Alla fiera dell’est
Una folla enorme ha assistito all'apertura del Forum mondiale di Mumbai.
Tra il clima di festa del forum e il caos della città, la delegazione svizzera comincia ad ambientarsi.
“Una folla immensa”. È la frase più ricorrente attorno ai tavoli dell’albergo dove alloggia la delegazione svizzera al Forum sociale mondiale di Mumbai, dopo l’apertura ufficiale della manifestazione.
Ancora è presto per parlare di contenuti. A dominare la discussione sono per ora le impressioni, i suoni, le immagini della folla multicolore e chiassosissima che ha invaso i Nesco Grounds, l’area industriale dismessa alla periferia di Mumbai (il centro della città è a una trentina di chilometri) dove il forum ha piantato le tende.
Oltre centomila persone
Difficile fare delle stime sul numero di partecipanti alla cerimonia di apertura. L’agenzia italiana Ansa ha lanciato una cifra che appare inverosimile: mezzo milione di persone.
È tuttavia probabile che le previsioni della vigilia – si parlava di 100’000 presenze – siano state ampiamente superate. Gli organizzatori sono stati obbligati a spostare i discorsi d’apertura nello spazio previsto per i concerti, perché la Hall 1, un enorme capannone, non bastava a contenere tutti.
L’Asia e il mondo a Mumbai
“Il vento del cambiamento ha investito l’Asia”, ha urlato dal palco verso le 18 ora locale la dirigente comunista Lakshmi Sehgal, una delle figure simbolo dell’indipendenza indiana.
A risponderle, dall’altra parte, sembrava davvero che ci fosse tutta l’Asia. Tantissimi gli indiani, ovviamente, soprattuto le migliaia di dalit (gli intoccabili) e adivasi (i membri delle tribù rurali indiane) arrivati da tutta l’India per lottare contro la propria discriminazione.
Ma nella folla festosa e colorata si incontravano monaci tibetani, maoisti nepalesi, sufi pachistani, rifugiati birmani e buthanesi, pacifisti giapponesi, ballerine giavanesi, attrici malesiane…, oltre a attivisti e giornalisti europei e americani (in numero tuttavia decisamente inferiore). Piuttosto pochi, come già a Porto Alegre, gli africani.
“Sono rimasta impressionata soprattutto dalla quantità di gente”, dice la deputata socialista svizzera Liliane Maury-Pasquier. “E poi dalla diversità. A un certo punto mi sono seduta per riposare. Accanto a me c’era una famiglia contadina indiana, che non parlava una parola di inglese. E poco lontano un delegato boliviano e uno della Tanzania.”
Oltre la festa
Il clima della prima giornata era quello di una grande festa popolare, con i suoni e le movenze di centinaia di musicisti e ballerini che sfilavano per i viali dei Nesco Grounds, con gli odori dei cibi di tutto il continente, con i vestiti di ogni foggia e colore.
Facile socializzare, facile chiacchierare con il vicino dalit o giornalista di Mumbai o militante latino-americano di Via Campesina o viaggiatore italiano arrivato per caso in questi giorni in città, facile lasciarsi trascinare dall’entusiasmo collettivo.
Il Forum sociale mondiale non può tuttavia ridursi a una festa, per quanto bella e grande.
“Era importante creare questo sentimento di unità nella diversità, di riunire persone di provenienza così diversa in un clima di gioia”, osserva Stella Baltazar, responsabile dei progetti di Caritas Svizzera in India. “Ora occorre però rivolgersi ai contenuti, discutere di problemi concreti, creare alleanze per risolverli.”
Così dalla mattina di sabato sono cominciati i dibattiti, le conferenze, i workshop. Per ora rimane difficile orientarsi, il programma è stato stampato in ritardo e in quantità insufficiente, i ritardi, i rinvii e i problemi tecnici non si contano.
Problemi e pazienza
“L’infrastruttura è davvero carente”, dice un po’ sconsolato Djalma Costa, rappresentante brasiliano della ONG svizzera E-Changer e veterano di Porto Alegre.
Tuttavia, se si osservano le centinaia di contadini indiani che attendono pazientemente l’inizio della prima conferenza del forum, dedicata ai problemi dell’acqua, dell’alimentazione e della terra – rinviata di quasi due ore – appare evidente che questo, per i movimenti sociali indiani e asiatici, è un momento importantissimo di incontro e di scambio. Da non sprecare.
swissinfo, Andrea Tognina, Mumbai
Al Forum sociale mondiale di Mumbai sono attese fra le 75’000 e le 100’000 persone
Il primo FSM si è tenuto a Porto Alegre, in Brasile, nel 2001
Nel 2005 la manifestazione tornerà a Porto Alegre
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