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L’asse nord-sud in difficoltà per maltempo e frane

Due morti, ma poteva essere una strage Keystone

La situazione si è fatta precaria lungo l'asse nord sud, dove una frana ha bloccato il transito al Gottardo. Per la neve, chiusi numerosi passi alpini.

Freddo, neve in montagna e forti piogge in pianura hanno riportato un’atmosfera invernale a nord delle Alpi.

Diversi massi di roccia si sono staccati mercoledì mattina dalla parete che sovrasta l’autostrada e la strada cantonale lungo il versante nord del Gottardo, nei pressi del villaggio di Gurtnellen. Due persone sono morte nelle loro auto, travolte dai massi.

La frana ha creato forti disagi al collegamento nord-sud sull’autostrada e sulla strada cantonale, che rimarrà inagibile almeno fino a mercoledì sera e forse fino a giovedì mattina.

La chiusura dell’autostrada del San Gottardo rischia di causare un collasso del traffico su quella del San Bernardino – dove il traffico è stato deviato. A causa di alcuni lavori in corso, il traffico è deviato sulla cantonale. Inoltre il tunnel del San Bernardino è percorribile su una sola corsia.

Manto nevoso

Il limite delle nevicate si è abbassato martedì in alcune zone a 1’000 metri d’altitudine, come ad esempio nella città romanda di La Chaux-de-Fonds, dove non si registravano nevicate in questa stagione da ben 20 anni.

Le regioni alpine sono ricoperte da un manto nevoso. Ragion per cui, i passi del Grimsel, della Nufenen e del Klausen sono stati chiusi alla circolazione, ha indicato la centrale d’informazione Viasuisse.

L’istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe ha misurato dai 10 ai 20 cm di neve fresca sul versante a nord delle Alpi. Al di sopra dei 2800 metri, il manto nevoso ha invece raggiunto dai 40 ai 60 cm. Per alcuni giorni, si deve quindi fare il conto con un rischio elevato di valanghe in alta montagna.

Acqua a catinelle

Anche la pioggia è caduta copiosa un po’ su tutto il paese. Sono stati misurati 90 litri d’acqua al metro cubo nelle regioni di Einsielden (canton Svitto) e 70 dal Toggenburg fino alla regione di Lucerna.

Il livello dei laghi e dei fiumi si è inoltre alzato in modo preoccupante, specialmente nel canton Berna, già duramente colpito dalle forti inondazioni della scorsa estate.

Visto che «non si prevede un miglioramento della situazione, almeno fino alla fine della settimana», come precisa Jean-Claude Bader, dell’Ufficio dell’economia idraulica del canton Berna, nella capitale federale il fiume Aar è stato messo sotto alta sorveglianza.

Anche a Stans, nel canton Nidvaldo, un fiume è uscito dagli argini, mentre nella regione dell’Entlebuch, nel canton Lucerna, una strada ha dovuto essere chiusa per i rischi di frana.

Grazie alle precipitazioni dei mesi di marzo e aprile, il livello della falda freatica in Svizzera è salito al di sopra della media. Un evento che non si verificava da alcuni anni, rileva il settore idrologia dell’Istituto federale dell’ambiente. La torrida estate del 2003 infatti, aveva fatto notevolmente abbassare il livello di fiumi e laghi di tutto il paese.

swissinfo e agenzie

Secondo l’Istituto di ricerca sulla neve e le valanghe di Davos, il limite delle nevicate così basso e la quantità di precipitazioni di questi giorni sono da considerarsi anormali per la stagione, ma non estremamente rari.

L’Istituto ricorda che improvvisi cali di temperatura in montagna non sono rari in primavera e in estate. Negli ultimi giorni al di sopra dei 3000 metri lungo in versante nordalpino sono caduti dai 30 ai 60 centimetri di neve.

Fra i 2000 e i 3000 la coltre ha raggiunto i 30 centimetri. Ma anche La Chaux-de-Fonds, che si trova a 1000 metri, è stata ricoperta di un paio di centimetri di neve.

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