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Tre estremisti di destra davanti alla giustizia

Il luogo del crimine Keystone

Lunedì, a Berna, ha preso avvio il processo contro tre naziskin estremisti di destra, accusati dell’assassinio di un loro camerata.

L’assassinio, tre anni fa nei pressi d’Interlaken, perpetrato in nome di un delirante «Ordine dei cavalieri ariani».

I tre giovani alla sbarra devono rispondere di un crimine bestiale: l’assassinio di Marcel von Allmen, un amico di 19 anni che condivideva il fanatico delirio estremista.

Il crimine è avvenuto il 27 gennaio 2001 ad Unterseen, nei pressi d’Interlaken, nel Canton Berna.

Futile il motivo: la vittima non seguiva a dovere le regole della loro organizzazione.

Un quarto membro della banda criminale, 17.enne all’epoca dei fatti, dopo un processo a porte chiuse era stato condannato nel novembre 2001 dal tribunale dei minorenni dell’Oberland bernese all’internamento in un istituto specializzato di recupero.

Imputazioni da ergastolo

Nei reati contestati agli imputati, anche il tentativo d’assassinio di due altre persone: alla fine del 1999 e nell’autunno successivo.

Rei confessi, i tre imputati stanno già scontando anticipatamente la pena in diverse carceri.

Per questioni di spazio i dibattimenti davanti alla corte distrettuale d’Interlaken-Oberhasli si tengono nella capitale federale. La sentenza è prevista il 29 marzo.

La “legge” del silenzio

Nel gennaio 2001 l’allora 17.enne ed i suoi tre «camerati» maggiorenni (avevano un’età compresa tra i 18 ed i 22 anni) decisero di uccidere un compagno, colpevole d’aver violato la consegna del silenzio sulla loro cosiddetta «cellula ariana».

Marcel von Allmen, nativo proprio d’Unterseen, era stato attirato ai ruderi di Weissenau, presso Interlaken, con un pretesto.

Dopo essere stato brutalmente preso a calci, fu colpito a morte con un tubo di metallo da tre giovani: il quarto aveva «solo» partecipato alla pianificazione dell’aggressione.

Il cadavere fu poi trasportato fino alle Beatushöhlen, le grotte del Beato, e gettato nel lago con grossi pesi, in modo che andasse a fondo. Il corpo del poveretto fu ritrovato quasi un mese dopo, il 22 febbraio 2001, a circa sei metri di profondità.

Il culto della brutalità

I tre – arrestati il giorno dopo il ritrovamento – sono pure accusati di aver tentato di assassinare a fine 1999 un allora 18.enne jugoslavo. La colpa, secondo loro: aver importunato o minacciato cittadini svizzeri.

Nell’autunno 2000 avrebbero pure progettato d’uccidere un 19.enne svizzero della regione e si sarebbero più volte apprestati a passare all’atto, senza però realizzarlo.

Il giovane sarebbe stato a conoscenza del fatto che nell’autunno 1999 due dei giovani avevano fondato una cellula chiusa, battezzata «Ordine dei cavalieri ariani».

Uno degli obiettivi principali era quello di cacciare dalla regione d’Unterseen/Interlaken gli stranieri indesiderati.

Precedenti pericolosi

Secondo gli inquirenti, il capo della cellula neonazista aveva stabilito un regolamento per i membri del gruppo, che comportava anche l’obbligo di mantenere il silenzio.

Gli estremisti si erano procurati, in parte via Internet, documentazione dell’«Organizzazione di ricostruzione del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP/AO)» e di «Blood&Honour», un altro movimento d’estrema destra popolare fra i naziskin.

Uno degli imputati è già stato condannato nel maggio 2000 ad una pena di 18 mesi di detenzione, sospesi con la condizionale, per aver voluto sottrarsi nel marzo 1999 ad un controllo di polizia alla stazione d’Interlaken. Durante la fuga aveva esploso quattro colpi di pistola contro gli agenti.

swissinfo e agenzie

Tre estremisti di destra, membri di un’organizzazione razzista, compaiono alla sbarra a Berna per assassinio e tentativo d’assassinio.

Per due anni, dal 1999 al 28 febbraio 2001, progettarono e tentarono i loro crimini.

L’epilogo con la mortale aggressione ad un camerata, non ancora ventenne.

Il corpo della vittima, gettato nel lago di Thun, fu ritrovato a sei metri di profondità, nei pressi delle grotte del Beato.

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