BNS rafforza controlli e regole per dipendenti
(Keystone-ATS) La Banca nazionale svizzera (BNS) rafforza i controlli interni, in particolare inasprendo le regole sulle transazioni finanziarie dei dipendenti e rivedendo il codice di comportamento.
A questo scopo verrà creato un organo interno indipendente, direttamente sottoposto al presidente della direzione, e vedrà la luce anche un’apposita entità cui il personale potrà rivolgersi per segnalare disservizi e violazioni delle norme.
Finora il settore “compliance” (quello dei controlli, appunto) era organizzato in modo decentralizzato. La decisione di riunire i vari ambiti è stata presa già nell’autunno 2011, sottolinea l’istituto in un comunicato odierno. Prima quindi che scoppiasse la bufera sulla banca e sulle discusse transazioni private dei vertici, che avevano portato alle dimissioni del numero uno Philipp Hildebrand.
A questo proposito la BNS ha operato un giro di vite: negoziazioni con valuta estera superiori ai 20’000 franchi effettuate dal personale dovranno essere approvate dalla banca. Questo provvedimento, introdotto quale misura immediata a inizio anno sull’onda delle polemiche, diventa ora definitivo. Sono stati anche allungati i tempi nei quali devono essere mantenuti gli investimenti.
Del tutto proibite vengono ora le transazioni con derivati o prodotti strutturati il cui valore dipende in modo importante dal corso dei cambi o dalla situazione dei tassi di interesse. Per alcuni gruppi di collaboratori che hanno accesso a informazioni privilegiate valgono inoltre restrizioni ancora più severe.
Quale consulente è stato ingaggiato il noto giurista zurighese Peter Forstmoser, che in passato è stato anche presidente del consiglio di amministrazione di Swiss Re.