Annemarie Schwarzenbach, il viaggio e la fuga
Scrittrice, giornalista e fotografa, Annemarie Schwarzenbach ha condotto una vita fuori dal comune per la sua epoca, attraversando da sola l'Africa, il Medio Oriente e gli Stati Uniti. In occasione del 75esimo anniversario della sua scomparsa, l'Archivio svizzero di letteratura pubblica online circa 3'000 immagini scattate da questa pioniera del reportage durante i suoi numerosi viaggi.
Annemarie Schwarzenbach nasce a Zurigo il 23 maggio 1908 in una delle più ricche famiglie industriali dell’epoca. Suo nonno non è altro che Ulrich WilleCollegamento esterno, generale filotedesco dell’esercito svizzero durante la Prima guerra mondiale.
Terza di cinque figli, a 17 anni Annemarie Schwarzenbach decide di diventare scrittrice. Studia storia a Parigi e poi a Zurigo, dove si diploma nel 1931. Due anni dopo comincia a lavorare come giornalista e fotografa per riviste e giornali svizzeri. A 22 anni incontra Erika e Klaus Mann – figli dello scrittore Thomas – con cui condivide lo spirito bohémien e gli ideali di sinistra, che l’allontanano radicalmente da un ambiente familiare borghese e conservatore.
Ribelle e anticonformista, Annemarie Schwarzenbach conduce una vita particolarmente emancipata per l’epoca, viaggiando da sola in un’Europa alle prese con il fascismo e il nazismo, attraversando l’Asia, l’Africa e gli Stati Uniti alla ricerca di sé stessa e di un nuovo mondo da raccontare.
Nel 1939 compie il suo viaggio più famoso: da Ginevra a Kabul a bordo di una vecchia Ford e in compagnia della scrittrice e amica Ella Maillart. I suoi scritti e le sue fotografie sono una testimonianza preziosa dell’epoca e di un mondo per certi versi ormai scomparso.
Annemarie Schwarzenbach muore a soli 34 anni, in seguito a una caduta in bicicletta a Sils, nei Grigioni. 75 anni dopo la sua scomparsa, l’Archivio svizzero di letteratura pubblica onlineCollegamento esterno oltre 3’000 fotografie scattate durante i suoi numerosi viaggi.
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