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Borsa svizzera: chiude in calo, SMI -0,64%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso in calo una seduta di segno negativo. Zurigo aveva aperto in ribasso sulla scia dell’andamento deludente dell’indice cinese dei responsabili degli acquisti, hanno rilevato gli operatori. Le perdite si erano poi appesantite a causa dell’indice Pmi di Eurolandia, peggiore delle attese. Il listino principale SMI ha terminato a 6249,56 punti, in flessione dello 0,64%. L’indice allargato SPI è uscito dalle contrattazioni a quota 5722,78 (-0,77%).

Wall Street ha aperto in ribasso malgrado i segnali di ripresa provenuti dal mercato del lavoro americano. Nel corso dell’ultima settimana le richieste di sussidio di disoccupazione sono crollate al loro livello più basso da quattro anni. Il superindice economico negli USA è d’altro canto salito in febbraio dello 0,7%, contro lo 0,6% atteso.

Le preoccupazioni per l’andamento dell’economia hanno inciso sui titoli più sensibili alle oscillazioni congiunturali. ABB è scesa dell’1,71% (a 18,38 franchi), Holcim del 2,11% (a 60,25 franchi). Le azioni di Adecco sono riuscite a contenere le perdite (-0,65% a 47,34 franchi) grazie a una raccomandazione da parte di Deutsche Bank.

In negativo anche i titoli del lusso – con Swatch Group in flessione dello 0,61% (a 423,50 franchi) e Richemont del 2,51% (a 56,40 franchi) – malgrado i brillanti dati sull’export orologiero pubblicati oggi.

L’omologazione di un tipo di granoturco in Argentina e una raccomandazione di Goldman Sachs hanno dato un sostegno a Syngenta, che ha guadagnato lo 0,43% (a 300,20 franchi), unica blue chip in positivo oltre a Novartis.

Transocean ha perso il 2,87% (a 50,80 franchi). Dal Brasile è giunta la notizia che la procura pubblica di Rio ha presentato una denuncia contro Chevron e Transocean per non avere rispettato misure di sicurezza. La fuoriuscita di petrolio da una piattaforma nell’Atlantico ha danneggiato l’intero ecosistema, è stato indicato nel paese sudamericano.

Nestlé è in calo dello 0,09% (a 56,45 franchi), Novartis in crescita dello 0,10% (a 50,50 franchi) e Roche ha segnato una contrazione dello 0,88% (a 158,60 franchi). Fra i bancari, UBS ha perso lo 0,46% (a 12,92 franchi), Credit Suisse l’1,92% (a 26,08 franchi) e Julius Bär l’1,41% (a 35,68 franchi).

Quanto agli assicurativi, Swiss Re è arretrata dell’1,37% (a 57,75 franchi) e Zurich dello 0,54% (a 241,00 franchi). Nel listino allargato la Bâloise ha subito una flessione del 6,57% (a 71,05 franchi). La compagnia renana è stata travolta dalla crisi del debito europea nel 2011: rispetto all’esercizio precedente l’utile netto è crollato da 436,7 milioni a 61,3 milioni di franchi. In particolare il gruppo assicurativo ha dovuto effettuare rettifiche di valore di 78,3 milioni quasi interamente legate a obbligazioni di stato greche. La contrazione del risultato è attribuita anche al basso livello dei tassi di interesse e all’evoluzione sfavorevole dei mercati finanziari che hanno richiesto rettifiche di valore sui titoli azionari.

Risultati deludenti e previsioni rivedute al ribasso hanno inciso sui titoli Meyer Burger (-4,68% a 14,25 franchi) e Huber+Suhner (-9,43% a 44,20 franchi).

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