Primo trattato internazionale contro il tabacco
I 192 Paesi membri dell'Organizzazione mondiale della sanità, tra cui anche la Svizzera, hanno accolto mercoledì a Ginevra il primo trattato internazionale anti-tabacco.
Nessun Paese si è opposto al testo della Convenzione, che ha richiesto tre anni di lavoro.
Unanimità: negli ultimi tempi capita di rado di intendere che una decisione è stata presa senza voti contrari. È successo per il primo trattato internazionale antitabacco. I 192 stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’ hanno adottato per acclamazione.
Quasi cinque milioni di morti
Secondo l’OMS, il tabagismo causa ogni anno la morte di 4,9 milioni di persone. Se il trattato non diventerà operativo, nel 2020 il tabacco potrebbe provocare 10 milioni di morti, di cui oltre il 70 per cento nei paesi in via di sviluppo. Il testo prevede che le disposizioni entrino in vigore dopo la quarantesima ratificazione.
Gli Stati uniti, i meno entusiasti di fronte al testo del trattato, hanno rinunciato a proporre degli emendamenti. Anche la Germania e il Giappone, per quanto reticenti, si sono aggiunti alla convenzione.
Confederazione: nuove leggi in vista
La Svizzera, stando a Thomas Zeltner, direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), non sarà il primo paese a ratificare il trattato. Prima di arrivare ad una ratifica la convenzione antitabacco dovrà essere presa in esame dal Parlamento. In seguito si dovranno creare o modificare diverse leggi.
«Non si possono vietare i prodotti del tabacco» ha dichiarato Zeltner a swissinfo «ma i fumatori avranno il dovere di attenersi alle prescrizioni della convenzione, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei non fumatori».
Proprio per salvaguardare i diritti di chi non ama il fumo sarà necessario elaborare una nuova legge. «Attualmente esiste una regolamentazione solo per quanto riguarda il mondo del lavoro», afferma Chung Yol Lee, capo della sezione “abuso di sostanze e Aids” dell’UFSP.
Regole più severe, ma con una riserva
Il trattato prevede che ogni paese introduca un divieto assoluto della pubblicità, delle operazioni di sponsorizzazione e di promozione per quanto reso possibile dal «rispetto della Costituzione di ciascun paese».
È proprio questa riserva che ha permesso di raggiungere il consenso di tutti gli Stati. I paesi che per ragioni costituzionali non possono introdurre un divieto assoluto applicheranno delle restrizioni alla pubblicità. In Svizzera sarà il parlamento a decidere se vietare o no la pubblicità.
Misure decise
Tra le altre misure figurano la repressione del contrabbando, il divieto di vendere sigarette ai minorenni e l’introduzione di dichiarazioni dissuasive sui pacchetti. Almeno il 30 per cento della superficie dei pacchetti di sigarette dovrà essere occupata da una messa in guardia contro gli effetti nocivi del fumo.
Per rispettare il divieto di vendita ai minorenni e le misure concernenti l’etichettatura dei pacchetti, la Svizzera dovrà promulgare nuove leggi e rivedere l’ordinanza sul tabacco. Per contro, come dice a swissinfo Chung Yol Lee, capo della sezione “abuso di sostanze e Aids” dell’UFSP, «la lotta al contrabbando non necessita una nuova legge, basta applicare le misure esistenti».
Il trattato, inoltre, vieta l’utilizzo di termini ingannevoli. In futuro non dovrebbe più essere permesso di lasciar credere che le sigarette «leggere» siano meno nocive. Incoraggiato anche l’aumento delle imposte sul tabacco.
«Aumentando le tasse si riduce la consumazione di tabacco», sostiene Thomas Zeltner. «Le entrate fiscali però non cambieranno di molto. I fumatori diminuiranno, ma i prodotti saranno più costosi».
Soddisfatta la direzione dell’OMS
La direttrice generale dell’OMS Gro Harlem Brundtland ha dato il benvenuto a un trattato «che farà davvero la differenza». L’ex prima ministra norvegese ha chiesto ai vari paesi di ratificare la convenzione il più presto possibile.
«Oggi è una giornata storica, che segna una grande vittoria nella promozione della salute pubblica» ha dichiarato la Brundtland. La direttrice dell’OMS ritiene che questa convenzione sia uno dei punti di forza del suo operato. Gro Harlem Brundtland lascerà la carica alla fine di giugno.
swissinfo e agenzie
Secondo l’OMS, il tabacco uccide 4,9 milioni di persone ogni anno;
In Svizzera i decessi sono 8000 (Ufficio federale della sanità pubblica);
Il trattato è stato firmato dai 192 paesi membri;
Entrerà in vigore quando 40 paesi l’avranno ratificato.
In Svizzera il 33% della popolazione sopra i 15 anni fuma regolarmente delle sigarette. La percentuale sale al 41% se si prende in considerazione la fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni. Tra il 1992 e il 1997 il numero di ragazze di 15-19 anni che fumano è più che raddoppiato.
Ogni anno in terra elvetica mezzo milione di persone tenta di smettere di fumare, ma solo una persona su 20 riesce a dare un addio definitivo alla sigaretta.
Uno studio pubblicato nel 2002 dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro prova il rapporto di causa-effetto tra il tabagismo e tutta una serie di tipi di cancro, compreso quello ai polmoni.
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