“Una fuga di notizie nociva per la Svizzera”
Per Hans Hofmann, la pubblicazione da parte della stampa d'informazioni confidenziali sulle prigioni della CIA in Europa discredita i servizi segreti svizzeri.
Secondo il senatore, il documento non avrebbe dovuto essere pubblicato dal domenicale “SonntagsBlick”. La giustizia militare ha aperto due procedimenti.
Fa discutere il fax egiziano intercettato dai servizi segreti svizzeri, dal quale emergerebbe l’esistenza in vari paesi di centri di detenzione della CIA, l’agenzia d’intelligence statunitense.
“Questa fuga di notizie potrebbe danneggiare la reputazione della Svizzera e dei suoi servizi segreti”, ha dichiarato a swissinfo Hans Hofmann, consigliere agli Stati dell’Unione democratica di centro (UDC, destra).
“Era evidente che questo documento non dovesse essere reso pubblico”, continua Hofmann, che è presidente della Delegazione delle Commissioni parlamentari della gestione, Delegazione che veglia sull’operato dei servizi segreti. “Questo potrebbe portare ad una rottura del rapporto di fiducia tra i servizi segreti svizzeri e quelli di altri paesi”.
Nel frattempo la commissione di politica estera del consiglio degli Stati ha invitato il governo ad intervenire sul piano diplomatico “al fine di prevenire eventuali ritorsioni nei confronti degli interessi elvetici”. La commissione è preoccupata per le possibili reazioni degli alti paesi, in particolar modo quelli dove si nasconderebbero le presunte prigioni segrete della CIA e gli Stati Uniti.
Inchieste
Hans Hofmann e l’UDC, che parla di “traditori a Palazzo federale”, non sono i soli a chiedere chiarimenti. Tutti i partiti chiedono di far luce sulla faccenda, ma non tutti con le stesse premesse. I socialisti, in particolare, non si preoccupano tanto della fuga di notizie sul piano interno, quanto dell’atteggiamento degli USA e delle conseguenze sui rapporti tra Washington e Berna.
Per la portavoce Claudine Godat, gli autori della fuga di notizie devono essere perseguiti, ma il contenuto del documento è molto più grave, e il “SonntagsBlick” ha fatto bene a pubblicarlo. Gli Stati Uniti, con le loro prigioni segrete, avrebbero commesso grossolane infrazioni al diritto internazionale.
Intanto la giustizia militare svizzera si è attivata e ha aperto due procedimenti penali. Il primo contro il caporedattore del “SonntagsBlick”, Christoph Grenacher, e i due giornalisti che avevano firmato l’articolo. Il secondo, contro ignoti, dovrebbe raccogliere il materiale necessario a spiegare come il fax in questione sia finito nelle mani dei giornalisti.
Interessi europei
La Romania si è affrettata a smentire quanto riportato nel fax inviato dall’Egitto alla sua ambasciata a Londra e pubblicato dal “SonntagsBlick”. Un portavoce del ministero della difesa rumeno, citato dall’agenzia tedesca “dpa”, ha “categoricamente smentito” le affermazioni del domenicale elvetico. Stando al fax, 23 prigionieri iracheni e afghani sarebbero stati interrogati in una base nel sud-est della Romania.
Anche la Bulgaria smentisce la notizia. Per entrambi i paesi è in gioco l’entrata nell’Unione Europea (UE).
Dal canto suo, il senatore ticinese Dick Marty, incaricato dal Consiglio d’Europa di riferire sui voli segreti della CIA e la presenza di carceri, ha dichiarato al quotidiano “Blick” di non aver potuto verificare l’autenticità del fax egiziano, ma che se le informazioni in esso contenute fossero vere si tratterebbe di un fatto di “grande importanza”. L’indagine – ha aggiunto – sarà “lunga e complessa”, in quanto “quasi tutti i governi non dicono la verità su questa vicenda”.
L’Unione Europea, che pure indaga sulle prigioni segrete della CIA sul territorio comunitario, userà “nuovi elementi e tutte le prove raccolte ne faranno parte”, comprese le ultime inchieste dei mass media svizzeri. Lo ha detto il portavoce del vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, che ha ricordato l’importanza dell’attuale fase di indagine, durante la quale “tutte le informazioni sono prese in considerazione per la stesura del rapporto”.
swissinfo e agenzie
Il fax pubblicato dal “SonntagsBlick” è stato intercettato dal sistema satellitare svizzero Onyx.
Onyx si trova in tre località: Zimmerwald e Heimenschwand, nel canton Berna, e Leuk, nel canton Vallese.
17-6-2004: Human Rights Watch afferma che gli USA detengono dei presunti terroristi in una quindicina di prigioni segrete nel mondo.
2-11-2005: il “Washington Post” scrive che la CIA detiene membri di Al Qaida in 8 paesi europei e asiatici.
7-11-2005: il senatore svizzero Dick Marty è incaricato dal Consiglio d’Europa di avviare un’inchiesta sui centri di detenzione della CIA in Europa.
14-12-2005: il parlamento svizzero chiede al governo un rapporto sul presunto transito di detenuti della CIA in territorio elvetico; il Ministero pubblico della Confederazione avvia un’inchiesta.
8-1-2006: secondo il “SonntagsBlick” i servizi segreti svizzeri avrebbero intercettato un documento egiziano che confermerebbe la presenza di carceri della CIA in Europa.
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