Più mezzi per il cinema svizzero
La Confederazione si impegnerà maggiormente per promuovere il cinema svizzero di qualità e popolare, promette il ministro della cultura Pascal Couchepin.
In occasione del Festival del Film di Locarno, il consigliere federale ha illustrato le nuove linee direttive della politica svizzera in materia.
«Un cinema popolare e di qualità»: sono queste le nuove parole d’ordine della Confederazione in materia di politica culturale.
Il nuovo orientamento della Confederazione è stato illustrato venerdì al Festival del Film di Locarno dal ministro dell’interno e della cultura Pascal Couchepin.
«I nuovi obiettivi dell’Ufficio federale della cultura e della sua sezione cinema sono di conciliare questi due aspetti», ha dichiarato il consigliere federale, aggiungendo che il Governo «intende impegnarsi maggiormente per promuovere e sostenere» le produzioni elvetiche.
Basta sovvenzioni ad innaffiatoio
Accanto a Pascal Couchepin vi erano pure il nuovo responsabile dell’Ufficio federale della cultura (UFC) Jean-Frédéric Jauslin, subentrato quattro mesi fa a David Streiff, e Nicolas Bideau, che da ottobre prenderà le redini della sezione Cinema dell’UFC.
Secondo Bideau, si dovrà soprattutto cercare di «concentrare le risorse», evitando le sovvenzioni «ad innaffiatoio», e di incoraggiare in primo luogo il cinema d’autore. In futuro, anche in Svizzera un film dovrebbe poter beneficiare di sussidi fino a 3-4 milioni di franchi e non fino a un massimo di uno, come accade oggi.
Un’opinione condivisa da Jean-Frédéric Jauslin, secondo cui bisognerà fissare delle priorità e concentrare i sussidi a poche produzioni. Secondo il responsabile dell’UFC, «la cultura è un tutto», ed è sbagliato dividerla in elitista e popolare.
Un cinema senza nessuna immagine
Il problema del cinema svizzero, ha sottolineato Bideau, non è il fatto di avere un’immagine positiva o negativa tra il pubblico, «ma di non avere nessuna immagine del tutto».
«Gli anni sessanta, settanta ed ottanta sono ormai lontani, oggi dobbiamo promuovere il lavoro dei talenti del XXI secolo; ce ne sono pochi ma ce ne sono», ha poi aggiunto.
L’obiettivo della sezione Cinema è di aumentare la percentuale di spettatori di film svizzeri dal 2-3% attuale al 5-10%.
Per quanto concerne i legami con il cinema straniero, Pascal Couchepin ha annunciato l’entrata in vigore – il primo gennaio prossimo – di un accordo con l’Unione Europea per la partecipazione ad un programma comunitario per il sostegno dei film europei.
«Potremo così disporre di circa sette milioni di franchi in più per la promozione del cinema svizzero», ha precisato il consigliere federale. Sette milioni che andranno ad aggiungersi ai 35,5 milioni che la Confederazione consacra annualmente al cinema elvetico.
swissinfo e agenzie
Per il cinema svizzero, l’Ufficio federale della cultura dispone di 35,5 milioni di franchi all’anno.
Dal prossimo anno vi saranno sette milioni in più, grazie alla partecipazione al programma EU-MEDIA dell’UE.
La percentuale di spettatori che vede dei film svizzeri si aggira attorno al 2-3%.
L’obiettivo è di portarla al 5-10%.
Lo scorso anno, il ministro della cultura Pascal Couchepin aveva criticato a più riprese la sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura (UFC), in particolare per la mancanza di trasparenza nella concessione delle sovvenzioni.
Il consigliere federale aveva chiesto l’apertura di un’inchiesta amministrativa sulla politica di promozione dei film della Confederazione.
La polemica si era conclusa con le dimissioni del direttore dell’UFC David Streiff.
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