Prevenire per non rischiare la pelle
Per sensibilizzare il pubblico sull'individuazione precoce del cancro cutaneo e all'importanza di proteggersi dal sole, oggi si svolge la Giornata nazionale del cancro della pelle.
L’evento è organizzato dalla Lega svizzera contro il cancro e dalla Società svizzera di dermatologia e venerologia in collaborazione con quindici paesi europei.
La bella stagione è alle porte e con essa il desiderio di uscire all’aria aperta a godersi le giornate di sole. Ma se non corredata da una protezione adeguata, l’esposizione ai raggi solari può rivelarsi nociva per la salute e nel peggiore dei casi causare dei tumori alla pelle.
In Europa, la Svizzera è seconda solo alla Norvegia per quanto riguarda il tasso di casi di cancro cutaneo. La malattia colpisce infatti ogni anno nella Confederazione più di 15’000 persone. Di queste, 1600 sono interessate dal melanoma, la forma di tumore più maligno ed aggressiva, che può maturare delle metastasi fatali.
Svizzera particolarmente colpita
La Lega svizzera contro il cancro (LSC) calcola che in totale il 5-10% della popolazione elvetica presenta un rischio elevato di cancro alla pelle: essenzialmente si tratta di persone dalla cute chiara, con numerose macchie pigmentate o un rischio ereditari nonché quelle che hanno già avuto un cancro cutaneo. Sono pure soggette a maggior rischio le persone che durante la loro infanzia hanno subito ripetute scottature solari e coloro che sono regolarmente esposti senza protezione a una radiazine UV naturale o artificiale (solarium).
Negli ultimi anni la situazione per la Confederazione si fa molto preoccupante, visto che i casi di melanoma sono più che raddoppiati: “Vivendo nel benessere i cittadini elvetici hanno più occasioni di altri di andare in vacanza varie volte l’anno e di esporre quindi frequentemente la loro pelle ai pericolosi raggi UV”, spiega a swissinfo Barbara Iseli, responsabile della comunicazione prevenzione presso l’LSC.
“Quando lavorano poi escono poco e se lo fanno scelgono il momento peggiore, ossia durante la pausa di mezzogiorno, quando il sole è più pericoloso”.
Non va poi dimenticato che nelle Alpi elvetiche il rischio di scottature pericolose è particolarmente elevato visto che in montagna sono presenti livelli di radiazione UV superiori alle aree pianeggianti.
Maggiore sensibilizzazione
Troppo spesso, fa notare la portavoce della LSC, la gente non segue i principali consigli per una buona prevenzione, che vanno dal preferire l’ombra negli orari più caldi della giornata, al coprirsi con abiti e cappello quando si rimane a lungo all’aria aperta, fino all’utilizzo di una crema solare adeguata.
Ma queste buone abitudini, ammette Iseli, sono difficili da inculcare. La gente continua ad adottare comportamenti errati dai quali consegue una recrudescenza dei casi di cancro.
Il numero di decessi dovuti a questo male è invece rimasto stabile negli ultimi anni attorno a 220. “Rispetto al passato la gente è maggiormente sensibilizzata al problema e quindi si reca prima dal medico”, afferma Barbara Iseli. “Ciò è fondamentale perché se diagnosticato per tempo il cancro della pelle può essere guarito nel 90% dei casi”.
Prevenzione fondamentale
Proprio a scopo preventivo la Lega svizzera contro il cancro (LSC) e la Società svizzera di dermatologia e venerologia hanno indetto per lunedì 7 maggio la Giornata nazionale del cancro alla pelle. L’evento si tiene per il secondo anno consecutivo ed è organizzato in collaborazione con 15 altri paesi europei (“Melanoma monday”).
Nel 2006 nella Confederazione la campagna si è protratta sull’arco di un’intera settimana: “Abbiamo esaminato ben 10’000 persone e diagnosticato 177 melanomi. Un notevole successo che siamo certi quest’anno riusciremo ad incrementare ulteriormente”, afferma Iseli fiduciosa.
Durante la Giornata le persone interessate possono effettuare un check-up della pelle compilando un questionario disponibile in quasi 400 farmacie svizzere oppure sul sito internet melanoma.ch. In base ai risultati del test hanno in seguito la possibilità di fare esaminate gratuitamente da diversi dermatologi le proprie macchie cutanee sospette.
swissinfo, Anna Passera e agenzie
BASALIOMA:
È la forma di tumore della pelle più diffusa (ca. 90% dei casi) e colpisce soprattutto persone sopra i 50 anni. Pur non essendo fatale, se non trattato può comportare delle deturpazioni. Se diagnosticato tempestivamente è curabile.
CHERATOSI ATTINICA (SOLARE):
Ne soffre circa il 40% della popolazione dalla pelle chiara sopra i 50 anni. Si manifesta sulle parti del corpo non protette come la fronte, la testa calva, il naso o le orecchie. I primi sintomi sono cambiamenti della pelle ruvidi, spesso squamosi, arrossati oppure macchie. Se non curata può svilupparsi un “tumore chiaro della pelle” (spinalioma).
SPINALIOMA:
È al secondo posto per frequenza dei tumori della pelle. Si manifesta principalmente in persone dalla pelle chiara. I precursori visibili sono noduli o croste spesso squamosi color pelle o rossastri che si estendono rapidamente. Nel 10% dei casi si formano metastasi ma se curato tempestivamente presenta buone possibilità di guarigione.
MELANOMA:
Detto anche “cancro nero della pelle”, il melanoma è la forma di tumore della pelle più maligna perché implica formazione di metastasi. Contrariamente agli altri tumori cutanei, ne sono colpite anche persone giovani. È importante una sua diagnosi precoce perché questo tumore è quasi sempre curabile se diagnosticato nello stadio iniziale.
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