Gli Swiss Press Photo Awards 2023 entrano nei musei
Il Museo nazionale svizzero di Zurigo sta esponendo alcune delle migliori foto giornalistiche scattate in Svizzera e all'estero, permettendo a visitatori e visitatrici di ripercorrere gli eventi che hanno caratterizzato un turbolento 2022. In questo articolo un assaggio fotografico di alcuni scatti premiati in occasione degli Swiss Photo Awards 2023.
L’esposizione consiste di circa 130 immagini di svariate categorie: dall’attualità alla vita quotidiana passando per le storie svizzere, i ritratti, gli sport e l’internazionale. La mostra, in cui possono essere ammirati gli scatti premiati agli scorsi Swiss Press Photo Awards, girerà i musei di tutta la ConfederazioneCollegamento esterno. Il Museo nazionale svizzero di Zurigo (Landesmuseum) è solo la prima tappa. Si sposterà in seguito a Berna, Prangins (Canton Vaud) e infine a Bellinzona.
Il vincitore degli Swiss Press Photo Awards 2023 è Alex KühniCollegamento esterno, di Berna, che si è concentrato sulla guerra in Ucraina. In quanto fotografo di guerra, dice Kühni, il suo compito nelle zone di conflitto è riuscire a “fare astrazione dell’orrore in modo che le foto possano perlomeno essere pubblicate. Non si possono mostrare direttamente certe situazioni – bisogna trovare un linguaggio visivo che renda gli scatti pubblicabili”.
Karin HoferCollegamento esterno si è formata in fotografia presso lo studio Karl Hofer e all’International Center of Photography di New York. Lavora come fotografa per il quotidiano zurighese Neue Zürcher Zeitung (NZZ) dal 2002.
Eleni KougionisCollegamento esterno è una fotografa svizzera che abita a Basilea e che lavora soprattutto in ambito di ritratti e foto documentaristiche. Ha già ricevuto diversi riconoscimenti e il suo lavoro è già stato esposto in molte mostre.
Le fotografie che le sono valse il riconoscimento agli Swiss Press Photo Award 2023 sono state scattate nell’ambito di una collaborazione con SWI swissinfo.ch.
I reportage della fotogiornalista Karin BauzinCollegamento esterno rappresentano un approccio umanista alla fotografia. Bauzin ha pubblicato quattro libri ed è membro del collettivo fotografico RegarDirect in Svizzera. Ha co-diretto il documentario Mémoires d’une pandémie (“Memorie di una pandemia”).
Fabrice CoffriniCollegamento esterno lavora come fotoreporter dal 1996. È responsabile della copertura fotogiornalistica della Svizzera per conto dell’agenzia di stampa francese AFP dal 2005.
Dominic Steinmann ha svolto un apprendistato come fotogiornalista per l’agenzia Keystone-ATS e ha lavorato per la NZZ. Oggi è un fotografo indipendente e collabora con giornali nazionali e internazionali, riviste, aziende e agenzie. Il suo approccio alla fotografia è “semplicità, serenità, minimalismo affiancati ad autenticità e a un pizzico di humor”, dice.
In corso fino al 25 giugno, la mostraCollegamento esterno “Swiss Press Photo” espone 130 immagini delle categorie attualità, vita quotidiana, storie svizzere, persone, sport e mondo. Parallelamente, chi si recherà al Museo nazionale potrà anche visitare l’esposizioneCollegamento esterno “World Press Photo“, con gli scatti premiati di fotografi e fotografe da tutto il mondo. Quest’ultima sarà aperta fino al 4 giugno.
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