Sepp Blatter candidato unico alla propria successione
L'attuale presidente della Federazione internazionale di calcio (FIFA) è l'unico candidato alla propria successione, in programma a Zurigo il 31 maggio in occasione del 57esimo congresso della FIFA.
In carica dal 1998, il vallesano vuole un terzo mandato fino al 2011. La Coppa del mondo del 2010 in Africa del Sud è l’evento centrale di questa presidenza. Intervista prima dell’elezione.
swissinfo: Con quale spirito affronta l’imminente congresso della FIFA e la sua rielezione ai vertici?
Joseph Sepp Blatter: Considero la fiducia dimostrata nei miei confronti come una ricompensa per il lavoro che svolgo in seno alla FIFA da 32 anni.
Penso di poter essere fiero del mio percorso. Sono comunque sorpreso di essere il solo candidato alla mia stessa successione, perché amo i confronti. Evidentemente non mi lamento di certo.
swissinfo: Lei ha sempre sostenuto che il presidente della FIFA deve ritirarsi dopo due mandati. Giustifica questa sua terza candidatura affermando di non aver potuto lavorare in pace. Come ha gestito le critiche, spesso virulente, che le sono state rivolte?
J.B.: Ho vissuto dei momenti molto difficili. Ma, come sul terreno da gioco, ho agito come numero 9, ossia un uomo che va avanti senza troppo preoccuparsi di quanto succede dietro di lui. Le critiche, naturalmente, fanno male, ma ho sempre avuto la certezza che i membri della FIFA e i calciatori fossero dietro di me.
Hanno tentato di nuocermi, di frenarmi. Sono cose che succedono quando, come me, si difendono delle cause. Un uomo deve sempre credere in ciò che fa ed essere consapevole che si sta muovendo nella giusta direzione. Con l’aiuto di Dio, ho sempre creduto che il calcio fosse molto di più che prendere a pedate un pallone.
Ho sempre creduto che il gioco del calcio abbia il potere di aiutare la nostra società ad inserirsi in una dimensione di forte emozione positiva. Su questo nostro pianeta ci sono moltissimi calciatori, è pertanto possibile coinvolgere, attraverso il calcio, molte persone e ai quattro angoli della Terra.
swissinfo: Responsabilità sociale, appunto: è sotto questo cappello che intende condurre il suo terzo mandato?
J.B.: Sì, poiché questa responsabilità sociale ci riguarda in quanto rappresentanti del gioco più popolare del mondo. E questo concerne tanto il comportamento dei giocatori, quanto quello dei club e dei campionati. L’educazione nelle scuole attraverso lo sport riveste pure un’importanza centrale.
Quando parlo di responsabilità sociale faccio anche riferimento all’impegno che dobbiamo garantire negli ambienti sociali, culturali, economici, politici e mediatici. Malgrado i problemi che ruotano attorno al calcio e contro i quali lottiamo (razzismo, doping, corruzione, scommesse, ecc…), questo sport trasuda passione, emozione, divertimento. E, soprattutto, speranza.
In un mondo come il nostro, così perturbato, il calcio può davvero dare un fattivo contributo nel favorire la comprensione tra i popoli.
swissinfo: Nel suo terzo mandato c’è un evento importante: la Coppa del mondo in Africa del Sud. Che cosa rappresenta questo appuntamento?
J.B.: Per anni anni abbiamo assistito all’esodo di giocatori africani senza mai cercare di ridare qualche cosa in cambio all’Africa. Dalla mia elezione alla testa della FIFA, una delle mie prime preoccupazioni è stata quella di cambiare gli statuti con l’obiettivo introdurre il principio della rotazione dei continenti nell’organizzazione dei Mondiali.
Senza queste modifiche, non sarebbe mai stato possibile portare la Coppa del mondo in Africa. Oggi gli africani sono pronti e capaci di organizzare la “loro” Coppa del mondo.
swissinfo: La presenza del suo amico ed ex consigliere Michel Platini ai vertici dell’UEFA , le consentirà di avviare nuove riforme in vista dei prossimi Mondiali? Alludo, in particolare, all’arbitraggio.
J.B.: Con Michel Platini, al mio fianco dal 1998, parliamo la stessa lingua. Per noi il calcio è prima di tutto uno sport prima di essere un business. Ma siamo entrambi consapevoli che è necessario mettere l’accento sull’arbitraggio e sul controllo del gioco, poiché oggi la posta in palio di una partita è enorme.
Abbiamo delle idee come, per esempio, quello di passare a quattro guardialinee. Non per segnalare meglio i fuorigioco, ma per aiutare davvero l’arbitro ad assumere certe decisioni. Sono in programma delle prove e se saranno soddisfacenti, questi cambiamenti saranno concreti in tempi brevi.
swissinfo: L’anno prossimo Svizzera e Austria accoglieranno il Campionati europei. Lei critica la mancanza di entusiasmo, perché?
J.B.: Ma perché c’è proprio una mancanza di entusiasmo. Quando un Parlamento chiede quanto costerà un appuntamento come Euro 2008 invece di interrogarsi su quanto può portare al paese, è un segnale piuttosto significativo.
Ci dovrebbe essere maggiore impegno in vista di questo appuntamento, poiché Euro 2008 rappresenta una possibilità di irradiare l’immagine della Svizzera all’estero. Tutti vorranno vedere in azione il calcio europeo, che in questo momento sta dominando la scena internazionale.
swissinfo. La vedremo negli stadi?
J.B.: Ma certamente! In Svizzera e in Austria.
Intervista swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)
Joseph Sepp Blatter è nato Visp (Vallese) il 10 marzo 1936. È l’attuale presidente della FIFA, la massima organizzazione calcistica mondiale. Blatter è stato eletto l’8 giugno 1998 alla testa dell’organizzazione sportiva come successore del brasiliano João Havelange.
Tra le decisioni prese durante la sua presidenza, per esempio, l’inasprimento delle pene per atti ritenuti immorali durante lo svolgimento stesso del gioco, come la simulazione, il “fallo da dietro” o il togliersi la maglietta dopo un goal.
A Seul, il 29 maggio 2002, le associazioni facenti capo alla FIFA gli rinnovano il mandato. Il congresso di Doha aveva eccezionalmente prolungato di un anno il mandato presidenziale per evitare che l’elezione del presidente coincidesse con i Campionati del mondo in Germania.
Il 31 maggio 2007 a Sepp Blatter sarà nuovamente confermato il ruolo di presidente fino al 2011. Malgrado violenti attacchi (di corruzione e nepotismo) e diverse polemiche (come il rifiuto, ai mondiali di Germania, di consegnare all’Italia la Coppa del mondo), il dirigente svizzero conserva la fiducia della grande famiglia del calcio.
La FIFA (in inglese “International Federation of Football Associations”, in italiano “Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche”), è la federazione internazionale che governa lo sport del calcio.
La federazione fu fondata a Parigi il 21 maggio 1904 e la sua sede è a Zurigo.
Organizza ogni quattro anni il Campionato mondiale di calcio, che premia il vincitore con l’ambito trofeo della Coppa del Mondo, scegliendo un paese organizzatore che ospita la fase finale della manifestazione.
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