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Quanto c’è di vero e di falso negli stereotipi sulla Svizzera

Se dite agli amici che siete in viaggio in Svizzera, inevitabilmente, alcuni reagiranno con commenti farciti di luoghi comuni. Magari sulla ricchezza del Paese ("Lì sono tutti ricchi sfondati"), o sulla sua qualità di vita ("È uno dei posti più sicuri al mondo ") oppure sui cittadini ("Tanto per cominciare, sono freddi e tremendamente noiosi").

Persone del posto, turisti, immigrati, osservatori occasionali: ognuno ha le proprie visioni. E alcune affermazioni sugli svizzeri, per esempio che non possono utilizzare lo sciacquone dopo le 22:00 o che non possono tenere un porcellino d’India da solo ma devono comperarne almeno due, sono sovente temi di scherno (anche se in realtà solo la seconda è vera).

Ma molte affermazioni (come il modo in cui la Svizzera tratta le donne o gli stranieri) possono rivelare molto sulle identità elvetiche, sulla storia del Paese, sulle norme politiche e sociali.

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La Svizzera si presenta a Donald Trump

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Su richiesta di molti lettori, abbiamo cercato di verificare i fatti. Abbiamo così appurato che, in termini di ricchezza media, effettivamente gli svizzeri sono tra i più ricchi del mondo. Ma occorre notare che il Paese ha anche un’alta densità di famiglie milionarie, che incidono quindi sulla media. Così, in realtà, la maggior parte degli abitanti rientra nella fascia del “reddito medio”, come definito dall’Ufficio federale di statistica. Morale: è sempre opportuno andare oltre le apparenze.

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Grattando un po’, si nota che anche in Svizzera c’è povertà, eccome. Esiste in misura maggiore di quanto molte persone potrebbero immaginarsi a prima vista: oltre l’8% della popolazione è considerata povera, indica l’Ufficio federale di statistica (UST).

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Familien mit Kindern beim Einkaufen

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Vivere col minimo esistenziale in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Oltre l’8% della popolazione svizzera è povera e il 3,5% dipende dagli aiuti sociali. Nella ricca (e a volte lussuosa) Svizzera, chi guadagna poco non ha molte soluzioni di ripiego. La Svizzera fa parte dei paesi più ricchi del mondo: ogni adulto possiede in media 538’617 franchi, secondo il Rapporto sulla ricchezza mondiale del Credit Suisse. Tuttavia, i patrimoni e i redditi sono distribuiti in modo disuguale. Come se la cava chi ha poco? “In Svizzera chi ha un reddito basso è fortemente sotto pressione”, afferma Andrea Schmid-Fischer, presidente dell’associazione Budget consiglio Svizzera. Anche la classe medio-bassa rischia di subire dei contraccolpi. Tra il 2016 e il 2017, la povertà nel paese è aumentata di quasi il 10%. Il costo della vita cresce, mentre i salari stagnano. Secondo un sondaggio della società di gestione patrimoniale BlackRock, il 55% degli svizzeri considera le finanze il fattore di stress numero uno. Il divorzio, la nascita di un figlio o il pensionamento fanno a volte slittare il bilancio in posizione precaria. Chi non ha una formazione è spesso povero in Svizzera. Poco più di una geremiade? La povertà è naturalmente un concetto relativo. Basta un piccolo paragone tra diversi paesi per rendersene conto. In Svizzera una persona è considerata povera se guadagna meno di 2’259 franchi al mese. Per una famiglia di quattro persone, l’importo sale a 3’990 franchi. In Russia, invece, il 12% della popolazione vive con meno di 11’163 rubli (174 franchi). In Svizzera non si ha forse tendenza a lamentarsi un po’ troppo? Naturalmente, però, nella Confederazione le spese sono ben più elevate rispetto a quelle che si hanno in Russia e i paragoni sono perciò difficili da fare. Diamo quindi un’occhiata a un budget medio. “L’affitto, le altre spese legate all’abitazione e le imposte sono i classici costi fissi elevati. Per chi ha un reddito basso, tolti questi non resta granché per altre spese”, spiega Schmid-Fischer. Le economie domestiche con un reddito lordo inferiore a 5’000 franchi non possono praticamente mettere da parte un soldo, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica. Questo è un problema poiché in Svizzera in qualsiasi momento si può essere confrontati con spese impreviste piuttosto elevate, che devono essere sostenute dalla famiglia stessa. Ad esempio, le fatture di dentisti o ottici non sono coperte dall’assicurazione sanitaria. Gli occhiali, gli apparecchi acustici o alcuni medicinali devono essere pagati dagli stessi pazienti. Poveri costretti a soluzioni di lusso Vivendo in un paese ricco e poiché molti svizzeri sono ricchi, per i poveri è particolarmente difficile. Non solo socialmente, ma anche perché proprio a causa di questa ricchezza i poveri sono costretti a trovare soluzioni di lusso. Prendiamo l’esempio dell’assicurazione malattia obbligatoria, che rappresenta una voce di spesa molto importante (e crescente) nel budget e i cui premi sono indipendenti dal reddito. I poveri devono contribuire al finanziamento di servizi che possono sembrare superflui. L’assicurazione sanitaria di base copre infatti anche l’omeopatia, trattamenti alternativi come l’agopuntura o la medicina cinese. Eventuali complicazioni in seguito a operazioni di chirurgia estetica sono pure coperte dall’assicurazione. Inoltre, sempre più ospedali dispongono solo di camere singole o doppie, invece di camere a più letti. L’assicurazione Assura è dell’avviso che ci siano sempre più “prestazioni di comfort” che vanno a carico della comunità. Anche le associazioni santésuisse e Curafutura ritengono che il catalogo delle cure coperte dall’assicurazione di base sia costantemente ampliato. “Siamo particolarmente preoccupati per tutte quelle prestazioni inutili che non portano ad alcun miglioramento per il paziente o sono addirittura dannose”, afferma Christophe Kaempf di santésuisse. “Le autorità federali stimano che l’ammontare delle prestazioni non necessarie sia del 20%”. Un altro esempio è il settore immobiliare. Trattandosi di un tipo d’investimento molto richiesto in Svizzera, si costruisce in modo assai lussuoso. Trovare un alloggio modesto e a buon mercato è quasi impossibile. Inoltre, alloggiare in cinque in un appartamento bilocale non è possibile, poiché è considerata una sovraoccupazione. Infine, le infrastrutture per vivere in una mobile-home, come ad esempio negli Stati Uniti, sono praticamente inesistenti. Tutto ciò fa sì che le spese di alloggio rappresentino probabilmente la voce di spesa più elevata nel bilancio delle classi media e bassa. Cosa significa concretamente vivere in Svizzera con il minimo esistenziale? Ci abbiamo provato durante un mese. In Svizzera esistono diversi minimi d’esistenza. Chi ha dei debiti, ha diritto a un minimo di 1’200 franchi al mese una volta dedotte le spese legate all’abitazione e per l’assicurazione malattia. Le persone che vivono con l’assistenza sociale ricevono in media una somma di 986 franchi al mese, che varia però da cantone a cantone. Questo importo deve bastare per il cibo, l’abbigliamento, i trasporti e le spese di comunicazione. L’affitto, l’assicurazione malattia e le spese sanitarie sono coperte separatamente. A titolo di paragone, il salario mediano in Svizzera è di circa 6’500 franchi al mese.

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Tendenzialmente, tuttavia, sembra che in Svizzera chi tira la cinghia sia riluttante a parlare delle proprie difficoltà finanziarie e a chiedere aiuto. I costumi però evolvono. Così recentemente una coppia ha deciso d’infrangere questo tabù, con un’iniziativa inedita: la creazione di un gruppo di auto-aiuto su Facebook, per sostenere persone che dispongono solo del minimo esistenziale.

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Un altro capitolo pieno di congetture – che non va ignorato perché un quarto della popolazione non ha la cittadinanza svizzera – è il modo in cui la Svizzera tratta gli stranieri che vivono sul proprio territorio.

Le persone che aspirano al passaporto elvetico a volte fanno notizia perché non hanno ottenuto la cittadinanza elvetica a causa di risposte sbagliate o imprecise a domande complicate su tradizioni e peculiarità svizzere, poste loro durante i colloqui per la naturalizzazione. Queste notizie rafforzano l’idea che il percorso verso la nazionalità svizzera sia diventato estremamente difficile. In ogni caso, al di là di casi singolari che fanno scalpore, le condizioni generali per ottenere il passaporto rossocrociato sono state inasprite.

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copertina del passaporto svizzero

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Ecco i nuovi criteri per diventare svizzeri

Questo contenuto è stato pubblicato al Da quest’anno è più difficile ottenere il passaporto rosso con la croce bianca. Panoramica dei principali cambiamenti.

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Ma la verità è ancor più complessa. Da un sondaggio è emerso che molti stranieri residenti in Svizzera non sono per nulla interessati a ottenere la cittadinanza perché ritengono che non sia necessario il passaporto elvetico per sentirsi ben integrati oppure perché hanno stretti legami con il Paese di origine.

Ci sono tuttavia svantaggi per chi non ha il passaporto svizzero. Le assicurazioni automobilistiche applicano tariffe calcolate sui rischi in base alla nazionalità. Per esempio, il premio per un conducente italiano è superiore del 22% rispetto ad uno svizzero. Molti direbbero che è discriminatorio. Nell’Unione europea ciò è illegale, mentre in Svizzera è perfettamente lecito.

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Le differenze di premi assicurativi in base alla nazionalità inducono a chiedersi se la Svizzera possa classificare diversi gruppi sociali, con regole e aspettative diverse per ciascuno di essi.

Come per la nazionalità, anche il genere è fonte di disparità e controversie. Un lettore, Luca, ci ha chiesto perché un Paese ricco come la Svizzera sia in ritardo sull’uguaglianza fra donne e uomini. Una lettrice, Kay, si chiedeva se in Svizzera la maggior parte delle mamme sono casalinghe.

Forse non c’è da stupirsi se si considera che le donne non avevano il diritto di voto a livello federale fino al 1971. In Appenzello Interno hanno persino dovuto attendere quasi altri vent’anni per averlo anche a livello comunale e cantonale: il diritto di voto e di eleggibilità femminile è stato introdotto solo nel 1990, dopo che la Corte suprema lo ha imposto all’ultimo cantone refrattario.

Pur essendo teoricamente anticostituzionale e contraria alle leggi, di fatto in Svizzera la disuguaglianza di genere sul lavoro persiste. Il 14 giugno 2019, centinaia di migliaia di donne sono scese in piazza in tutta la Svizzera per rivendicare la parità.

Per molte donne, la politica del congedo di maternità retribuito rimane un altro punto critico, poiché è una delle meno generose tra i Paesi industrializzati. Gli sforzi per introdurre il congedo di paternità sono osteggiati dalle forze politiche di destra.

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Ma fra tutte le affermazioni sentite sulla Svizzera e sugli svizzeri, la più difficile da scrollarsi di dosso – e verificare – è quanto siano fredde le persone. “È molto difficile fare amicizia qui”, ci ha scritto una lettrice, Caroline. “È un Paese così straordinario, tuttavia è privo di calore”.

Forse è legato a tradizioni e costumi il fatto che gli svizzeri facciano fatica a fare amicizia con persone di altre culture, ha commentato un lettore, James.

Tuttavia, durante la pandemia di Covid-19 in Svizzera si è manifestata in molti modi grande solidarietà tra la popolazione. Per esempio, in Ticino delle persone hanno ospitato lavoratori frontalieri italiani e in tutto il Paese volontari hanno prestato aiuto a persone a rischio, facendo la spesa per loro, oppure hanno telefonato a persone costrette a rimanere in casa da sole per rassicurarle e far loro compagnia.

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Gli svizzeri sono freddi? Durante la più grande crisi del Paese dopo la Seconda guerra mondiale, perlomeno, non c’è stata carenza di calore umano e di scambi tra culture.

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Sonia Fenazzi

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