Francese, lingua ambiziosa
Più di 200 parlamentari di paesi francofoni si riuniscono fino al 10 luglio a Berna per l'Assemblea parlamentare annuale della francofonia (APF).
Cultura e democrazia
La missione dell’APF è quella di contribuire alla diffusione del francese e alla conoscenza reciproca delle culture e dei popoli che ne fanno uso. Un altro scopo importante che si prefigge l’Assemblea è la promozione della democrazia. E uno dei temi trattati di questa 28esima sessione che si tiene in Svizzera è infatti l’emarginazione della politica nel contesto della mondializzazione.
Lunedì e martedì, giornate principali, gli incontri si tengono a Palazzo federale, dove la mattina di lunedì il consigliere federale Joseph Deiss, la presidente del Consiglio nazionale Liliane Maury Pasquier (PS/GE) e il segretario generale dell’Organizzazione internazionale della francofonia (OIF) Boutros Boutros-Ghali pronunciano un discorso.
In quello di Liliane Maury Pasquier, la presidente della camera bassa ha fatto appello alla difesa della lingua di Molière “confrontata con la minaccia dell’inglese”, non per spirito di conquista, ma “per preservare l’espressione delle nostre culture”.
La lotta contro l’ineguaglianza
Nella giornata di martedì saranno presentati diversi rapporti e progetti di risoluzione dalle varie commissioni dell’Assemblea. I temi riguarderanno tra gli altri la situazione di crisi nello spazio francofono (Haiti, Madagascar, Africa centrale), l’insegnamento del francese come lingua straniera e la decentralizzazione nei Paesi francofoni. I parlamentari affronteranno inoltre il problema dell’astensione elettorale, della sicurezza alimentare e della situazione economica delle donne.
Il ruolo della Svizzera
È la seconda volta che la Svizzera accoglie una sessione annuale dell’APF. L’ultima ha avuto luogo a Ginevra nel 1979. La Svizzera gioca oggi un ruolo importante per la francofonia: il contributo della Confederazione a progetti singoli e in particolare la partecipazione ai programmi dell’emittente TV5 supera i 13 milioni di franchi, uno dei contributi più cospicui tra tutti i membri. Come ha sottolineato il segretario generale Boutros-Ghali, la Svizzera con il suo multiculturalismo rappresenta l’ideale cui aspira il movimento di promozione della francofonia.
Da parte sua la Svizzera ritiene importante sostenere il movimento non da ultimo per il ruolo internazionale di Ginevra, ruolo difeso soprattutto dai paesi francofoni. Una riduzione dell’importanza di Ginevra come sede di organizzazioni ed enti internazionali, rappresenterebbe secondo i paesi francofoni un duro colpo anche per il francese come lingua diplomatica.
swissinfo e agenzie
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