Quando una marca ne nasconde un’altra
Anche in Svizzera, quello della contraffazione è un problema serio: tra il 2000 e il 2001, sono stati contraffatti 21 prodotti di marca, con ingenti danni economici.
Complessivamente in Europa si sono registrati 470 casi in 12 paesi, con Spagna e Italia in testa alla classifica.
Secondo lo studio, pubblicato mercoledì dall’Associazione europea delle industrie di marca (AIM), negli ultimi anni si è assistito a un incremento del numero di contraffazioni. Mentre nel biennio 1987/88 si registravano 287 casi in Europea, tra il 2000 e il 2001 se ne contano 470, in una dozzina di paesi.
Tra questi anche la Svizzera, dove Promarca, la federazione svizzera degli articoli di marca, ha recensito 21 casi di prodotti contraffatti. Cysi che hanno causato ingenti danni economici.
Molti i casi, poche le denunce
La Svizzera è uno dei paesi in cui le imitazioni rappresentano un grande problema, ha detto all’ats Gabi Dischinger, responsabile della comunicazione di Promarca.
Uno dei motivi potrebbe essere la situazione di mercato molto ristretta, con Migros e Coop a farla da padrone nel commercio al dettaglio.
In dodici casi i proprietari dei marchi originali hanno denunciato i falsari.
Tuttavia solamente due volte si è finiti davanti a un giudice: nel caso della copia della bibita «Rivella» da parte di «Apiella» e dei cioccolatini «Merci» con «Grazie». Nei rimanenti dieci casi si è cercato di trovare un accordo amichevole.
Molte imprese non si rifanno contro i contraffattori. Il motivo? la grande dipendenza dai partner commerciali, scrive Promarca.
A causa della grande concentrazione di mercato in Svizzera i produttori fanno attenzione a salvaguardare le buone relazioni. Finire in tribunale per un contenzioso potrebbe metterle in pericolo.
Danni economici ingenti
Anche se è difficile sapere con esattezza a quanto ammontano i danni dovuti alle contraffazioni si può comunque dire che sono enormi, continua Promarca.
Ne risulta una perdita finanziaria sia per i produttori che per l’economia. Inoltre viene danneggiato un sistema tradizionale di valori.
Quando i consumatori sono delusi da una copia, le ricadute negative sono gravi per la marca originale.
Non importa se i consumatori considerino il prodotto contraffatto come originale o se suppongano solamente un legame con il produttore, precisa Promarca.
Pirateria e contraffazione
L’associazione fa la differenza fra pirateria e contraffazione.
Il primo termine presuppone una riproduzione identica di una marca molto prestigiosa, come ad esempio gli orologi Rolex.
Il secondo, invece, copie di marche così simili da essere facilmente confuse con l’originale.
Secondo lo studio dell’associazione europea AIM, in vetta alla classifica dei paesi maggiormente confrontati al fenomeno della contraffazione vi sono la Spagna (148 casi) e l’Italia (113 casi).
Stando a Promarca, i danni totali dovuti alla pirateria e alle contraffazioni ammontano al 5-7 per cento del commercio mondiale.
swissinfo e agenzie
Lo studio concerne 17 paesi europei.
Nel 1997-98 si erano registrati 287 casi di contraffazione.
Nel 2000-01 i casi sono 470 casi, in 12 paesi.
In Svizzera, se ne sono contati 32 (21 nello studio precedente).
Nonostante le contraffazioni arrechino ingenti danni alle marche e all’economia in generale, i casi finiscono raramente davanti al tribunale.
La ragione: data la concentrazione del mercato svizzero, per non guastare le buone relazioni commerciali, i produttori preferiscono trovare accordi bonari con i contraffattori.
In ogni caso, le contraffazioni hanno spesso ripercussioni negative, perché se i consumatori rimangono delusi da una copia, anche per la marca originale ci sono gravi ricadute negative.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.