Zuffa a Palazzo, deputati UDC Aeschi e Graber mantengono immunità
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L'immunità dei deputati dell'UDC Thomas Aeschi (ZG) e Michael Graber (VS) non sarà soppressa dopo la zuffa dello scorso giugno a Palazzo federale durante la visita del presidente del parlamento ucraino.
(Keystone-ATS) Lo ha annunciato oggi la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (CAG-S). La decisione è definitiva.
Alla stessa conclusione era infatti giunta anche la Commissione dell’immunità del Consiglio nazionale (CdI-N) un paio di settimane fa. Il 12 giugno 2024, Aeschi e Graber avevano provato a utilizzare la scala principale dell’edificio nel corso della visita di Ruslan Stefanchuk, contravvenendo alle istruzioni degli addetti alla sicurezza. Quando sono stati fermati è sorta una disputa con agenti di polizia armati, di guardia a Palazzo federale, che è culminata nell’uso della forza fisica e in uno scontro verbale.
Per i due, grazie al mantenimento dell’immunità, non ci saranno però conseguenze legali. Secondo il presidente della CAG-S Daniel Jositsch (PS/ZH), apparso davanti ai media a Berna per comunicare il risultato della discussione, nel caso di Aeschi la decisione è stata presa per 11 voti a 1, in quello di Graber per 9 a 3.
Sarebbe stata auspicabile una comunicazione più trasparente da parte dei servizi del Parlamento, ha detto il “senatore” zurighese motivando la scelta. A suo dire, non era in effetti chiaro che le scale non potessero essere utilizzate, al contrario di quanto avviene normalmente nel corso della sessione delle Camere.
Inoltre, sempre stando a Jositsch, la reazione delle forze dell’ordine è stata sproporzionata rispetto alla minaccia “relativamente scarsa” rappresentata dai due consiglieri nazionali. Si sarebbe potuto trovare un modo “più elegante” di risolvere il conflitto, ha evidenziato il consigliere agli Stati. Aeschi e Graber comunque non si sono loro volta comportati in modo adeguato, ha precisato il socialista.
In settembre, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva inoltrato la richiesta di revoca dell’immunità per sospetto impedimento di atti dell’autorità. Tuttavia, poiché entrambe le commissioni parlamentari competenti sono sulla stessa linea, la protezione di cui godono i due deputati è ora da considerarsi ufficialmente salva.