In Svizzera è scoppiata la “Panini-mania”!
È una vera e propria corsa all'oro quella attualmente in corso per accaparrarsi i pacchetti di figurine dei prossimi mondiali di calcio.
La presenza della nazionale rossocrociata ha risvegliato gli animi collezionistico-calciofili degli svizzeri. Una famiglia su 5 è stata colpita da questa “epidemia”.
Ogni quattro anni, nel mese di giugno, si rinnova l’appuntamento più entusiasmante per gli appassionati di calcio: la Coppa del mondo.
Milioni di persone unite in un unico grande evento, 64 partite che vedono le 32 nazionali qualificate per la fase finale del torneo darsi battaglia per conquistare l’ambito trofeo.
Ma per alcuni la sfida è già iniziata in aprile con l’uscita dell’album di figurine “2006 Fifa World Cup Germany”, pubblicato dalla storica casa editrice Panini di Modena.
Per gli amanti del pallone, un appuntamento importante quasi quanto il mondiale stesso. Per il mondo del calcio, un modo in più – caso mai ve ne fosse ancora bisogno – per attirare l’attenzione su di sé.
Chi ha detto che è un gioco da ragazzi?
Raccogliere e scambiare figurine non è un gioco da ragazzi. O almeno, non solo. “Per me è una tradizione”, dice Omar, studente universitario. “L’album diventa poi un ricordo da tenere nel cassetto e tirare fuori in occasione dei prossimi mondiali per vedere quali giocatori ci sono ancora e quali invece sono cambiati”.
Se è vero che questa passione colpisce in prevalenza i più giovani – nel 15% delle famiglie svizzere sono i ragazzi e le ragazze con meno di 19 anni a fare la raccolta delle figurine – questa volta anche gli adulti si stanno facendo prendere dalla “Panini-mania”.
“Anche io faccio l’album! – confessa senza vergogna Claudio, direttore d’azienda – Conosco molte persone, anche gente che lavora in banca, che lo fanno. Non ci trovo nulla di male”.
In Svizzera, gli uomini colpiti dall'”epidemia Panini” sono il 5% – ossia uno su venti – . Ma anche le donne non scherzano: sono infatti il 3% coloro che fanno la raccolta di figurine.
Cercasi figurine disperatamente
L’edizione 2006 della raccolta Panini sembra però vittima del suo successo. In molte edicole della Svizzera gli stock sono esauriti da tempo e i nuovi rifornimenti non fanno tempo ad arrivare che spariscono come neve al sole.
“Non ho più figurine e rischio di non ricevere ulteriori forniture fino a metà maggio, vale a dire un mese prima dell’inizio dei mondiali!”, è il grido d’allarme di un edicolante di Ginevra.
“Un po’ di problemi li abbiamo anche noi in Ticino”, dice a swissinfo Mauro Consoli, direttore di Melisa, la società che si occupa della distribuzione dei pacchetti di figurine nella Svizzera italiana.
Le cause sono principalmente due. “Da una parte la distribuzione è stata organizzata male – spiega Consoli – Dall’altra quest’anno la richiesta è molto più forte del solito. Rispetto ai mondiali del 2002 in Corea e Giappone la domanda è decuplicata”.
“Se a ciò aggiungiamo che alcuni commercianti hanno sfruttato il business delle figurine per fare pubblicità a se stessi e ai propri prodotti, si capisce facilmente perché gli stock si siano esauriti in così poco tempo”.
Quando l’album dà alla testa…
A quanto sembra, il virus dell'”influenza Panini” ha contagiato un po’ tutto il globo. Tuttavia “in Svizzera questo fenomeno è più marcato”, indica il direttore di Melisa. “Ciò è dovuto esenzialmente alla presenza della nazionale svizzera alla fase finale dei mondiali”.
Per comprendere l’ampiezza del fenomeno, basti dire che attualmente le vendite in Svizzera sono superiori a quelle in Germania, paese organizzatore e con una popolazione 10 volte superiore.
Intanto, per favorire la circolazione delle sempre più rare vignette, ci si sta ingegnando in tutti i modi: nei locali pubblici vengono organizzate giornate di scambio. Su internet sono stati creati dei siti dove mettere a disposizione le proprie “doppie” e trovare le figurine mancanti. Addirittura, tramite il telefonino si possono fare delle offerte che poi vengono pubblicate sui quotidiani.
Se anche tutto questo non dovesse bastare per riuscire a completare la propria collezione, niente panico. Sul sito della casa modenese vi è comunque la possibilità di ordinare i pezzi mancanti.
Le figurine, una scuola di vita
Ma la raccolta e lo scambio – oltre ad essere una moda passeggera ricorrente – sembrano avere degli effetti positivi a livello pedagogico, sociologico e di uguaglianza tra i sessi soprattutto sui più piccoli. Come lo rivela il giornale “Le Temps”.
“La scarsità di figurine in circolazione ha insegnato a mio figlio ad essere paziente e ad organizzarsi meglio”, dice una signora. “Questa situazione ha obbligato i miei figli a relazionare maggiormente con gli altri”, le fa eco un’amica.
“Mia figlia di regola non si interessa al calcio , ma quando le ho proposto di fare l’album dei mondiali ha accettato entusiasta”, aggiunge un signore. “Penso che lo veda come un buon modo per avvicinarsi al mondo dei maschietti”.
Insomma, chi per una ragione, chi per l’altra, la “Panini-mania” sta contagiando moltissimi svizzeri. Con la speranza che l’euforia popolare spinga la nazionale di calcio il più avanti possibile nella sua corsa al mondiale.
swissinfo, Michel de Marchi
La collezione Panini “FIFA World Cup Germany 2006” è composta da 597 figurine con le immagini dei giocatori e degli scudetti delle 32 Federazioni e dei 12 stadi tedeschi che ospiteranno le partite della Coppa del Mondo.
Quella 2006 è la decima raccolta dedicata ai Mondiali di Calcio: la prima fu infatti quella per “Mexico 70”.
“FIFA World Cup Germany 2006” è distribuita in oltre 100 paesi con oltre 25 milioni di album e un’aspettativa di vendita di 600 milioni di bustine di figurine.
In occasione dell’edizione precedente – nel 2002 in Giappone e Corea del Sud – furono vendute 245 milioni di figurine in tutto il mondo.
Il Gruppo Panini, con sede a Modena, è il leader mondiale nel settore delle figurine e delle carte da collezione, quarto editore in Europa nel settore dell’editoria per ragazzi.
Ha 640 dipendenti e nel 2005 ha fatturato 405 milioni di euro (632 milioni di franchi). Il Gruppo ha sede in Italia, filiali in Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, Brasile, Cile e Messico e una rete di distribuzione di più di 110 paesi.
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