», ha detto a swissinfo.

L’organizzazione esige che si prolunghi il termine per contestare una decisione a dieci giorni. Le persone implicate devono inoltre potere essere consigliate e rappresentate giuridicamente.

L’OSAR lavora con una rete di ca. quaranta servizi di consultazione legale, ma le loro capacità sono limitate. Spesso i rifugiati ignorano la loro esistenza.

Termini di partenza

Ricordando che una persona colpita da una NEM ha 24 ore per lasciare la Svizzera, l’OSAR chiede anche termini di partenza realistici.

Sarebbe importante fornire loro un aiuto per il rientro. Spesso ciò non avviene, e così molti interessati spariscono.

«Questa critica è in parte giustificata. Da alcuni mesi è stato avviato un progetto pilota che durerà almeno mezzo anno. Esso permette d’offrire un aiuto mirato a chi è costretto a tornare nel proprio Paese. Per il momento i risultati sono confortanti. Se alla fine del mese d’agosto stileremo un bilancio positivo su questo progetto, lo prolungheremo ancora di un anno», ha dal canto suo affermato Boillat.

Aiuti urgenti

L’organizzazione critica poi duramente i problemi d’accesso all’aiuto urgente. Diventato importante con la soppressione dell’aiuto sociale per chi è colpito da una NEM, il diritto a questo sostegno, benché garantito dalla Costituzione, ha subito ripetute violazioni. È stata necessaria una sentenza del Tribunale federale in marzo per imporlo.

Ciò non impedisce tuttavia a certi cantoni di continuare a rifiutarlo: il canton San Gallo ha ad esempio già vincolato la sua attribuzione dell’aiuto alla collaborazione da parte delle persone interessate.

Questo tipo di sostegno non dovrebbe essere né ridotto, né rifiutato. «L’UFM e i cantoni devono informare i rifugiati in merito», sostiene l’OSAR.

Il progetto di estendere la soppressione dell’aiuto sociale a tutti i richiedenti l’asilo respinti è stato deciso dal Consiglio degli Stati in marzo nel quadro di una nuova revisione della legge sull’asilo. Il Consiglio nazionale tratterà la questione durante la sessione autunnale. La sua commissione preparatoria condivide il parere della Camera dei cantoni.

swissinfo e agenzie

Richiedenti d’asilo nel 2004: 14’250.
Diminuzione rispetto al 2003: 32%.
Dal mese d’aprile del 2004, le normative sull’asilo sono state inasprite.
Da allora, i richiedenti d’asilo per cui le autorità hanno deciso di non entrare in materia, non ricevono più aiuti sociali.

L’OSAR è l’organizzazione mantello a livello nazionale delle opere d’aiuto attive nel settore dei rifugiati.

Essa rappresenta gli interessi dei richiedenti d’asilo, dei rifugiati e dell’organizzazione davanti ai politici, alle autorità e al pubblico.

Sono membri dell’OSAR: Caritas Svizzera, Entraide protestante (EPER), Soccorso operaio svizzero (OSEO), Croce Rossa Svizzera (CRS) e Unione svizzera dei comitati ebrei d’aiuto reciproco (USEJ).

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