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Borsa svizzera: chiude in negativo (SMI -0,62%)

(Keystone-ATS) E’ stata un’altra giornata tendenzialmente debole quella vissuta oggi alla Borsa svizzera, dove regna una certa prudenza dovuta alla difficile situazione finanziaria in cui versano alcuni paesi europei e ai timori di un rallentamento congiunturale. Al termine delle contrattazioni l’indice guida SMI ha chiuso con una perdita dello 0,62%, a 6’330,65 punti e quello allargato SPI è sceso dello 0,63% a 5’827,97 punti.

A spingere al ribasso hanno contribuito oggi in particolar modo alcuni pesi massimi. Nestlé ha perso lo 0,83% e ha chiuso a 53,50 franchi. In calo anche i farmaceutici: Novartis ha ceduto lo 0,19% a 52,90 franchi e Roche lo 0,62% a 145,20. Per quanto riguarda i bancari UBS ha segnato -1,45% e si è portata a 15,65 franchi. Il CS ha ceduto lo 0,76% a 35,19 franchi e Julius Baer l’1,19% a 35,65.

Anche i titoli legati alla congiuntura sono calati: ABB -0,32% a 22 franchi, Adecco -0,99% a 55,15. In controtendenza Holcim (+0,23% a 65,15 franchi). Infine da segnalare le perdite di Richemont (-1,29% a 53,45 franchi) e di Swatch (-0,98% a 403,20 franchi).

Actelion avanza invece dell’0,54% a 44,99 franchi. Il gruppo biotecnologico basilese ha nominato Otto Schwarz direttore operativo (COO), ciò che permetterà al direttore generale e fondatore Jean-Paul Clozel, di concentrarsi maggiormente in futuro sugli aspetti strutturali.

Sul mercato allargato c’è da registrare la forte ripresa di Bossard (6,08% 157 franchi). In calo invece Clariant (-2,28% a 18,42). Il gruppo basilese di specialità chimiche ha annunciato stamani nuovi obiettivi finanziari entro il 2015. Il fatturato supererà i 10 miliardi di franchi, con un margine EBITDA (utile prima della deduzione di interessi, imposte, ammortamenti) superiore al 17%.

Burckardt Compression cede il 3,05% a 262 franchi. Il gruppo industriale specializzato nella fabbricazione di compressori e pistoni ha registrato nell’esercizio 2010/11, chiuso a fine marzo, una redditività in calo causata, in particolare, dall’apprezzamento del franco: l’utile netto è diminuito su un anno del 19,5% a 45,1 milioni di franchi.

Aryzta cede l’1,1% a 46,5 franchi. Il leader mondiale della panetteria industriale nei primi nove mesi dell’esercizio 2010/11, ha registrato una crescita del fatturato del 31,6% a 2,916 miliardi di euro (3,55 miliardi di franchi).

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