Un’inchiesta federale sullo scandalo SUVA
Il Ministero pubblico della Confederazione riprende l'inchiesta sulle vendite immobiliari sospette della SUVA.
Al momento, due delle sette persone sospettate sono ancora in detenzione preventiva in Ticino. I reati ipotizzati sono corruzione e truffa.
L’inchiesta relativa alle vendite immobiliari dell’Istituto nazionale svizzero d’assicurazione contro gli infortuni, avviata dal Ministero Pubblico ticinese, passa dunque nelle mani della Procura federale.
Il caso ha assunto un’importanza nazionale, precisa martedì in un comunicato il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
Gli sviluppi dell’inchiesta, nella quale sono coinvolte attualmente sette persone, e la necessità di effettuare ulteriori accertamenti sui processi decisionali interni alla SUVA, “impongono la trattazione della stessa da parte dell’autorità giudiziaria federale”, si legge nella nota.
Inoltre uno dei principali accusati, inquisito anche per corruzione passiva e truffa, è un funzionario federale che, per legge, è sottoposto alla giurisdizione federale.
Per queste ragioni il MPC ha respinto l’istanza di delega presentata lo scorso 16 settembre dal Ministero pubblico ticinese e ha deciso di assumersi il caso.
Martedì i magistrati ticinesi, responsabili finora dell’istruttoria, trasmetteranno i documenti e le informazioni agli omologhi federali.
Un affare da milioni
Attualmente si trovano ancora in detenzione preventiva in Ticino due accusati. Gli altri cinque sono stati rimessi in libertà provvisoria. I reati ipotizzati sono corruzione e truffa.
L’indagine si è resa necessaria dopo la scoperta di gravi irregolarità nella vendita di alcuni edifici in Ticino e nella Svizzera tedesca.
Le transazioni, avvenute a prezzi decisamente inferiori a quelli di mercato, sono costate milioni di franchi ad un ente assicurativo al quale sono affiliati quasi due milioni di lavoratori.
Transazioni sotto la lente
Entro la metà di novembre, i responsabili della Suva allestiranno inoltre un rapporto intermedio su tutte le transazioni immobiliari degli ultimi cinque anni.
Lo aveva confermato lunedì una delegazione del Consiglio d’amministrazione al ministro della sanità Pascal Couchepin.
Il presidente della Suva Franz Steinegger ed i suoi due vicepresidenti, la consigliera nazionale socialista Colette Nova e il direttore dell’Unione svizzera degli imprenditori Peter Hasler, hanno ribadito la loro fiducia nella gestione comune dell’istituto da parte dei partner sociali.
Lo scorso 22 settembre, la Suva aveva deciso di sottoporre a verifica esterna tutti i trapassi immobiliari degli ultimi cinque anni.
swissinfo e agenzie
La Suva è l’assicuratore più importante in Svizzera nel campo dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni.
Assicura contro gli infortuni professionali, le malattie professionali e gli infortuni nel tempo libero all’incirca 1.8 milioni di lavoratori.
A fine agosto, la stampa ticinese aveva rivelato che la SUVA aveva venduto degli immobili a Bellinzona, Lugano e Mendrisio a dei prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato.
Gli affari, che hanno causato perdite milionarie all’ente nazionale, sarebbero stati resi possibili grazie alla compiacenza di collaboratori interni all’istituto.
L’indagato principale avrebbe versato delle mazzette all’ex capo del settore immobiliare della SUVA.
Il Ministero pubblico ticinese, che ha aperto l’inchiesta, ha scoperto 9 transazioni sospette: 7 riguardanti immobili in Ticino e 2 nella Svizzera tedesca.
Sette persone sono già finite in carcere. I reati ipotizzati sono corruzione e truffa.
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