Gli svizzeri di Francia costernati per swissinfo
All'unanimità, i rappresentanti della comunità degli svizzeri di Francia dicono «no» allo smantellamento di swissinfo.
Riuniti sabato ad Agen per il loro 47esimo congresso, i delegati delle associazioni elvetiche hanno manifestato la loro ferma opposizione ai progetti della SRG SSR idée suisse.
In Francia vive la più grande comunità svizzera al di fuori dei confini della Confederazione: 166’199 persone, secondo i dati del dicembre 2004.
Durante il fine settimana ad Agen, nella regione di Lot-et-Garonne, si è riunito il 47esimo congresso dell’Unione delle associazioni svizzere di Francia (UASF), alla presenza di circa 150 delegati, dell’ambasciatore svizzero in Francia e di rappresentanti del corpo consolare.
Molti i temi in discussione: dalla votazione sugli accordi di Schengen e Dublino ai rapporti con l’Europa, dalla migrazione ai media. Il futuro di swissinfo è stato evocato in numerosi interventi ed è stato oggetto di una risoluzione votata all’unanimità.
Nella risoluzione i delegati «chiedono con insistenza alle autorità competenti di trovare i mezzi di preservare swissinfo/SRI, uno strumento indispensabile di comunicazione, in particolare per i 30’000 cittadini svizzeri in Francia che fanno uso del loro diritto di voto».
Uno strumento utile
La mozione è stata redatta e presentata dal ricercatore Jean-Paul Aeschlimann, presidente dell’Associazione Svizzeri di Montpellier e vice-presidente dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero. Un testo breve, ma che ben rende il clima che si respira tra gli svizzeri in Francia.
«Le decisioni prese dalla SSR ci preoccupano molto», ci confida Aeschlimann. «Radio Svizzera Internazionale non è solo un’istituzione con una storia alle spalle, ma anche uno strumento oggi estremamente utile, sia attraverso internet, sia attraverso la produzione di CD destinati agli elettori svizzeri all’estero».
La SSR (Società svizzera di radiotelevisione) giustifica lo smantellamento di swissinfo, oltre che con la soppressione dei finanziamenti da parte della Confederazione, con il fatto che oggi esistono altre fonti d’informazione sulla Svizzera: per esempio TV5 Europa o i siti web delle unità regionali della SSR e dei media privati. Come risponde a questo argomento uno svizzero di Francia?
«Abbiamo moltissime fonti d’informazione a disposizione, è vero. Il vantaggio di swissinfo è il suo approccio neutrale all’informazione. I punti di vista equilibrati ed espressi sinteticamente. Abbiamo bisogno di qualcosa che sia al fuori dei partiti politici, lontano dalle pressioni e dalle lobby», risponde Aeschlimann, che vive all’estero da oltre 30 anni.
L’opinione dell’ambasciatore
L’ambasciatore svizzero in Francia, François Nordmann, era presente ad Agen: «Credo che la posizione presa dagli svizzeri in Francia sia conforme a quella che abbiamo espresso noi stessi, al Dipartimento degli affari esteri», constata.
«swissinfo avrebbe dovuto rimpiazzare Radio svizzera internazionale. Mi ricordo che all’epoca si citava l’esempio BBC, che doveva trasferire la produzione su internet. Oggi constato che la BBC continua a trasmettere sulle onde corte e noi no! E che ora swissinfo è la vittima di misure di risparmio, che bisogna capire, ma che appaiono fuori luogo».
Se c’è la decisione economica e strategica della SSR, non bisogna tuttavia dimenticare che con il pacchetto di risparmi del 2003 la Confederazione ha cancellato il suo sostegno finanziario a swissinfo, che corrispondeva al 50% circa del budget. Si può immaginare una marcia indietro da parte dello Stato?
«È vero che viviamo in un’epoca di tagli di bilancio draconiani e che il parlamento va anche oltre le proposte del governo. Ma su alcune decisioni si è anche tornati indietro. Bisognerebbe misurare l’impatto sulla presenza degli Svizzeri all’estero. Non si può seguire una politica contraddittoria».
Ma a Parigi in generale e all’ambasciata svizzera in particolare, l’accesso all’informazione elvetica non manca di certo. C’è una specificità di swissinfo che legittima la sua esistenza? «Il suo aspetto sintetico, la presenza di certi dossier. Forse si trovano anche altrove, ma lì tutto è facilmente accessibile», risponde Nordmann.
swissinfo, Bernard Léchot, Agen
(traduzione e adattamento: Andrea Tognina)
Alla fine del 2004, 623’057 cittadine e cittadini svizzeri vivevano all’estero.
Il loro numero è aumentato di 10’495 unità (+1,7%) in un anno.
Oggi, 442’643 svizzeri all’estero possiedono anche una second nazionalità.
La maggior parte degli svizzeri all’estero vive nei paesi dellUnione europea (377’383 persone, circa il 60,5%).
La maggiore comunità di svizzeri all’estero si trova in Francia, con 166’199 persone.
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