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Costernazione dopo l’attacco dei pitbull

Centinaia di persone hanno reso un ultimo omaggio al bambino morto giovedì a Oberglatt Keystone

Il Consiglio federale è «sconcertato» per la fatale aggressione di un bimbo da parte di tre pitbull. Chieste regole più severe per la detenzione di cani pericolosi.

In memoria del bambino morto giovedì a Oberglatt, nel comune zurighese è stata organizzata una marcia silenziosa.

Il governo è «sconcertato» per l’accaduto e ha presentato le proprie condoglianze alla famiglia, ha detto venerdì il consigliere federale Joseph Deiss.

«La situazione attuale è insoddisfacente. Dopo un avvenimento del genere non si può semplicemente voltare pagina», ha detto il ministro.

Deiss ha così chiesto all’Ufficio federale di veterinaria (UFV) di presentargli proposte in vista di un inasprimento delle condizioni per la detenzione di cani cosiddetti «pericolosi».

Pur ammettendo che in questo ambito non vi può essere una soluzione ideale, le condizioni devono cambiare e i cantoni sono invitati ad applicare più in fretta e in maniera più severa le norme già in vigore.

Ucciso da tre cani

Giovedì mattina, un bambino di 6 anni è stato attaccato ed ucciso da tre pitbull terrier mentre si stava recando a piedi all’asilo, in territorio di Oberglatt (canton Zurigo).

I tre cani, tutti di età piuttosto giovane, sono sfuggiti al padrone che era in visita da conoscenti assieme alla compagna e ai suoi sei «american pitbull terrier», una razza nata dall’incrocio fra il bulldog e il terrier utilizzata un tempo come cane da combattimento.

Il proprietario – un italiano 41enne residente nel cantone – aveva lasciato gli animali in uno sgabuzzino provvisorio sul terrazzo dell’appartamento del conoscente di Oberglatt, ha indicato la procuratrice pubblica Susanne Steinhauser.

Mentre stava pulendo il locale in cui venivano tenuti i cani, tre pitbull sono riusciti a scappare, andando ad aggredire mortalmente il bambino. Dopo l’attacco, sono stati addormentati, mentre gli altri tre animali sono stati trasferiti in un canile in attesa che la loro sorte sia chiarita.

Contro il proprietario è stata aperta un’inchiesta penale per omicidio colposo. Un procedimento è stato anche avviato contro la compagna e il conoscente. Per i due uomini è stata chiesta la detenzione preventiva, la donna è invece stata ricoverata in una clinica psichiatrica.

La procuratrice pubblica ha precisato che negli ultimi dieci mesi i cani sono rimasti rinchiusi in un locale, senza alcun contatto con il mondo esterno.

Prevenzione invece del divieto

Nonostante il dramma di Oberglatt, l’UFV non emanerà, per il momento, nuove raccomandazioni più severe sui cani pericolosi. Secondo la portavoce Cathy Maret, «quelle attuali sono sufficienti». L’UFV rifiuta la proibizione a priori di talune razze e il porto obbligatorio della museruola.

«Non vogliamo emanare un divieto contro particolari razze. Il problema non risiede nei cani, ma nei padroni», ha spiegato a swissinfo Marcel Falk dell’UFV.

L’ufficio federale – così come la Società cinologica svizzera – punta piuttosto sulla prevenzione presso i proprietari. «Abbiamo già intrapreso passi in questo senso, ma in non escludiamo ulteriori misure per il futuro», ha proseguito Falk.

Una posizione, quella dell’UFV, che non ha mancato di suscitare critiche. «Dopo il dramma di Oberglatt dobbiamo fare di più e quando odo le dichiarazioni dell’UFV mi sento scioccato», ha dichiarato il veterinario zurighese Dieter Frölich alla Radio svizzera di lingua tedesca (DRS), aggiungendo che «sono sempre le stesse razze e i medesimi padroni che creano problemi».

Marcia silenziosa

In serata, centinaia di persone si sono riunite nella cittadina zurighese per una marcia silenziosa in ricordo del piccolo bambino di origine turca.

Scopo del promotore dell’incontro, Rolf Schweizer, era di attirare l’attenzione sulle lacune della legge che regola la detenzione di cani da combattimento.

Accanto all’obbligo del guinzaglio, Schweizer chiede un divieto dell’importazione di cani pericolosi.

Cani schedati dal 2006

L’allevamento di cani selezionati per la loro pericolosità dovrebbe essere presto proibito dalla riveduta legge sulla protezione degli animali.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso che da fine 2006 tutti i cani dovranno essere muniti di un chip o portare un tatuaggio, ciò che dovrebbe facilitarne l’identificazione. Parallelamente, i cani saranno registrati in una banca dati che censirà gli incidenti e i comportamenti devianti.

Sull’esempio di quanto già succede in alcuni cantoni (tra cui Basilea Campagna, Basilea Città, Ginevra e Vallese) i deputati del Gran consiglio zurighese depositeranno un’iniziativa per introdurre un permesso di detenzione di cani pericolosi, sulla base di una sorta di «lista nera» delle razze. Il testo prevede inoltre un’età minima per il proprietario (25 anni) o ancora l’obbligo di possedere conoscenze cinofile.

Il parlamento zurighese ritorna così sui suoi passi, dopo aver rifiutato cinque anni fa di rivedere la legge cantonale del 1971, la quale prevede unicamente l’obbligo del guinzaglio o della museruola per gli animali che hanno manifestato un comportamento pericoloso.

swissinfo

Paragonata a quella di altri Paesi europei, la legislazione elvetica sui cani pericolosi è particolarmente lassista.

In Germania, l’importazione e l’allevamento di numerose razze sono proibiti.

In Francia, l’acquisto, la cessione, l’importazione e l’allevamento di cani pericolosi sono vietati. Per gli animali presenti sul territorio prima dell’entrata in vigore della legge, vige l’obbligo del guinzaglio e della museruola nei luoghi pubblici e i cani devono essere sterilizzati.

In Gran Bretagna, il guinzaglio e la museruola sono obbligatori per i cani suscettibili di essere pericolosi. Così come in Olanda, l’importazione dei cani pitbull è proibita.

Nel giugno 2004, il consiglio federale ha deciso che tutti i cani dovranno essere muniti di un tatuaggio o di un microchip entro la fine del 2006.
Ogni anno sono circa 13’000 le persone in Svizzera morse da un cane.
Da un’analisi svolta dall’Ufficio federale di veterinaria nel 2002 risulta che il 24% delle vittime sono state morse dal proprio cane, il 34% da una cane che conoscevano e il 42% da un animale a loro sconosciuto.
Prima del dramma di Oberglatt, l’unico caso mortale in Svizzera attribuito a un cane è avvenuto a Zurigo: nel novembre 2000, una donna era annegata nel fiume Limmat dopo essere scappata da un cane particolarmente aggressivo.

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