“Zac e la zecca non ha scampo”
È lo slogan della recente campagna nazionale sulla prevenzione delle malattie trasmesse dalle zecche - una campagna che, a detta di alcuni esperti, conterrebbe alcune imprecisioni. Ma non per questo il problema delle zecche va sottovalutato.
L’opuscolo, distribuito in tutta la Svizzera, dall’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA), è stato criticato soprattutto nella Svizzera romanda, dal giornale «24 heures», dalla televisione romanda TSR e dalla «Radio neuchâteloise». Nel testo, secondo l’Istituto di zoologia di Neuchâtel, vi sarebbero informazioni inesatte, sia sulla morfologia e la biologia dell’animale, sia sulla prevenzione delle malattie che questi acari possono trasmettere.
Per esempio, contrariamente a quanto si potrebbe credere leggendo il prospetto divulgativo, è facile reperire questi parassiti sulla pelle e sui vestiti, soprattutto se di colore chiaro. E inoltre le dimensioni delle zecche possono raggiungere cinque millimetri, mentre il prospetto parla di mezzo millimetro. E non è nemmeno provato, come si dice nell’opuscolo, che l’applicazione di olio prima di estrarre la zecca dalla pelle favorisca la trasmissione di germi patogeni.
Ma se le imprecisioni nella pubblicazione sono, in parte, dovute alla necessità di usare un linguaggio comprensibile per tutti, è anche vero che quella delle zecche è una problematica da non sottovalutare, perché, secondo le regioni, questi parassiti possono trasmettere gravi malattie.
In Svizzera sono presenti una ventina di specie di zecche (800 nel mondo): la più comune è l’Ixodes ricinus, così chiamata perché dopo il pasto si gonfia tanto da sembrare un seme di ricino. Questa specie predilige i sottoboschi di latifoglie, si nutre del sangue di selvaggina, di animali domestici e dell’uomo e può trasmettere in particolare due tipi di agenti patogeni: il virus della meningite e batteri del genere Borrelia, responsabili nell’uomo della borreliosi di Lyme.
La distribuzione delle zecche vettore della meningite è limitata ad alcune regioni del paese; annualmente sono dichiarati un centinaio di casi. La malattia presenta sintomi di tipo influenzale, che appaiono solo tra i 10 e i 20 giorni dopo il «morso». Il tempo di latenza, spesso, non permette al paziente di fare un legame tra il pessimo stato di salute e il contatto con le zecche. I sintomi scompaiono dopo qualche giorno e nel 95 percento dei casi i pazienti sono immunizzati: in 5 casi su cento, invece, si manifesta la malattia vera e propria.
La borreliosi di Lyme è causata da una spirocheta (Borrelia Burgdorferi) ed è caratterizzata da macchie cutanee rosse che si estendono e si spostano sul corpo (eritema migrante), accompagnate da stanchezza, paralisi facciale e artrite, con manifestazioni tardive, a distanza anche di mesi, che interessano le articolazioni, il cuore ed il sistema nervoso.
In Svizzera, dove dal 10 al 30 percento delle zecche sono portatrici di Borrelia, si contano approssimativamente 3 000 casi di borreliosi all’anno.
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.