Sci: gli svizzeri tornano a casa a mani vuote
I campionati del mondi di sci si sono conclusi a Bormio senza nemmeno una sola medaglia per i rappresentanti della selezione svizzera.
Il peggior risultato dagli anni ’60, che evidenzia la crisi in cui si trova la squadra nazionale di sci.
Dopo due settimane di gare, i campionati del mondo di sci disputati a Bormio, in Italia, si sono chiusi domenica con una corsa a squadra per nazioni: una serie di prove di super-G e slalom speciali maschili e femminili su pista breve.
La competizione, a cui hanno partecipato da 4 a 6 sciatori e sciatrici in rappresentanza di 9 nazioni, si è conclusa con il successo della squadra tedesca.
La medaglia di argento è andata alla forte selezione austriaca, mentre quella di bronzo all’équipe francese.
La Svizzera, come nei giorni precedenti, ha dovuto accontentarsi di un posto d’onore: Nadia Styger, Sonja Nef, Fränzi Aufdenblatten, Didier Défago, Silvan Zurbriggen e Daniel Albrecht si sono classificati al sesto rango.
Crisi di tutta la squadra
Neppure l’ultima competizione di questi mondiali italiani ha quindi portato una medaglia per i colori rossocrociati.
E, d’altronde, non si potevano proprio attendere grandi imprese da questa gara a squadre, anche se costituiva una novità, una prova inedita dalla quale poteva uscire miracolosamente una sorpresa.
Ma la crisi in cui è piombata da alcuni anni lo sci svizzero concerne appunto tutta la squadra e non solo i suoi migliori esponenti, le sue migliori sciatrici.
L’esito delle corse di domenica rispecchia i valori attuali dello sci mondiale, con una nazionale svizzera ben lontana dai vertici, in cui dominano austriaci, tedeschi o americani.
“I risultati di Bormio riflettono l’andamento della nazionale svizzera durante tutta la stagione. Negli ultimi mesi, i nostri sciatori sono riusciti a raggiungere soltanto alcuni piazzamenti onorevoli nelle gare di coppa del mondo. E anche questi in rare occasioni”, ha commentato l’ex-campione elvetico Bernhard Russi ai microfoni della Televisione svizzero-tedesca SF-DRS.
Peggior risultato da quarant’anni
I migliori piazzamenti ottenuti a Bormio sono stati il quinto posto di Bruno Kernen nella discesa e di Silvan Zurbriggen nella combinata.
Per la Svizzera si tratta quindi di una disfatta senza precedenti da quasi quarant’anni.
Per ritrovare l’ultimo campionato del mondo in cui i rappresentanti svizzeri erano rimasti a bocca asciutta bisogna risalire alle competizioni organizzate nel 1966 a Portillo in Cile.
Si prevedono quindi, nei prossimi mesi, nuovi avvicendamenti alla testa della squadra svizzera – e non solo per quanto concerne i responsabili tecnici.
Modello austriaco
L’esempio da seguire rimane, ancora una volta quello della potente Mannschaft austriaca: gli ex-rivali degli svizzeri hanno ottenuto il miglior bottino anche a Bormio con 3 medaglie d’oro, 4 d’argento e 4 di bronzo.
E anche il miglior sciatore di questi campionati del mondo è austriaco: con due medaglie d’oro, una d’argento ed una di bronzo, Benjamin Raich è riuscito perfino a superare Bode Miller.
Il fuoriclassse americano, che ha dominato questa stagione di coppa del mondo, si è aggiudicato “soltanto” due trofei d’oro a Bormio.
Per quanto concerne le donne, questi mondiali resteranno nella memoria per la straordinaria prestazione di Janica Kostelic: la croata ha strappato addirittura 3 medaglie d’oro in Italia.
swissinfo, Armando Mombelli
Il medagliere di Bormio:
Austria: 3 oro, 4 argento, 3 bronzo.
Croazia: 3 oro.
USA: 2 oro, 1 argento, 3 bronzo.
Svezia: 2 oro, 1 argento.
Germania: 1 oro.
Italia: 2 argento, 2 bronzo.
Finlandia: 2 argento.
Norvegia: 1 argento.
Cechia: 1 bronzo.
Francia: 1 bronzo.
Negli ultimi quarant’anni, la selezione svizzera era sempre riuscita a conquistare almeno una medaglia ai campionati del mondo di sci.
È infatti dal 1966 a Portillo, in Cile, che i rappresentanti elvetici non tornano a casa a mani vuote.
Il periodo d’oro dello sci svizzero risale invece agli anni ’80. I rossocrociati avevano conquistato il maggior numero di successi a Crans-Montana nel 1987: 14 medaglie, di cui 8 d’oro.
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