Prospettive svizzere in 10 lingue

Quando gli stranieri sono gli svizzeri

Un pin che celebra l'amicizia tedesco-elvetica è messo in bella mostra dal ministro tedesco degli affari esteri Guido Westerwelle Keystone

Cosa differenzia gli elettori svizzeri in Germania da quelli in patria? Dei membri dell'Associazione degli svizzeri di Monaco di Baviera si dicono irritati dall'atteggiamento "germanofobo", alimentato dall'UDC, che si sta diffondendo nella Svizzera tedesca.

“Se in Svizzera si crea un’atmosfera anti-stranieri, mi fa male”, spiega a swissinfo.ch Karoline Frauenlob, che vive a Monaco di Baviera ed è nella locale associazione degli svizzeri. “Qui anche noi siamo stranieri”, osserva. L’espatriata dichiara che alle elezioni federali del 23 ottobre non darà il voto all’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) perché il partito polemizza sugli stranieri.

Spesso conoscenti tedeschi la interpellano sul sentimento anti-tedesco che denotano in Svizzera. “Non ci volete proprio, ci dicono molti tedeschi”. I suoi conoscenti tedeschi, per esempio, non capiscono che dapprima vengano assunti negli ospedali come medici e infermieri e che poi siano trattati in modo ostile.

“Sono per un affinamento degli accordi bilaterali (fra la Svizzera e l’Unione europea, Ndr.) e assolutamente contro la loro disdetta. Sarebbe la cosa peggiore che si  potrebbe fare”, dice Karoline Frauenlob.

Manifesto aggressivo

Anche alla cassiera dell’associazione Verena Typelt dà fastidio la polemica contro gli stranieri in Svizzera. “Ho molti parenti e sono spesso in Svizzera. Quando vedo i manifesti aggressivi dell’UDC a Zurigo mi spavento”.

Suoi conoscenti tedeschi le hanno raccontato che faticano a integrarsi in Svizzera. Verena Typelt, tuttavia, ritiene che “i tedeschi in Svizzera dovrebbero adattarsi un po’ di più alla mentalità elvetica. Non possono pretendere di trapiantare tale e quale in Svizzera la mentalità che c’è in Germania”.

Lei stessa quando è giunta in Germania si è dovuta adattare, osserva. I tedeschi non possono aspettarsi che in Svizzera la gente parli loro tedesco (invece del dialetto svizzero tedesco, Ndt.), “così come non se lo aspetterebbero in Francia”.

In ogni caso, anche Verena Typelt pensa che non sia una buona idea correre il rischio di denunciare gli accordi bilaterali. “La Svizzera potrebbe isolarsi ancora di più. Tutto diventerebbe molto più caro”. Le esportazioni verrebbero intralciate. “In gioco non ci sono solo la cioccolata e il vino”, dice.

Xenofobia

Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime Gabriela Marti, una svizzera che risiede a Ulm. A suo parere, la polemica sugli stranieri nuoce alla Svizzera. “Per me l’UDC è troppo xenofoba e unilaterale. Penso che gli altri partiti si siano resi conto troppo tardi che ci sono davvero dei problemi”. Perciò Gabriela Marti spera che l’UDC non aumenti ancora la quota di voti alle prossime elezioni federali.

In molti giornali tedeschi si tende a rappresentare Svizzera come un’approfittatrice. “Personalmente non trovo che sia cosò. La Svizzera offre anche delle contropartite. L’UE calpesta un po’ la Svizzera”. Il contenzioso fiscale, per esempio, è stato esagerato, sostiene.

Fra quello che apprezza della Svizzera, Gabriela Marti cita la democrazia diretta. “In Germania a volte si ha la sensazione che la gente non voce in capitolo sulla politica del proprio paese. Come svizzera questo mi colpisce”. Come esempio cita un progetto di sviluppo urbano “Stoccarda 21”, che ha destato grande una opposizione della popolazione. “Si è visto che un po’ più di codecisione non sarebbe male”.

Un parlamento un po’ più verde

Il vicepresidente dell’Associazione degli svizzeri di Monaco, Albert James Küng non dice per che partito voterà alle elezioni di ottobre. Prevede però che, come successo nel Baden-Wuerttemberg, ci sia uno spostamento dell’elettorato verso i Verdi. Egli si aspetta infatti che la politica energetica sia il tema dominante della campagna elettorale.

“La questione da porsi è se i partiti che si occupano di questi problemi, saranno in grado di gestire tutto a lungo termine. Questo punto di vista, naturalmente, è anche condizionato dalle mie esperienze in Germania”, dice Albert James Küng. Ma bisogna dare una possibilità ai nuovi dirigenti.

A suo avviso, gli accordi bilaterali non sembrano in grande pericolo: “La Svizzera è sempre stata multipartitica. Così il principio del consenso si è sempre sviluppato”.

Se qualcosa andasse storto, gli svizzeri sarebbero perfettamente in grado di correggere di nuovo il tiro, dice. “La Svizzera ha sempre saputo come cavarsela”, commenta.

Il “Manifesto elettorale 2011 dell’OSE” si rivolge a tutti i partiti e i candidati alle elezioni federali del 23 ottobre. Si tratta di un catalogo di sette richieste concrete della Quinta Svizzera per la prossima legislatura.

Il testo è stato adottato all’unanimità dal Consiglio degli svizzeri all’estero l’8 aprile 2011 a Brunnen, nel cantone di Svitto Esso chiede:

di creare una legge per gli svizzeri all’estero;

di agevolare l’esercizio dei diritti politici dall’estero (voto elettronico, partecipazione all’elezione dei membri del Consiglio degli Stati);

di favorire la mobilità internazionale degli svizzeri (accordi sulla libera circolazione delle persone, eliminazione di ostacoli);

un’assistenza consolare adeguata (rete consolare sufficiente, sviluppo cyberamministrazione);

di sviluppare la comunicazione con la Quinta Svizzera (Gazzetta svizzera, swissinfo, SwissCommunity);

di consolidare il Consiglio degli svizzeri all’estero quale organo rappresentativo della Quinta Svizzera;

di rafforzare/sviluppare la presenza e la partecipazione internazionale della Svizzera.

Alla fine del 2010 nelle rappresentanze svizzere all’estero erano immatricolati 695’101 cittadini elvetici, l’1,5% in più di un anno prima. Di questi ben 538’243 sono maggiorenni ed hanno dunque diritto di voto e di eleggibilità.

In Germania alla fine del 2010 erano immatricolati 77’827 cittadini svizzeri, di cui 59’746 con diritto di voto ed eleggibilità..

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR