Wankdorf demolito, ma è stato duro a morire
Ha confermato fino all'ultimo la sua fama di stadio vetusto ma duro a morire: per far saltare il Wankdorf c'è voluta un'ora e mezzo più del previsto, per colpa di un massiccio pilone dell'illuminazione, alto 50 metri, che proprio non voleva rovinare al suolo. Sul posto sorgerà ora un nuovo stadio moderno, capace di ospitare le partite di un campionato europeo o di un mondiale.
Venerdì 3 agosto, alle 15 in punto, tutte le cariche esplosive sono brillate in rapida successione e il tetto della tribuna principale è rovinato su sé stesso in un nuvolone di polvere, mentre tre piloni di cemento armato situati negli angoli sono caduti verso il campo di gioco. Ma il quarto – quello situato all’estremità sud-est – ha resistito alle detonazioni. Una vera sorpresa, poiché tutto l’esplosivo impiegato – 23 chili – è regolarmente stato attivato dai detonatori. Dopo un’ora e mezza gli specialisti sono però riusciti agevolmente ad abbattere l’ultimo pericolante manufatto, ricorrendo ad un cavo metallico.
Lo spettacolo è stato apprezzato da 4 mila curiosi e da un nutrito gruppo di giornalisti, svizzeri e stranieri. L’esplosione, trasmessa in diretta dalla televisione svizzera tedesca e dall’emittente locale TeleBärn, è stata diffusa in “live stream” anche da swissinfo.
Del vecchio Wankdorf rimangono ora soprattutto i ricordi dei moltissimi avvenimenti che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio. Una finale dei mondiali, nel 1954, vinta per 3 a 2 dalla Germania contro l’Ungheria, due finali di coppe europee, più di 60 partite della nazionale rossocrociata con alcune vittorie di prestigio – contro squadre del calibro dell’Italia, dell’Inghilterra, della Germania… senza contare le finali di Coppa svizzera, il lunedì di Pasqua dapprima, poi il lunedì di Pentecoste.
Ma oltre ai ricordi, del vecchio stadio rimarrà anche qualche testimonianza tangibile, come fotografie e souvenir, più o meno ingombranti. Il museo di storia della città di Berna, per esempio, ha recuperato una panchina e gli armadietti dello spogliatoio che ha ospitato la squadra tedesca campione del mondo nel 1954, mentre alla società Adidas sono andati l’orologio e una delle panchine della tribuna principale. Andranno ad arricchire il museo che l’impresa prevede di costruire a Herzogenaurach, in Germania.
I tifosi si erano già assicurati ricordi minori al termine dell’ultima partita ufficiale, il 7 luglio, fra Young-Boys e Lugano. Erano stati presi d’assalto panche, sedili, e altre strutture. Particolarmente ambita l’erba: diversi fans si sono trasformati in giardinieri, asportando singole zolle per poi trapiantare il manto verde nel giardino di casa.
Al posto del vecchio Wankdorf verrà costruito dal 2002 il più grande stadio della Svizzera, che con i suoi 31 mila posti a sedere coperti soddisferà le condizioni imposte da UEFA e FIFA: potrebbe quindi ospitare un’eventuale finale o semifinale dei campionati europei del 2008, per la cui organizzazione Svizzera e Austria potrebbero presentare una candidatura comune.
Per gli incontri di lega nazionale, parte dei posti a sedere possono essere trasformati in posti in piedi. In pratica, la capacità dello stadio potrà essere aumentata a 40 mila spettatori. Il progetto del nuovo Wankdorf, che dovrebbe essere inaugurato alla metà del 2004, comprende inoltre un centro commerciale di 17 mila metri quadrati, ristoranti, appartamenti, uffici. Al finaziamento dei 350 milioni di franchi necessari alla sua realizzazione, contribuiscono Coop, Winterthur Assicurazioni e la SUVA.
swissinfo e agenzie
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