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“Voglio arrivare il più in alto possibile”

swissinfo.ch

Negli ultimi anni i giocatori cresciuti calcisticamente in Svizzera godono di una reputazione sempre più grande. Il centrocampista della Fiorentina Zdravko Kuzmanović ne è un esempio. Swissinfo.ch lo ha incontrato durante il ritiro di Cortina d'Ampezzo.

È sotto il cielo della stazione dolomitica che i tifosi della Fiorentina si sono dati appuntamento per “benedire” l’inizio del ritiro della stagione.

È il primo anno che la squadra allenata da Cesare Prandelli unisce il suo destino agonistico con la “Regina delle Dolomiti”, dopo che per ben due anni ha svolto la preparazione nella bucolica Castelrotto in Alto Adige. Ad attendere Kuzmanović e compagni c’era il sindaco trentunenne Andrea Franceschi, tifoso dei gigliati, che ha fatto trovare il piccolo centro alpino addobbato con manifesti, bandiere e lo slogan ” Cortina si tinge di viola”.

Tuttavia ci ha pensato l’Hotel Cristallo di Cortina a deliziare le fantasie viola, lo stesso che in passato ha ospitato Frank Sinatra e Roger Moore.

L’antica struttura del 1901 lucidata per l’occasione, si trova sopra ad una collinetta che domina tutta la valle ed è qui che siamo andati ad incontrare uno dei talenti più gettonati della Fiorentina : Zdravko Kuzmanović, il giocatore nato a Berna e calcisticamente formatosi in Svizzera. Il giovane centrocampista nel 2006 era stato indicato dalla Uefa come uno dei 20 talenti più interessanti d’Europa. Premiato con il Swiss Golden Player Award, ora è diventato uno dei beniamini dei tifosi viola e per tutti è semplicemente ‘Kuz’.

swissinfo.ch: Lei è nato e cresciuto in Svizzera, come mai ha scelto di lasciare la nazionale rossocrociata per quella serba, nonostante l’Associazione svizzera di calcio abbia investito sul suo talento?

Zdravko Kuzmanović: È successo tutto troppo in fretta. Non ho rimorsi per aver scelto la nazionale serba anche se è stata una decisione difficile da prendere. Thun è la mia casa, dove sono nato, e dove vive la mia famiglia, ma anche a Berna ho tanti amici.

È vero, ho giocato in tutte le nazionali: l’under 17,18,19,20, e ho disputato anche quattro partite con l’under 21 elvetica. Non posso dimenticare che sono stato titolare per 40 partite nel Basilea, ma in quel periodo quando si è trattato di decidere la mia destinazione, per l’allenatore della nazionale svizzera ero troppo giovane. All’epoca non sentivo abbastanza fiducia intorno a me e dopo il mio arrivo alla Fiorentina (nel febbraio del 2007) la Serbia ha fatto in modo che potessi giocare fin da subito, dopo che la Fifa ha concesso il transfert.

swissinfo.ch: Come si vive la doppia nazionalità da calciatore?

Z.K.: In Svizzera come in altri paesi la questione è aperta. Per quanto mi riguarda, mi sono messo in discussione con l’identità e sia io che Eldin Jakupovic (Bosnia Erzegovina) abbiamo fatto la stessa scelta. Tuttavia non siamo gli unici.

swissinfo.ch: Ci racconta qualcosa del ritiro? Le piace Cortina D’Ampezzo?

Z.K.: Diciamo che la nostra vita è solo fra la camera e il campo, ma questo è il nostro lavoro e sappiamo che per raggiungere determinati risultati durante la stagione occorrono tanti sacrifici. Qui possiamo gettare le basi per allenarci bene. Il campo sportivo di Fiames è molto ben attrezzato e gli abitanti di Cortina sono molto simili a quelli svizzeri per la tranquillità. C’è molto silenzio.

swissinfo.ch: Chi è il suo idolo?

Z.K.: Uno dei miei giocatori preferiti in assoluto è Andrea Pirlo, per come interpreta il ruolo a centrocampo e per il senso della posizione, ma anche Dejan Stankovic per la capacità di adattarsi a più ruoli. E poi Dejan Savicevic “il genio”, quando ero più piccolo lo adoravo. Mi ispiro a loro.

swissinfo.ch: Come è cambiato il suo ruolo con il mister Cesare Prandelli nella Fiorentina?

Z.K.: Quando giocavo nel Basilea non avevo una posizione precisa in campo. Mi avevano provato sia a destra che a sinistra del centrocampo, ma anche davanti alla difesa. Per me l’importante è giocare e quando il mister mi dice cosa devo fare per la squadra mi sento di dare sempre il massimo. Cerco di giocarmi tutte le carte per stare in campo e migliorare sempre. C’è da dire che con Prandelli mi trovo ad occhi chiusi e questo è molto importante per un calciatore, sentire la fiducia del suo allenatore.

swissinfo.ch: Quanto è importante la fiducia della società per il rendimento di un calciatore?

Z.K.: È fondamentale e da quando sono arrivato a misurare le mie capacità in un campionato così difficile rispetto a quello a cui ero abituato a giocare, mi sono messo in discussione per migliorare e conquistarmi le mie opportunità.

swissinfo.ch: Ha mai avuto paura di non diventare ‘ Kuz’ a Firenze?

Z.K.: Qualche volta mi sono sentito solo, i miei genitori e mia sorella Nakica erano in Svizzera e non è facile per nessuno inserirsi in un altro contesto di vita e gioco. Tuttavia, ora posso ritenermi soddisfatto e con delle ambizioni: voglio arrivare con i miei compagni davanti a squadre come Milan e Roma, il più in alto possibile in campionato. Per non parlare dei preliminari di Champions.

swissinfo.ch: E la qualificazione ai Mondiali del Sudafrica?

Z.K.: Siamo vicini, speriamo di farcela. Siamo primi nel girone e adesso aspettiamo la Francia in casa contro la quale ce la metteremo tutta per vincere perché vorrebbe dire che al 90% siamo passati. Finora abbiamo fatto sei vittorie su sette partite e vogliamo continuare così. Io ci credo.

swissinfo.ch: Qual è l’emozione più grande che ha provato?

Z.K.: Quando entro in campo la gente mi chiama e canta “Kuz-Kuz-Kuz”».

Ambra Craighero, swissinfo.ch

Zdravko Kuzmanović è nato a Berna il 22 settembre del 1987. Dopo aver giocato nelle giovanili di FC Dürrenast e BSC Young Boys, passa al Basilea dove comincia a giocare da professionista nel 2005. Si mette subito in mostra e diventa presto titolare giocando, in due stagioni, 34 partite di campionato e segnando 4 gol.

Nel 2006 è indicato dalla Uefa come uno dei 20 giovani più interessanti d’Europa, premiato con il Swiss Golden Player Award. Dal febbraio del 2007 Kuzmanović viene avvicinato dal Palermo, ma la trattativa coi rosanero si interrompe e la Fiorentina decide di ingaggiare il giocatore il 30 gennaio 2007 pagando il suo cartellino circa 3 milioni di euro e facendogli firmare un contratto quadriennale.

Esordisce in Serie A il 4 marzo 2007. Segna il suo primo gol in Serie A il 17 febbraio 2008 nel 2-1 casalingo contro il Catania.

Dopo tale gol afferma ironicamente in un’intervista che per lui è più facile fare gol che parlare l’italiano. Kuzmanović è svizzero con passaporto serbo e nel 2006 diventa titolare dell’Under 21 elvetica, con la quale disputa in totale quattro incontri.

Il 12 marzo 2007, però, viene annunciata la sua decisione di rispondere alla convocazione del commissario tecnico Javier Clemente per la nazionale serba. Esordirà con la Serbia il 2 giugno dello stesso anno, quando gioca dal primo minuto nella gara di qualificazione agli europei disputata in casa della Finlandia, vinta poi dalla propria squadra per 0-2.

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