Svizzera sulla strada giusta per gli europei
La nazionale svizzera di calcio è in fase ascendente: a Ginevra i giocatori di Köbi Kuhn hanno battuto l'Olanda per 2 a 1. Le reti rossocrociate portano la firma di Tranquillo Barnetta.
Una Svizzera «ringiovanita» – età media 24 anni – ha convinto soprattutto in attacco. Qualche esitazione in più per il reparto difensivo.
Era una partita che il quotidiano Blick aveva definito «dei punti interrogativi»: interrogativi sulla forma dei giocatori, interrogativi sulla motivazione, interrogativi sui giovani inesperti, interrogativi sulle strategie dell’allenatore.
A Ginevra, davanti a 24’000 spettatori, la nazionale rossocrociata ha risposto con una prestazione da incorniciare, giocando all’attacco e battendo per la prima volta nell’era Kuhn una delle prime dieci squadre al mondo, l’Olanda allenata da Van Basten.
Un’impresa simile era riuscita per l’ultima volta a Berna, nel 1993, quando la «piccola» Svizzera sconfisse per 1 a 0 la «grande» Italia.
Le cose si sono messe subito bene per i padroni di casa che sono passati in vantaggio al nono minuto grazie ad un rigore realizzato da Tranquillo Barnetta. Il centrocampista del Bayer Leverkusen ha così scacciato lo spettro di un altro rigore, quello decisivo sbagliato contro l’Ucraina agli ottavi di finale degli ultimi mondiali.
Barnetta è poi andato in rete su azione al 51esimo. «Anche la fortuna ha fatto la sua parte», ha dichiarato Barnetta a fine partita, «la palla è rimbalzata su un altro giocatore e, come fosse una pallina da biliardo, mi è arrivata sui piedi».
A questo punto l’entusiasmo era tale che ha portato gli svizzeri ad abbassare la guardia. Meno di un minuto dopo il due a zero, infatti, gli olandesi accorciavano le distanze con Dirk Kuyt. La Svizzera ha poi tremato sul finale, ma gli sforzi di Van Nistelrooy e compagni per agguantare il pareggio non sono stati premiati.
Fiduciosi verso gli europei
Köbi Kuhn si è dimostrato particolarmente soddisfatto della prestazione della squadra: «Questa vittoria è molto importante. È una conferma della buone cose che si sono viste contro l’Argentina e dimostra che ci troviamo in una fase ascendente. Tutto ciò ci fa molto bene».
La Svizzera continua così nel migliore dei modi il suo cammino di preparazione per gli europei del 2008, manifestazione che la vede paese organizzatore insieme all’Austria.
Sembrano dimenticati i problemi della primavera scorsa, stagione caratterizzata da prestazioni opache e dalle polemiche per l’allontanamento di capitan Johann Vogel. A Ginevra si è vista in campo una squadra affiatata, dove i «nuovi» titolari Van Bergen e Fernandes hanno dimostrato di meritare fiducia, dove Inler – già eccellente contro l’Argentina – si è confermato erede naturale di Vogel e dove il «rientrante» Nkufo – che anni fa rinunciò alla nazionale per un litigio con l’allenatore – si è ricucito addosso con onore la maglia rossocrociata.
swissinfo e agenzie
Anche se non giudicata partita a rischio, l’amichevole Svizzera – Olanda è stata l’occasione per un ultimo test dei dispositivi di sicurezza allo stadio di Ginevra prima degli europei del 2008 organizzati da Svizzera e Austria.
Sei «spotter» olandesi, ovvero poliziotti in civile specializzati in hooligan, si sono mischiati ai tifosi del loro paese. Gli spotter erano affiancati da due poliziotti in uniforme.
Il settore svizzero era presidiato, oltre che dalle forze dell’ordine ginevrine, da sei spotter di Basilea, Berna e Zurigo, le altre città svizzere di Euro 2008.
Un giudizio sul dispositivo di sicurezza verrà espresso da quattro esperti stranieri che seguono abitualmente grandi club, come l’Arsenal, e che sono attivi nel quadro di un programma europeo di prevenzione della violenza negli stadi.
A margine della partita, il ministro dello sport Samuel Schmid e i responsabili della sicurezza dei cantoni che ospiteranno gli europei, hanno incontrato i direttori di polizia dei cantoni della Svizzera francese e del Ticino, che desiderano essere maggiormente coinvolti nei preparativi per Euro 2008.
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