Christoph Blocher fa la voce grossa
L'ex ministro della giustizia ha assunto di nuovo le vesti di tribuno, in occasione della festa dell'UDC all'Albisgüetli di Zurigo. E ha brandito la minaccia di referendum contro i futuri accordi con l'UE.
L’appuntamento all’Albisgüetli era atteso perché Blocher doveva pronunciarsi per la prima volta sul ruolo di opposizione del suo partito. Ha suscitato polemiche intanto lo spazio dato dai media pubblici all’evento.
Christoph Blocher vuole continuare sulla strada seguita negli ultimi 30 anni. Nel suo nuovo ruolo di opposizione, l’Unione democratica di centro (UDC) potrà tener fede al suo programma, senza compromessi. La lotta contro ogni nuovo aumento delle tasse e per l’indipendenza della Svizzera sono i temi principali affrontati dall’ex ministro della giustizia nel suo atteso discorso.
A poco più di un mese dalla dalla mancata rielezione in governo, Christoph Blocher è stato salutato con scroscianti applausi e urla in stile jodel al tradizionale incontro dell’UDC zurighese all’Albisgüetli, giunto alla sua ventesima edizione.
«Proseguiamo con la medesima politica. Semplicemente in un altro posto e con altri mezzi», ha affermato Blocher nel suo discorso durato una cinquantina di minuti. L’incarico affidato al partito è quello contenuto nel programma elettorale, che Blocher ha paragonato ad un «contratto con i cittadini».
Contro la classe politica
Trovandosi all’opposizione, l’UDC non sarà tentata di difendere gli interessi della «classe politique». Per l’ex ministro, che in qualità di vicepresidente dell’UDC si occuperà della strategia e delle campagne del partito, opposizione significa portare «luce nel buio dell’incapacità e della cattiva amministrazione». Dove manca questa luce, nascono «clientelismi, malgoverno e corruzione».
L’UDC si opporrà ad ogni aumento delle tasse, comprese quelle imposizioni provvisorie che col tempo diventano definitive. In questa categoria Blocher ha citato come esempi il contrassegno autostradale, il cosiddetto «roadpricing» e l’imposta federale diretta, nata da quella che un tempo era chiamata «la difesa».
L’UDC continuerà inoltre ad impegnarsi per una Svizzera indipendente. Nessuno degli attuali dossier aperti con l’UE ha «un’importanza vitale per la Svizzera». Non siamo «per principio contro tutto. Siamo contro tutto ciò che è sbagliato», ha proseguito Blocher nel suo ritrovato ruolo di «tribuno».
Radio pubblica al servizio dell’UDC?
Alla manifestazione, ritrasmessa in diretta dalla radio pubblica DRS4 e dalla rete televisiva privata U1, hanno preso parte circa 1400 tra ospiti e simpatizzanti. Presenti anche un’ottantina di giornalisti.
La decisione della radio pubblica di ritrasmettere integralmente il discorso di Blocher è stata oggetto di critica da parte dell’associazione per un uso critico dei media Arbus e del Partito socialista (PS). La trasmissione dal vivo del discorso all’Albisgütli pone la Società svizzera di radiotelevisione «al servizio della propaganda dell’UDC», ha affermato Arbus Svizzera.
L’UDC all’opposizione è stato pure l’argomento della trasmissione «Arena» messo in onda in tarda serata dal primo canale della TV svizzero-tedesca SF1. Dopo che nelle scorse settimane l’UDC si era rifiutata a due riprese di partecipare, a disertare il dibattito sono stati questa volta i rappresentanti «attivi» del PS, del Partito liberale radicale, del Partito popolare democratico e dei Verdi.
Per il PS, il fatto che la radio e la televisione pubbliche diano tanto spazio all’UDC è inaccettabile. Il segretario del partito Zhomas Christen ha ricordato che si tratta in fondo solo del «discorso di un vice-presidente di fronte ad un’assemblea del partito».
Battere sul chiodo europeo
Blocher e il presidente dimissionario dell’UDC Ueli Maurer si sono così confrontati negli studi televisivi di Zurigo con il «decano» ed ex presidente del PS Helmut Hubacher e con il professore di economia Walter Wittman.
Gli esponenti UDC hanno ribadito la loro intenzione di difendere la sovranità fiscale della Svizzera. Se le ingerenze dell’UE non cesseranno, il partito lancerà un referendum contro l’estensione della libera circolazione alle persone provenienti da Bulgaria e Romania.
Una proposta in tal senso sarà sottoposta all’assemblea dei delegati d’inizio marzo, ha detto Ueli Maurer. Un altro referendum annunciato da Christoph Blocher riguarda l’accordo energetico con l’UE.
swissinfo e agenzie
Nel dicembre scorso, il parlamento ha confermato solo 6 dei 7 membri del governo uscenti, eleggendo Eveline Widmer-Schlumpf al posto di Christoph Blocher.
I parlamentari hanno sanzionato il tribuno UDC per non aver rispettato sufficientemente il principio della concordanza durante i quattro anni passati in governo.
L’UDC, il partito di Blocher, non sentendosi più rappresentata dai suoi due ministri (oltre a Widmer Schlumpf il ministro della difesa Samuel Schmid) ha annunciato di voler passare all’opposizione.
Da vent’anni l’UDC del Canton Zurigo si trova una volta all’anno in gennaio nella sala dell’Albisgüetli a Zurigo. In 19 occasioni l’oratore principale è stato Christoph Blocher.
L’appuntamento zurighghese è diventato un momento simbolico nella lotta politica permanente condottta dall’UDC, che ha permesso al partito di raddoppiare i suoi voti.
Blocher, leader carismatico del partito, ha sempre approfittato del palco dell’Albisgüetli per lanciare i suoi attacchi contro la politica del governo, lasciando però ad un ministro ospite la possibilità di difendersi.
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