Controprogetto iniziativa ghiacciai, sinistra amareggiata
(Keystone-ATS) PS, Verdi e Greenpeace sono delusi dal rifiuto dell’iniziativa per i ghiacciai e dal controprogetto diretto governativo presentato oggi, giudicato “insufficiente”. Sinistra e difensori dell’ambiente reclamano misure concrete per limitare le emissioni di gas serra.
“Il Consiglio federale riconosce l’urgenza climatica, ma non va oltre”, si lamentano i Verdi. L’obiettivo costituzionale del saldo nullo relativo alle emissioni entro il 2050, previsto dal controprogetto, “si applica già” dallo scorso gennaio. Inoltre, ci vogliono sforzi maggiori per raggiungere il traguardo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius come chiede l’Accordo di Parigi. Il partito ecologista sostiene un programma pluriennale per investire nella svolta climatica con finanziamenti socialmente accettati ed equi.
Perplessità anche in casa socialista, dove si definisce deplorevole il no all’iniziativa da parte del Consiglio federale e insufficiente il controprogetto, che non contempla un divieto di principio per i combustibili fossili. Il PS propone invece una nuova revisione parziale della legge sul CO2, dopo quella bocciata dal popolo in giugno, “con un orientamento chiaro per guadagnare tempo”. Un campo d’azione concreto sarebbe quello della ristrutturazione degli edifici.
Dal canto suo, Greenpeace non esita a parlare di occasione persa. L’esecutivo non ha fatto altro che cercare di attenuare le preoccupazioni dell’iniziativa, commenta l’organizzazione ambientalista, secondo cui il “tempo delle dichiarazioni d’intenti è ormai finito” e che si chiede “quanti altri campanelli d’allarme servano al governo prima di proporre misure concrete ed efficaci”.
Critiche, ma per motivi agli antipodi, sono giunte pure dall’UDC, stando alla quale il controprogetto è troppo vicino “all’iniziativa estrema”. Per di più, non si parla dei costi per famiglie e imprese, ha affermato il partito sollecitato da Keystone-ATS. Non sono mancati i rimproveri nemmeno alla ministra dell’ambiente Simonetta Sommaruga, accusata di ignorare, mancando di rispetto al processo democratico, il no degli svizzeri alla legge sul CO2.
Le uniche parole di elogio nei confronti dell’esecutivo sono giunte dal PLR, per il quale il controprogetto diretto è l’approccio giusto per il Paese. Contrariamente all’iniziativa, esso lascia più spazio di manovra e non impone divieti, scrive il partito su Twitter: ciò è in linea con gli obiettivi dei liberali-radicali.
Solo l’Alleanza del Centro non esprime rimproveri: il controprogetto “riprende la rivendicazione centrale dell’iniziativa e la completa tenendo conto della situazione delle regioni di montagna e periferiche e vegliando affinché le misure siano socialmente accettabili”.