Urne e UDC: naturalizzazione più difficile
Quando la naturalizzazione degli stranieri è affidata allo scrutinio segreto, la cittadinanza svizzera viene rifiutata nel 23% dei casi in più.
Lo dimostra uno studio del Fondo nazionale. Anche la presenza a livello comunale dell’Unione democratica di centro (destra) fa scendere il numero delle naturalizzazioni.
La riuscita di una richiesta di naturalizzazione in un comune non dipende, come si sente talvolta, dal tasso di disoccupazione o dalla percentuale di stranieri, ma piuttosto dal tipo di procedura, dal peso politico dell’Unione democratica di centro (UDC, destra) e dalla concezione locale della nazionalità. È la conclusione di uno studio pubblicato martedì nel quadro del Programma di ricerca nazionale sull’estremismo di destra (PNR 40+).
Il segreto «ingiustificato»
Se le domande di naturalizzazione vengono sottoposte al giudizio del popolo, il tasso di bocciatura è in media superiore del 23% rispetto alle altre procedure, indica lo studio redatto dai politologi dell’Università di Zurigo Marc Helbling e Hanspeter Kriesi (gli studi sulle naturalizzazioni erano finora stati condotti da giuristi).
«Ci aspettavamo che la procedura di naturalizzazione influenzasse il risultato, ma che una decisione alle urne facesse crescere di quasi un quarto il numero di rifiuti è una grande sorpresa», ha sottolineato Helbling in un comunicato.
Gli autori dello studio sono anche rimasti colpiti dal fatto che le decisioni in assemblea comunale non siano molto più restrittive rispetto alle altre procedure. Gli argomenti xenofobi – spiegano gli studiosi – hanno conseguenze più importanti sulle votazioni anonime che sulle altre procedure, come ad esempio il ricorso ad una commissione di naturalizzazione. Questo perché in un dibattito il no deve essere giustificato in modo oggettivo e difficilmente possono prevalere atteggiamenti di rifiuto e timore generalizzato degli stranieri.
Del resto, già nel 2003, il Tribunale federale ha decretato che le decisioni prese con voto popolare alle urne sono anticostituzionali. Un anno fa è stato indicato che le decisioni in assemblea comunale non devono avvenire con scrutinio segreto e che devono essere motivate.
Attualmente non ci sono più votazioni anonime in assemblea comunale, anche se nell’aprile scorso l’elettorato di Svitto ha approvato un’iniziativa dell’UDC in favore delle votazioni a scrutinio segreto in assemblea comunale. I giudici federali non si sono ancora pronunciati su questo caso.
Il peso della destra
Dallo studio è emersa anche un’influenza dell’UDC. Se gli esponenti dell’Unione democratica di centro sono molto attivi nel comune, vengono rifiutate il 5 % in più di domande di naturalizzazione. I partiti di sinistra sono invece ininfluenti, rileva lo studio.
Uno dei principali fattori che influenzano le decisioni in merito alla naturalizzazione è il concetto che una determinata comunità – nel caso specifico un comune – ha della nazionalità. Il fatto che le decisioni siano prese in Svizzera in modo parzialmente democratico a livello comunale è un unicum in Europa e quindi molto interessante da un punto di vista scientifico.
«L’immagine della Svizzera e dell’essere svizzero in un comune determina l’applicazione o meno di un meccanismo di esclusione», spiega Helbling. Secondo i due politoligi dell’Università di Zurigo una concezione restrittiva della nazionalità contribuisce ad aumentare la percentuale di rifiuto di quasi il 4%.
swissinfo e agenzie
23% di naturalizzazioni in meno se la procedura per la concessione della cittadinanza prevede uno scrutinio segreto.
5% di naturalizzazioni in meno se l’UDC (destra) è attiva a livello comunale; è per contro ininfluente la presenza della sinistra.
4% di naturalizzazioni in meno se i cittadini di un comune hanno un concetto restrittivo dell’«essere svizzero».
I dati risultano da un’inchiesta condotta presso 207 comuni.
Lo studio del Fondo nazionale per la ricerca scientifica s’inserisce nella discussione, tutt’ora attuale, sulle naturalizzazioni. Nel settembre 2004, il popolo svizzero ha respinto una proposta di naturalizzazione facilitata per i giovani stranieri della seconda generazione.
Caso unico in Europa, la concessione della cittadinanza elvetica ad uno straniero si decide in ultima istanza a livello comunale. Diverse le procedure: discussione del caso in assemblea, affidamento del dossier ad una commissione di naturalizzazione, ecc.
Nel 2003, il Tribunale federale ha dichiarato illegali i procedimenti con scrutinio segreto, in quanto non forniscono motivazioni per un eventuale rifiuto. L’UDC, fa però pressione affinché il voto segreto venga reintrodotto nelle assemblee comunali.
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