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L’imponente progetto in sintesi

La sala della Scala. teatroallascala.org

Il progetto per il restauro e la ristrutturazione del Teatro alla Scala viene approvato dalla giunta di centro-destra nel marzo del 2001.

I lavori si annunciano complessi, profondi e prevedono diversi interventi e diverse tappe.

Due sostanzialmente gli assi del progetto per ridare alla Scala tutto il suo prestigio internazionale. Il primo concerne il restauro conservativo dell’area monumentale, curato dall’architetta Elisabetta Fabbri. Il secondo riguarda la ristrutturazione della torre scenica, dei servizi di scena e degli uffici curata dall’architetto ticinese Mario Botta.

Il restauro della parte monumentale (la sala teatrale, i palchi e le gallerie, l’avancorpo e il “Casino Ricordi”) è stato finalizzato – spiega l’ufficio stampa del Comune di Milano – non solo alla necessaria manutenzione dell’edificio, ma anche al miglioramento dell’acustica, della sala e alla riscoperta e riproposizione del pavimento in cotto dei palchi, del pavimento in seminato alla veneziana e del marmorino nei corridoi.

Un carattere conservativo



Il restauro ha avuto un carattere volutamente conservativo, finalizzato perciò a mantenere, benché rinnovati gli ornamenti e i tradizionali colori rosso e oro delle finiture e degli arredi.

Il velluto rosso, per esempio, è stato riproposto per i poggiabraccia dei parapetti in sala teatrale o, ancora, per il sipario. La preziosa tappezzeria damascata è stata migliorata nella qualità, usando come materiale il misto seta

E’ stata infine eliminata ovunque la moquette; eventuali passatoie saranno predisposte dalla Fondazione Teatro alla Scala nel colore “rosso Scala”.

La ristrutturazione si fa…in tre



Gli interventi di carattere strutturale riguardano in primo luogo la torre scenica. Essa è stata innalzata per rispondere alle nuove esigenze teniche ed ampliata. Oggi il nuovo spazio scenico si presenta come un grande spazio a “L” di 1.600 metri quadri suddiviso in tre aree: palcoscenico, retropalco e spazio laterale.

Ci sono poi gli interventi sulla macchina scenica che ora dispone di una struttura tecnologica d’avanguardia. Basti pensare che ogni carro è lungo 21 metri, pesa 30 tonnellate e ha una potenza di spunto di 30 chilowattora.

Infine i nuovi volumi della zona servizi comprendono un riordino al piano terra con la formazione di uno spazio laterale al palcoscenico. E’ stato inoltre recuperato il vuoto della corte.

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