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Ruth Metzler difende il segreto bancario a Bruxelles

Ruth Metzler e l'ambasciatore Dante Martinelli lunedì a Bruxelles Keystone

La ministra della giustizia elvetica ha incontrato il commissario europeo Antonio Vittorino per tentare di sbloccare i negoziati bilaterali su Schengen e Dublino.

Per la Svizzera, la collaborazione giudiziaria deve essere compatibile con il segreto bancario.

I negoziati per la partecipazione della Svizzera agli accordi di Schengen e Dublino sono a un buon punto, anche se rimangono da risolvere divergenze su questo e altri dossier dei bilaterali bis.

È quanto hanno affermato la consigliera federale Ruth Metzler e il commissario europeo alla giustizia e agli affari interni Antonio Vitorino, al termine dell’incontro di lavoro di lunedì a Bruxelles.

“Cliama aperto e costruttivo”

L’incontro, proposto dalla Commissione europea, si è svolto in un clima aperto e costruttivo, sottolinea un comunicato del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

La consigliera federale ha ribadito la volontà della Svizzera di giungere a un accordo soddisfacente per entrambe le parti sull’insieme dei dossier dei bilaterali bis (ad eccezione dei servizi, stralciati dal pacchetto di comune accordo il 25 marzo).

La responsabile del DFGP – precisa il comunicato – ha ricordato la disponibilità dimostrata dalla Svizzera nel dossier della tassazione dei risparmi.

Introducendo una trattenuta fiscale, Berna ha fornito un contributo decisivo per giungere ad un accordo e il Consiglio federale si attende ora che vengano risolti anche i problemi relativi agli altri dossier, in particolare quello di Schengen/Dublino.

Il segreto bancario non si tocca

La Svizzera giudica la sua prassi in materia di assistenza giudiziaria compatibile con Schengen e intende sancirla negli accordi. Ruth Metzler ha infatti ribadito che Berna non accetterà nessuna soluzione in contrasto con i risultati degli altri dossier negoziali.

Il nodo del problema è rappresentato all’articolo 51 dell’accordo di Schengen sulla cooperazione giudiziaria in materia di frode fiscale. Secondo Berna, l’articolo potrebbe mettere in discussione la distinzione praticata dalla Svizzera fra frode ed evasione fiscale e violare il segreto bancario.

Meccanismo di consultazione sull'”acquis”

Per quanto riguarda le modalità di ripresa dell'”acquis” di Schengen, la Svizzera auspica un meccanismo di consultazione che le permetta di far valere in modo adeguato i propri interessi.

La Commissione europea – aggiunge il DFGP – ha promesso di analizzare con attenzione gli argomenti elvetici contattando anche gli Stati membri. La prossima tornata negoziale si terrà l’11 aprile a Bruxelles.

swissinfo e agenzie

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