Soddisfazione per la liberazione di Ingrid Betancourt
La ministra svizzera degli affari esteri Micheline Calmy-Rey ha espresso gioia e soddisfazione per la liberazione della donna politica colombiana. Ingrid Betancourt era detenuta dal 2002 dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia.
Dopo oltre sei anni, è finito mercoledì il calvario di Ingrid Betancourt. L’esercito colombiano ha liberato l’ex candidata presidenziale e altri 14 ostaggi in mano alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) – tre americani e undici militari colombiani – con un’operazione blitz effettuata nella regione meridionale di Guaviare.
L’intervento delle forze armate è stato reso possibile da una infiltrazione ai vertici delle Farc. I militari hanno così potuto trasmettere un falso messaggio ai guerriglieri, in cui si comunicava che gli ostaggi dovevano essere trasportati verso una nuova località, per passare sotto il controllo del comandante delle Farc, Alfonso Cano. L’esercito colombiano ha quindi inviato un elicottero per raccogliere gli ostaggi, guidato da membri delle forze armate.
Segnale di pace
La liberazione degli ostaggi “è un segnale di pace per la Colombia”, ha dichiarato Ingrid Betancourt subito dopo essere tornata in libertà. L’ex candidata alle elezioni presidenziali colombiane ha anche espresso la sua gratitudine per l’appoggio datole dai media internazionali: “Devo molto ai mezzi di comunicazione. Se non fosse per loro, forse adesso non sarei viva”.
La Betancourt ha voluto ricordare anche la sorte degli altri ostaggi che si trovano tuttora nelle mani delle Farc e di altri gruppi armati colombiani, vivi o morti. “Dobbiamo ricordare anche chi non è tornato, chi non potrà più tornare”.
Soddisfazione anche in Svizzera
La notizia della liberazione di Ingrid Betancourt ha sollevato immediatamente grande soddisfazione anche in Francia, Spagna e Svizzera, tre paesi che si erano impegnati negli ultimi anni per ottenere il suo rilascio. Da parte svizzera, la stessa ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey era intervenuta più volte, promuovendo tra l’altro tentativi di mediazione in Colombia.
“Tengo a sottolineare la mia gioia, perché solo poche settimane fa eravamo molto preoccupati. Questa liberazione è magnifica sia per lei (Ingrid Betancourt) che per gli altri ostaggi”, ha dichiarato giovedì mattina la consigliera federale ai microfoni della Radio svizzera romanda.
“Voglio complimentarmi con il governo colombiano, il presidente Uribe e tutti coloro che hanno partecipato a questi sforzi”. La Svizzera continuerà ad impegnarsi per giungere alla liberazione di altri ostaggi e proseguirà la sua mediazione in questo senso, ha aggiunto Micheline Calmy-Rey, che intende recarsi nel mese di agosto in Colombia.
Ringraziamenti di Sarkozy
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente francese Nicolas Sarkozy, che aveva posto tra le sue priorità la liberazione di Ingrid Betancourt al momento della sua elezione nel maggio dell’anno scorso. La donna politica colombiana possiede anche la nazionalità francese.
Congratulandosi con il presidente colombiano Uribe per il successo dell’operazione militare, Sarkozy ha tenuto a ringraziare anche la Spagna e la Svizzera per gli sforzi profusi negli ultimi anni allo scopo di giungere ad una soluzione nella crisi degli ostaggi delle Farc.
swissinfo e agenzie
Nata il 25 dicembre 1961 a Bogotà, Ingrid Betancourt è da più di sei anni (23 febbraio 2002) l’ostaggio più celebre in mano alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
Sposata in seconde nozze con un cittadino francese, Ingrid Betancourt è stata eletta a 33 anni nella camera dei rappresentanti e 5 anni dopo nel senato, quale esponente del partito Verde Oxigeno. La sua carriera politica è stata particolarmente rapida, grazie anche all’impegno pacifista e alle battaglie parlamentari contro la corruzione.
Nel 2002 Ingrid Betancourt si è candidata per le elezioni presidenziali in Colombia. Nel febbraio dello stesso anno è stata sequestrata dalle Farc, assieme alla vice-candidata presidenziale, Clara Rojas.
Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) combattono da ormai quattro decenni contro il governo colombiano. Si tratta del principale gruppo guerrigliero attivo nel paese e dispone di 17’000 combattenti. È stato creato negli anni Sessanta e oggi controlla oltre il 40% del territorio colombiano.
Riconosciute come organizzazione terrorista da Stati Uniti e Unione europea, le FARC sostengono di rappresentare i poveri del mondo rurale contro le classi più ricche. Si finanziano attraverso una serie di attività, fra cui l’estorsione, i rapimenti e la partecipazione – diretta o indiretta – al mercato della droga.
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