Borsa svizzera: sempre in ribasso
(Keystone-ATS) La borsa svizzera rimane negativa, anche se sembra volersi risollevare dai minimi di seduta: alle 14.45 l’indice dei valori guida SMI segnava 8913,31 punti, in flessione dello 0,28% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI perdeva lo 0,29% a 10’155,04 punti.
Stando agli operatori il livello tuttora elevato delle quotazioni e i segnali non univoci che arrivano sul fronte aziendale e su quello congiunturale spingeranno anche nelle prossime settimane diversi investitori ad operare realizzi di guadagno.
In Svizzera continuano i massicci acquisti su Julius Bär (+5,98%), che grazie a un semestrale migliore del previsto è salita ai massimi degli ultimi due anni. Non sfigurano nemmeno gli altri due bancari UBS (+1,56%) e Credit Suisse (+1,47%), mentre più staccati sono gli assicurativi Zurich (-0,35%), Swiss Life (+0,06%) e Swiss Re (-0,06%).
Male orientati sono diversi valori particolarmente sensibili ai cicli economici come Adecco (-0,56%), ABB (-0,84%) – che non riesce quindi ad invertire la tendenza delle ultime sedute – e Geberit (-0,62%): si smarcano per contro LafargeHolcim (+1,06%) e Sika (+0,31%). Nel segmento del lusso Swatch (-1,13%) è ancora più in difficoltà di Richemont (-0,81%).
Frenano il listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,79%), Novartis (-0,56%) e Roche (-0,53%), che soffrono fra l’altro per il basso livello del dollaro.
Nel mercato allargato Meyer Burger (+4,00%) approfitta di una commessa da 22 milioni di franchi proveniente dall’Asia. Ypsomed (+3,56%) effettua un mini rimbalzo dopo aver perso venerdì quasi il 30% in seguito al mancato rinnovo di un contratto con una società americana. Dufry (-1,69%) è interessata da voci che vedono all’orizzonte un disimpegno di HNA, il gruppo cinese che detiene circa un quinto della società renana.