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Tensione tra Svizzera e Cile

Patricio Ortiz Montenegro è in Svizzera dal 1997 Keystone

La decisione di Berna di permettere ad un ex resistente cileno di restare nel Paese è all'origine di frizioni tra Santiago e le autorità elvetiche.

Il ministro degli esteri cileno ha dal canto suo protestato presso l’ambasciatore svizzero in Cile, André Regli.

La decisione di Berna di permettere all’ex guerrigliero cileno Patricio Ortiz Montenegro – fuggito nel 1996 dal carcere di alta sicurezza di Santiago – di restare in Svizzera sta creando tensioni diplomatiche tra i due paesi.

Il verdetto della Commissione di ricorso in materia d’asilo è stato reso noto a metà luglio. A tal proposito, il ministro degli esteri cileno Ignacio Walker ha convocato l’ambasciatore elvetico André Regli, esprimendogli il «profondo malessere» del governo cileno.

L’obbiettivo del Cile, ha spiegato comunque Walker, è quello di fare chiarezza proprio alla luce «degli eccellenti rapporti che intercorrono tra Cile e Svizzera». «Il Cile non merita una decisione come questa» ha puntualizzato Walzer, aggiungendo che non ci sono motivi per cui un sovversivo non venga condannato in Svizzera.

Vecchie ruggini

Il caso Montenegro, ex militante del Frente Patriotico Manuel Rodriguez, il movimento di estrema sinistra nato durante la dittatura di Augusto Pinochet, aveva già creato attriti tra Svizzera e Cile in passato. Nel 1998, infatti, Berna aveva negato l’estradizione. Santiago aveva reagito richiamando in patria l’ambasciatore a due riprese, nel 1998 e nel 2002.

«Per il Governo questa situazione è deplorevole, ma è una decisione che dobbiamo rispettare, appartiene ad un altro Stato», ha dichiarato il ministro dell’Interno cileno Francisco Vidal. Il portavoce del Governo, Osvaldo Puccio, ha da canto suo indicato che il Cile ricorrerà alla diplomazia per far cambiare idea alla Svizzera.

Walker ha ricordato che la richiesta di riavere a Santiago l’ex guerrigliero era stata avanzata poiché Ortiz Montenegro è accusato in Cile dell’uccisione di un agente di polizia e che per questo delitto era stato condannato nel 1995 a dieci anni di carcere.

L’uomo era evaso nel 1996, assieme a tre compagni, dal carcere della capitale cilena. Venne arrestato a Zurigo su richiesta di Santiago il 4 settembre del 1997 e fino al 3 settembre 1998 è stato detenuto nel penitenziario di Dielsdorf (Canton Zurigo), prima di essere rimesso in libertà.

Integrità fisica minacciata

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia aveva allora motivato la decisione di non estradarlo spiegando che «l’integrità fisica e psichica di Ortiz Montenegro non avrebbe potuto venire garantita in maniera completa in tutte le fasi dell’estradizione e dell’esecuzione della pena».

La Svizzera non aveva tuttavia concesso nel 1998 l’asilo politico all’ex resistente, ma solo un’ammissione provvisoria, ha comunicato alle autorità il portavoce della commissione di ricorso in materia di asilo, Magnus Hoffmann. «Dal nostro punto di vista la vicenda è chiusa», ha affermato.

swissinfo e agenzie

Il Cile ha chiesto all’ambasciatore elvetico a Santiago di spiegare con quale statuto l’ex resistente cileno Patricio Ortiz Montenegro si trova in Svizzera.

Le autorità rossocrociate hanno reso noto che Montenegro possiede un permesso di residenza temporaneo. Già nel 1998, vi erano state discussioni in merito alla domanda di estradizione da parte di Santiago.

Patricio Ortiz Montenegro, membro del “Fronte Patriotico Manuel”, aveva combattuto contro il regime di Augusto Pinochet. L’uomo è fuggito da un carcere di massima sicurezza, in cui era imprigionato per aver ucciso un agente di polizia.

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