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«Stop al traffico di bambini!»

«Stoppt Kinderhandel - fermate il traffico di bambini»: questo il grido lanciato da Terre des hommes Keystone

L’organizzazione non governativa Terre des hommes è decisa a lottare con tutte le sue forze contro il traffico di bambini in Svizzera e all’estero.

Terre des hommes, attiva soprattutto in Nigeria e in Albania, chiede alla Confederazione di punire in modo più severo questo genere di delitto.

Terre des hommes aveva lanciato la sua campagna «Stop al traffico di bambini!» nell’ottobre del 2001. Ora a due anni di distanza è tempo di bilanci e di nuove richieste. In particolare Terre des hommes chiede alla Confederazione elvetica di punire il traffico di bambini con la stessa severità applicata in caso di crimini contro l’umanità.

Il traffico di bambini è una realtà che non risparmia la Svizzera, terra di transito o destinazione dei piccoli schiavi. Anche se i paesi più colpiti sono l’Africa occidentale, il sud est asiatico e l’America centrale, questo reato non conosce frontiere. Lo ha fatto notare nel corso di una conferenza stampa Heinrich von Grünigen, presidente di Terre des hommes Svizzera.

In Svizzera la tratta di minori è raramente diretta, molto più spesso è nascosta dietro a siti internet a sfondo pornografico, traffico di droga, matrimoni combinati, adozioni illegali e traffico di organi.

Primi successi

Terre des hommes ha tracciato un bilancio positivo dei primi due anni di campagna contro il traffico di minori. L’organizzazione umanitaria constata che nelle zone in cui è presente, Europa orientale e Africa occidentale, il numero di bambini che lasciano la famiglia è in diminuzione.

Punto centrale della strategia di Terre des hommes è l’informazione e la prevenzione su larga scala. Molte famiglie infatti, alle prese con insormontabili problemi, cedono i loro bambini in cambio di denaro, illudendosi che in paesi più ricchi i ragazzi troveranno legalmente un lavoro. Ignorano però che i loro figli saranno ridotti in schiavitù.

Un gruppo di albanesi, ad esempio, grazie a false promesse è riuscito a trascinare in Svizzera dei ragazzini per utilizzarli nello spaccio di droga. Chi ignora il pericolo a cui va incontro può fare ben poco per proteggersi.

Un problema riconosciuto dalle autorità

Che il lavoro sul campo di Terre des hommes funzioni lo dimostra l’esempio albanese. Il traffico di bambini verso la Grecia, traffico che ha il suo apice durante la stagione turistica, è visibilmente regredito grazie al lavoro di prevenzione che ha coinvolto 14’000 scolari albanesi.

Finalmente anche le autorità greche ed albanesi hanno riconosciuto la gravità del fenomeno. Nei prossimi tre anni Terre des hommes potrà estendere le sue attività ad altri 13 distretti dell’Albania. 60’000 bambini saranno sensibilizzati nelle scuole e almeno 760 ragazzini ad «alto rischio» saranno seguiti da degli assistenti sociali.

Una lotta che si combatte anche nel mondo occidentale

Terre des hommes continuerà il suo lavoro di sensibilizzazione anche in Svizzera. Il prossimo 20 novembre, l’organizzazione non governativa depositerà alla Cancelleria federale una petizione dotata di circa 120’000 firme.

La petizione domanda che i reati legati al traffico di bambini, in particolare quelli perpetrati dalla criminalità organizzata, vengano perseguiti in qualità di crimini contro l’umanità. Terre des hommes saluta in modo positivo la volontà del Consiglio federale di rivedere l’articolo 196 del codice penale per meglio combattere il traffico di esseri umani, ma insiste sul fatto che ci voglia più severità nei confronti del crimine organizzato.

Prossimamente un’iniziativa parlamentare che va nella stessa direzione sarà presa in esame dalla Camera bassa del parlamento. Terre des hommes auspica che in questo campo la Svizzera assuma un ruolo «guida ed esemplare».

Per Jean-Paul Glasson (liberale), che ha inoltrato l’iniziativa parlamentare congiuntamente ad altri 50 colleghi del Consiglio nazionale, provenienti da tutte le regioni linguistiche e da tutti gli schieramenti politici del paese, la criminalità organizzata che sceglie i bambini come vittime «deve poter essere punita indipendentemente da quanto tempo sia passato dal momento del compimento del reato, dal luogo in cui è stato compiuto, dalla nazionalità degli accusati e delle vittime e dalle immunità di cui potrebbero godere gli imputati».

swissinfo e agenzie

Ogni anno sono circa 1 milione i bambini «venduti»
Terre des hommes ha raccolto circa 120’000 firme per chiedere alla Svizzera di considerare il traffico organizzato di bambini come un crimine contro l’umanità
In Albania 14’000 bambini sono stati sensibilizzati alla problematica del traffico di bambini
Terre des hommes vuole alzare questo numero a 60’000

Attualmente il Codice penale svizzero punisce il traffico di esseri umani con l’articolo 196, in vigore dal 1960. L’articolo sancisce che:

1) Chiunque, per favorire l’altrui libidine, esercita la tratta di esseri umani, è punito con la reclusione o con la detenzione non inferiore a sei mesi;

2) Chiunque compie atti preparatori per la tratta di esseri umani, è punito con la reclusione sino a cinque anni o con la detenzione;

3) In tutti i casi, il colpevole è inoltre punito con la multa.

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