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Una hotline per lottare contro la corruzione

In Svizzera, il 12% dei crimini economici sarebbero legati alla corruzione. imagepoint

La sezione elvetica di Transparency International apre mercoledì una linea telefonica destinata a chi intende denunciare casi di corruzione nella propria azienda.

Questa hotline garantirà l’anonimato. Sarà tuttavia da utilizzare solamente in quanto ultima risorsa, ovvero quando il datore di lavoro non reagisce di fronte a pratiche illegali o quando ne è lui stesso coinvolto.

Secondo gli esperti, dal 97 al 99% dei casi di corruzione rimangono nell’ombra, indica Transparency International (TI) in un comunicato.

E i pochi delitti scoperti lo sono, molto spesso, grazie ai cosiddetti «whistleblowers» («denunciatori» in italiano), ovvero impiegati, ex-impiegati o membri di organizzazioni che, uscendo allo scoperto, denunciano le cattive condotte al datore di lavoro o alle istituzioni che hanno la facoltà di intraprendere azioni correttive.

Siccome in Svizzera questi denunciatori non sono al riparo da licenziamenti abusivi o da altre sanzioni, la sezione elvetica di TI ha deciso di mettere a disposizione, ogni mercoledì dalle 10.00 alle 17.00, una speciale linea telefonica (+41.31.3825044) che permetterà di segnalare gli abusi in materia di corruzione.

Inizialmente in tedesco, la hotline sarà estesa alla Svizzera romanda e al Ticino tra un mese.

Consigli nell’anonimato

I denunciatori, che potranno mantenere l’anonimato, riceveranno consigli sul modo di informare il proprio datore o le autorità competenti nel caso il superiore non dovesse reagire o fosse coinvolto nell’atto illegale.

In seguito – spiega a swissinfo Anne Schwöbel, responsabile di TI – esaminiamo il caso e lo trasferiamo all’Istituto di diritto all’Università di Zurigo.

«Se sospettiamo di essere di fronte ad un caso di corruzione, proviamo a convincere il denunciatore a rivolgersi innanzitutto al datore di lavoro; se quest’ultimo non reagisce o è lui stesso colpevole, contattiamo la polizia», aggiunge.

Svizzera in ritardo

Il progetto di TI – diretto dal professore di diritto all’Università di Zurigo, Daniel Jositsch – vuole ovviare al dovere, iscritto nel codice svizzero delle obbligazioni, di non utilizzare o rivelare informazioni che potrebbero nuocere al datore di lavoro. E questo vale anche nel caso di corruzione e altre pratiche illegali riscontrate all’interno della ditta.

«La denuncia di atti illegali è un affare rischioso. Nei Paesi anglosassoni, come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Australia i denunciatori sono invece protetti», ci dice Schwöbel.

La Confederazione potrebbe presto anch’essa cambiare le sue leggi. Durante l’ultima sessione delle Camere federali, il Consiglio degli Stati (Camera alta) ha approvato – dopo il Nazionale (o Camera del popolo) – una mozione che chiede una protezione effettiva per i «whistleblowers», apportandovi però qualche correttivo. Il testo tornerà così al Nazionale.

Secondo i senatori, sanzioni più severe e compensazioni di licenziamento più elevate dovrebbero dissuadere i datori di lavoro dal congedare ingiustificatamente i loro dipendenti.

swissinfo e agenzie

Dopo i deputati (Consiglio Nazionale), i senatori elvetici (Consiglio degli Stati) hanno approvato una mozione che chiede una migliore protezione delle persone che denunciano casi di corruzione nella loro azienda, sia a livello privato che pubblico.

In questo particolare ambito, la legislazione elvetica è ancora lacunosa: la corruzione è perseguita soltanto se denunciata.

In Svizzera, il 12% di casi di criminalità economica sarebbero legati alla corruzione.

A livello mondiale, la corruzione sottrae all’economia 400 miliardi di dollari all’anno.

Transparency International (TI) è una delle organizzazioni non governative maggiormente attive in materia di corruzione.
Si batte per l’adozione di regole e principi fondamentali nella lotta alla corruzione.
Il segretariato internazionale di Berlino coordina l’azione di 85 antenne nazionali.
Fondata nel 1995, la sezione svizzera di TI è attiva a livello di prevenzione, informazione e di lobbying.
Ogni mercoledì, mette a disposizione una hotline (+41.31.3825044) destinata a tutti coloro che intendono denunciare casi di corruzione nelle aziende.

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