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Un ponte con la Quinta Svizzera

Divertirsi, imparare e fare amicizia: il programma dei campi di vacanza per ragazzi svizzeri dell'estero è intenso e variegato.

Le colonie per ragazzi svizzeri dell'estero sono attrattive. I 300 iscritti agli otto campi di vacanza colgono l'occasione per scoprire o approfondire le conoscenze sulla loro patria d'origine.

Provenienti da una cinquantina di paesi di tutti i continenti, i ragazzi dagli 8 ai 16 anni che prendono la via delle regioni alpine hanno almeno uno dei genitori di nazionalità elvetica. Sono proprio i genitori, o talvolta i nonni, a caldeggiare questa esperienza.

Conoscere meglio la Svizzera, per gli organizzatori significa scovare le bellezze del paese, esplorando laghi, fiumi, montagne, villaggi e città. “I giovani animatori trasmettono grosso modo un quadro della Svizzera con le varie sfaccettature”, spiega a swissinfo Simone Riner, della Fondazione per i giovani svizzeri all’estero (FGSE).

Multiculturalità e plurilinguismo

“In linea di principio visitiamo una delle più grandi città della Svizzera, come Berna, Zurigo o Ginevra, saliamo sulla Jungfraujoch o sullo Schilthorn, quando la distanza non è eccessiva, o visitiamo il Museo dei trasporti di Lucerna”.

Ci sono anche giorni in cui i partecipanti restano nella colonia di vacanza. Quelle giornate sono dedicate essenzialmente ad attività ricreative, quali giochi, sport, lavori manuali e disegno.

La lingua non è un problema. La maggior parte dei ragazzi parla inglese, tedesco o francese. “Solitamente si formano gruppi linguistici. Non regna alcuna confusione babilonica”, dice Simone Riner. “I bambini sono molto creativi. Il liguaggio gestuale funziona a meraviglia”.

Anche l’amor patrio passa dallo stomaco

In questi campi i sentimenti patriottici e di appartenza culturale si traducono anche in gastronomia. Infatti la carta dei menù contempla specialità culinarie regionali. “Serviamo per esempio Älplermakronen, un tipico piatto degli alpigiani a base di pasta con formaggio, cipolle e pancetta, accompagnato da purea di mele”, indica l’animatrice.

La maggioranza degli iscritti quest’anno proviene dall’Europa, in particolare dalla Germania e dalla Francia, ma diversi anche dalla Spagna. Alcuni giungono da paesi dell’Europa dell’Est e della Scandinavia, come pure dalla Gran Bretagna. Altri ancora arrivano dall’Africa, dall’America latina e dall’Australia.

Il viaggio risulta costoso soprattutto per coloro che abitano in paesi lontani. Chi non può permettersi la spesa, riceve un contributo.

I soldi non devono essere un ostacolo

“Qualsiasi bambino svizzero dell’estero che lo desideri deve avere la possibilità di venire almeno una volta in ferie in Svizzera, indipendentemente dalle capacità finanziarie della famiglia. Circa il 20% dei partecipanti domanda uno sconto. Siamo veramente generosi”, osserva la Riner.

Uno dei punti centrali di queste colonie è l’occasione di annodare legami di amicizia. “Ci si scambiano indirizzi di posta elettronica e si mantengono stretti contatti. E forse ci si ritrova l’anno seguente”, rileva la rappresentante della FGSE.

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Quinta Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Con Quinta Svizzera viene designata la comunità elvetica che vive al di fuori dei confini nazionali. Il termine fa riferimento alla quattro comunità linguistiche (germanofona, italofona, francofona e romancia) che vivono in Svizzera e alla quinta, appunto, che vive all’estero. Gli espatriati rappresentano più di 600’000 persone. La maggior parte di loro risiede nei paesi…

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Piccoli ambasciatori, grande nostalgia di casa

Questa estate i piccoli svizzeri dell’estero avranno l’opportunità di trascorrere le vacanze insieme a coetanei che vivono in patria. La colonia mista sarà organizzata al campo federale degli esploratori, nella pianura della Linth, fra il lago di Walen e quello di Zurigo, nel canton San Gallo.
Secondo Simone Riner, questo scambio avrà un certo effetto a lungo termine anche per la Svizzera. “Forse non direttamente alla loro età, ma più tardi diventeranno buoni ambasciatori per la Svizzera e la qualità dei prodotti elvetici”.

Ma in primo luogo questi “piccoli ambasciatori” vengono ora in Svizzera per far vacanza. Non è nemmeno escluso che qualcuno soffra di malinconia, in particolare se si ammala o si fa male. È praticamente inevitabile: “quando dei bambini vengono da così lontano, c’è sempre chi ha nostalgia di casa”, commenta Simone Riner.

swissinfo, Gaby Ochsenbein
(Traduzione dal tedesco di Sonia Fenazzi)

Dalla fine di giugno alla fine di agosto 2008 vengono organizzati otto colonie di vacanza per giovani svizzeri che vivono all’estero, di età fra gli 8 e i 16 anni.

Si sono iscritti circa 300 ragazzi provenienti da una cinquantina di paesi.

I campi di vacanza sono allestiti ad Abländschen e Adelboden (canton Berna), Elm (Glarona), Münstertal, S-chanf e Lantsch/Lenz (Grigioni), Enney (Friburgo) e nella Pianura della Linth (San Gallo).

Da 91 anni, la Fondazione per i giovani svizzeri all’estero (FGSE) consente a ragazzi della Quinta Svizzera di effettuare un soggiorno in ferie nella Confederazione.

Ciò permette ai piccoli espatriati di rafforzare i legami con la Svizzera e di fare amicizia con coetanei sparsi nei cinque continenti.

La Fondazione contribuisce così a rafforzare la comprensione e la solidarietà oltre i confini culturali e linguistici.

La FGSE aiuta inoltre bambini che vivono in regioni in situazione di crisi.

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